
Il percorso scolastico può trasformarsi in una corsa a ostacoli. Cosa può significare avere una dislessia, incontrare difficoltà nella scrittura, in matematica o nella comprensione di un testo? Quali sono i disturbi non-verbali dell'apprendimento? Genitori e insegnanti sono spesso incerti e confusi di fronte a questi problemi. Il libro parte da casi esemplificativi e fornisce indicazioni utili per distinguere tra difficoltà generiche e disturbi specifici e per orientarsi nelle iniziative concrete da intraprendere affinché ogni inciampo non diventi una caduta.
Fondato su ricerche d'avanguardia, questo libro si propone come un manuale di science-help, che è cosa ben diversa dal self-help. Negli ultimi anni gli studi cognitivi, le ricerche di psicologia sperimentale e le neuroscienze hanno accumulato una grande quantità di dati sul cervello umano, svelando meccanismi che ci erano completamente oscuri e ridisegnando le nostre conoscenze in questo campo. Così, a mano a mano che ci si addentra nei meandri del nostro cervello e dei suoi comportamenti, avviene che le bizzarre ricette dei guru del benessere psichico o dei sedicenti maestri del successo personale ci appaiano sempre meno plausibili. Con l'avanzare degli studi siamo in effetti sempre più in grado di fornire un altro tipo di "ricette", empiricamente fondate, che ci aiutano a tenere sotto controllo certe evidenti deviazioni di quel prodigioso organo del pensiero che non ha cessato di evolversi da milioni di anni. Per tutto questo, e altro ancora, siamo ora in grado di capire perché spesso ci comportiamo in modo avventato, per non dire apertamente autolesionista, senza un motivo apparente. Il cervello agisce secondo schemi adattativi complessi ma prevedibili, e in molte occasioni specie nella vita dell'uomo moderno - con pessimi risultati. Per dirla con David DiSalvo: "Il nostro cervello è una macchina per prevedere e rilevare schemi ricorrenti, che ama la stabilità, la chiarezza e la coerenza: tutto meraviglioso, tranne quando non lo è".
Respiro affannoso, battito accelerato, tremito, intensa sudorazione, occhi sgranati, tensione muscolare, secchezza delle fauci, alterazione della voce, adrenalina in circolo: chiunque riconosce subito i segnali corporei della paura. Ma mimica facciale e neurofisiologia non esauriscono certo l'identikit di questa emozione primaria più veloce del pensiero, inscritta nel nostro patrimonio genetico e potente al punto da dominare le civiltà umane. Nella nuova, aggiornatissima edizione di un saggio ormai classico sull'argomento Anna Oliverio Ferraris ricompone tratto a tratto - attraverso dati clinici e osservazionali, indagini di antropologia storica e rilievi sociologici attuali - l'intero profilo della paura, la sua centralità evolutiva, le sue diverse valenze psicologiche, i suoi inneschi e disinneschi collettivi. Temuta e malfamata, la paura in realtà è necessaria alla sopravvivenza, perché induce le risposte adattative di allarme di fronte all'incombere di un pericolo. Dissestanti per l'equilibrio della psiche sono piuttosto le ansie croniche, o i pericoli immaginari che alimentano condotte fobiche, oppure gli esiti estremi come il panico, tanto più drammatici in quanto generati in condizioni di solitudine emotiva. Se socializzate, le paure appaiono infatti meno incontrollabili. Solo così i fattori di protezione, affettivi e rituali, possono continuare con esse il dialogo iniziato con la storia dell'uomo.
"La mia esperienza personale vissuta al fianco di tanti ragazzi ridotti male per aver bevuto troppo è stata in alcuni casi così traumatizzante che mi ha fatto capire l'importanza di trasmetterla ai giovani per farli partecipi dei rischi che si corrono quando si esagera con l'alcol. Così ho cominciato ad andare in giro per le scuole medie superiori di Milano e della provincia a raccontare quello che mi era capitato. Ora ho deciso di metterlo anche nero su bianco per raggiungere un numero maggiore di studenti. Così è nato questo libro, nel quale descrivo i casi clinici di due giovani alcolisti". Con l'alcol non si scherza. In questo libro il professor Fassati, un chirurgo esperto nei trapianti di fegato, da anni impegnato nelle scuole nella lotta contro l'alcol, racconta due storie esemplari, schiette e ricche di spunti di riflessione. L'autore mette la sua grande esperienza al servizio dei giovani, dando preziose indicazioni su come riconoscere, combattere ed evitare questa dipendenza.
"Noi siamo vittime delle teorie ancor prima che vengano messe in pratica", scriveva James Hillman. Ecco perché in questo libro tutto è esperienza: l'esperienza stessa del "fare anima" e dell'ecologia profonda, che conducono in un cammino che trasforma paure e limiti nel "fuoco psichico" della grande energia creativa e dona il potere della visione immaginale. "Fare anima" ha un effetto curativo, salutare e vivificante. Tuttavia "fare anima" non è fare terapia. "Fare anima" è stare dalla parte dei sogni, delle ombre, degli avi, è stare dalla parte del daimon, il lato invisibile delle cose. James Hillman (1926-2011) ha parlato di un grande segreto di libertà, riscatto ed emancipazione. Selene Calloni Williams porta la sua voce a tutti in un modo straordinariamente semplice, accessibile a chiunque, eppure capace di rendere il messaggio originario con inalterata profondità. Ma non solo, nel corso delle pagine il messaggio di Hillman si confronta con i grandi segreti dei culti dei misteri sciamanici dell'Asia, che Selene Calloni Williams studia da oltre trent'anni.
Perché ci innamoriamo? Come si spiegano le nostre diverse reazioni di fronte all'arte, alla filosofia e alla religione? Perché i ricordi svaniscono? E dove nascono gli stereotipi etnici oppure la credenza nei fantasmi? Le innumerevoli domande sull'origine, la natura e il funzionamento della nostra mente finiscono spesso per perdersi nella vaghezza del mistero. Questo, invece, è un libro di risposte. Sfidando pregiudizi consolidati e demolendo teoremi un tempo indiscutibili, Steven Pinker ci guida alla scoperta dei più recenti progressi delle scienze cognitive e ricostruisce il programma straordinariamente complesso che rende possibili gli eventi della vita mentale che siamo abituati a dare per scontati: le meccaniche del pianto e del riso, dell'empatia e della percezione visiva. Facendo ricorso all'ingegneria inversa, che si interroga sugli scopi e l'organizzazione dei vari elementi che compongono una macchina, Pinker individua le funzioni alle quali la selezione naturale ha destinato la mente, un sistema di organi di calcolo che ha permesso ai nostri antenati cacciatori-raccoglitori di lottare, sopravvivere, prevalere. L'approccio di Pinker, uno dei più autorevoli studiosi di scienze cognitive, è rigoroso e multidisciplinare, spazia dalle neuroscienze alla biologia evolutiva compiendo efficaci e frequenti incursioni nelle discipline più disparate, come l'economia la psicologia sociale e la letteratura. Il risultato è una sintesi avvincente e monumentale - troppo ricca, esatta e pionieristica nei collegamenti e nelle conclusioni per essere ridotta a semplice divulgazione scientifica -, scritta con l'intelligenza, il ritmo e l'umorismo del grande narratore.
Nata da un'intuizione di Aaron T. Beck all'inizio degli anni sessanta come psicoterapia per la cura della depressione, la terapia cognitiva si è poi sviluppata fino a essere applicata con successo nel trattamento di una vasta gamma di disturbi. Nel 1995 Judith Beck, con la pubblicazione del libro "Cognitive Therapy. Basics and Beyond", aveva prodotto una vasta sintesi sistematica della teoria e pratica della terapia cognitiva standard. In questa importante e profonda revisione del fortunato volume, l'autrice è riuscita a rendere conto dell'impetuosa crescita, nell'ultimo ventennio, degli studi teorici e clinici in questo campo, senza compromettere la semplicità espositiva che caratterizzava il testo, traducendo la complessità della teoria in un'illustrazione chiara e corredata da numerosi esempi pratici. Come nella prima edizione, anche in questo volume la Beck si serve di una paziente ideale, Sally, cui sono affiancati altri casi, per esporre varianti o problematiche particolari su specifici aspetti della psicoterapia. Accanto a questo elemento di continuità stilistica, innumerevoli e sostanziali sono le novità di questa seconda edizione. Si parla innanzitutto di terapia cognitivo-comportamentale, e non più di terapia cognitiva, testimoniando un'integrazione tra i due approcci che convergono in un unico paradigma. Presentazione di Aaron T. Beck
Questo volume, intitolato "Lo Stalker - ovvero il persecutore in agguato", esplora gli elementi che caratterizzano il fenomeno dello stalking e descrive le strategie comportamentali adottate dallo stalker per "cacciare la preda". Gli autori, pur consapevoli del difficile impegno a cui andavano incontro nel trattare un argomento così complesso, hanno tentato ugualmente di confrontarsi con un fenomeno di non facile definizione. Infatti, il diverso profilo psicocomportamentale riscontrato tra gli stalker rende difficoltoso "categorizzare" l'intero fenomeno. Il lavoro trae spunto da un'attenta analisi della letteratura scientifica internazionale e riporta numerosi casi clinici e giudiziari che delineano chiaramente le caratteristiche frequentemente riscontrate in uno stalker, descrivendo in dettaglio i tratti più salienti (rifiuto, ossessione, fantasia, narcisismo e manipolazione). La persecuzione, dalle origini antichissime, intesa come il ledere la libertà e la riservatezza altrui con comportamenti minacciosi e invasivi, può coinvolgere ognuno di noi: "Conoscere il nemico" può aiutarci a sviluppare adeguate strategie difensive.
L'anoressia, da sempre oggetto di indagini teoriche e cliniche, oggi assume alcune particolari connotazioni che possono essere declinate come "varianti contemporanee". La condizione anoressica, un tempo circoscritta alle ragazze adolescenti, comincia a presentarsi in età precoce e, nella sua variante inversa, in giovani maschi. Non solo: sul piano psichico e relazionale alcuni processi collegati all'uso del virtuale e dei nuovi media, sembrano configurare alcuni scenari che ci costringono a ripensare alla complessità dell'anoressia con tutti i suoi misteri. L'osservazione dei siti e dei blog Pro-Ana - un fenomeno in rapida espansione anche in Italia ma ancora poco conosciuto ed esplorato dalla letteratura scientifica - mostra una nuova e dirompente modalità di condivisione "gruppale" tra adolescenti che aderiscono alla filosofia della Dea Ana promuovendo uno stile di vita anoressico. Il volume parte da alcuni nodi problematici che caratterizzano in chiave psicoanalitica la condizione dell'anoressia (anche come patologia di genere) ravvisando, nella difficoltà di rappresentazione, un aspetto peculiare. Come si declina il disagio anoressico nel teatro del virtuale quando il corpo si annulla, si smaterializza, si decostruisce? In quali aree di confine si possono ricollocare lo psichico e il somatico? Quali elementi caratterizzano l'identità, il Sé, l'alterità, le relazioni? Quali saperi, quali strumenti abbiamo a disposizione per interpretare relazioni, contesti e domande?
Padre Amedeo Cencini è noto per i suoi testi di psicologia della vita religiosa. In questo volume, per la prima volta, affronta il mondo dell'educazione dei bambini. In un linguaggio chiaro, diretto e ironico, elenca i diritti spesso negati oggi ai bambini: il diritto di non essere programmati, il diritto all'imperfezione, il diritto all'imperfezione dell'ambiente in cui si vive, il diritto a essere trattati da bambini, il diritto a non essere giudicati con categorie "adulte", il diritto ad essere apprezzati per quello che si è. Tra tutti questi diritti vi è, fondamentale, il diritto a dire e a ricevere dei "no", come condizione per crescere liberi e responsabili.
È difficile impedire al corpo di rivelare ciò che pensiamo e sentiamo davvero, perché indipendentemente dalla nostra volontà, le emozioni trovano sempre un modo per manifestarsi. E il volto è la parte più sensibile del corpo, la sede di ben quattro dei cinque sensi, quella che con più facilità reagisce agli stimoli interni ed esterni. I tratti del viso rivelano molto di noi, per questo è importante saperli leggere. Chi è in cerca di un compagno, per esempio, dovrebbe guardare per prima cosa la nuca. Per un buon commerciale meglio osservare le tempie, e per capire in generale se fidarsi di qualcuno, le sopracciglia. Con un linguaggio semplice e preciso e disegni esplicativi, Anna Guglielmi, esperta di comunicazione non verbale, ci insegna a leggere ciò che le persone hanno scritto in faccia. Ci svela come scoprire da uno sguardo o un sorriso se il nostro interlocutore è annoiato o interessato, se mente o è sincero, se è triste o preoccupato, o se nasconde qualche segreto dietro il fremito di una ruga. Per capire meglio il prossimo e noi stessi e costruire rapporti personali e professionali soddisfacenti.
Poche cose sono più importanti della qualità e della credibilità dei leader, poiché esse giocano un ruolo vitale in ogni aspetto della nostra vita. Tuttavia, una forte leadership è una competenza difficile da padroneggiare. I buoni leader devono imparare non solo a gestire, analizzare e valutare, ma anche a incoraggiare, far migliorare e ispirare. Qui John Adair, celebrato esperto in leadership training, dimostra che la filosofia di Confucio aiuta a diventare leader migliori e che le sue massime non sono solo idee interessanti di qualche millennio fa, ma possono contribuire a sviluppare la fiducia e le competenze necessarie per operare nelle moderne organizzazioni.