Questo libro è una guida per chi è impe­gnato nel viaggio della vita: mira a dare un nome alle emozioni che viviamo dentro di noi, aiuta a “leggerle”, a capire come fun­zionano e ad affrontarle, trasformandole in bussole per capire dove siamo e dove stiamo andando.
La possibilità di nominare ciò che vivia­mo dentro, dalla rabbia alla tristezza, dalla paura alla gioia, è uno strumento che svela gli inganni e le maschere del nostro tempo, mette a nudo le relazioni che bloccano, permette di reagire alla fatica e all’ansia quotidiana. L’uomo è chiamato a crescere, a evolversi e a compiersi. Ognuno di noi è il sogno più bello di Dio e la sua pace sta nel realizzarlo.
Maria Pia Colella è una donna, sposa, madre, psicologa-psicoterapeuta e formatrice. Ha conseguito la Laurea in Psicologia a indirizzo clinico specializ­zandosi in Psicologia relazionale presso l’Accademia Psicoterapia Relazionale (IPR). Nel 2011 ha conseguito il Master di II livello in “Clinica della relazione di coppia” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – ASAG Alta Scuo­la di Specializzazione Agostino Gemelli. Svolge da diversi anni attività privata in ambito clinico. Ha promosso ed elabo­rato progetti per le scuole su inclusione sociale, genitorialità, prevenzione del disagio giovanile. Con sguardo attento e appassionato, da circa 10 anni offre il suo servizio per la formazione di giovani, fi­danzati e famiglie all’interno del Proget­to Nazareth. Autrice di diversi articoli sulla genitorialità e sulla relazione della coppia, per San Paolo nel 2018 ha pubbli­cato Chiamati ad essere. Manuale della coniugalità.
Desiderio, rimorso, vendetta, odio, paura, amicizia, dolore, amore. Di questi e di tanti altri sentimenti è intessuta da sempre la vita dell'uomo. Eppure, mai come in questi ultimi cinquant'anni il modo di sentire, di gioire e di soffrire è cambiato tanto. La famiglia patriarcale ha lasciato il posto a quella affettiva, la liberazione sessuale ha svincolato l'eros dalla procreazione, l'insostenibile bisogno di apparire e di essere ammirati ha sostituito il Super-io. La colpa di un tempo oggi si chiama vergogna, la paura del castigo è diventata il timore di non essere all'altezza, la noia si nasconde dietro lo schermo dello smartphone. La passione è meno romantica e onirica, l'incertezza dilaga e il futuro non esiste più, divorato da un eterno presente che cancella ogni speranza. Gustavo Pietropolli Charmet, nella sua lunga carriera di psichiatra e di terapeuta, ha assistito a queste grandi trasformazioni da una prospettiva privilegiata, ponendosi sempre al fianco dei giovani in difficoltà e delle famiglie in crisi. Interpellando la memoria frastagliata della sua infanzia e giovinezza, delle storiche battaglie della psichiatria, delle imprese professionali che ha condotto insieme a colleghi e amici, delle infinite storie di dolore che ha accompagnato verso la rinascita, traccia la parabola compiuta dagli affetti dentro e fuori di noi alla ricerca del fuoco che fa girare il mondo.
I sistemi di valutazione e misurazione della performance professionale vengono presentati come un fatto ovvio e naturale, in realtà segnano una svolta nel modo di vivere il lavoro e i rapporti sociali: l'irresistibile ascesa della meritocrazia. Vidaillet svela il senso profondo di questa trasformazione illuminando la zona d'ombra di solito trascurata dagli studi sulla valutazione: il nostro desiderio di essere giudicati e, quindi, la nostra personale responsabilità nella legittimazione dei dispositivi di valutazione, perfino i più irragionevoli e disfunzionali. La meritocrazia intercetta il nostro bisogno di riconoscimento, ci dà la sensazione di essere artefici del nostro destino e interpreta ogni conflitto come una semplice competizione tra individui. Ma la valutazione si rivela una trappola: lascia insoddisfatti i bisogni a cui pretende di fornire una risposta, alimentandoli incessantemente e intrappolandoci in un circolo vizioso dal quale è difficile liberarsi. Questo saggio offre gli strumenti per opporsi alle logiche seduttive ma perverse della valutazione, ne svela le fondamenta piscologiche e al tempo stesso prospetta una nuova consapevolezza dei nostri rapporti sociali.
"Stai attento!" Ti sarà capitato, almeno una volta nella vita, di sentirti dire una frase del genere. Smartphone, social, stress, tv, lavoro dirottano continuamente la tua concentrazione a destra e a sinistra con lo scopo di intrattenerti, informarti, senza però lasciarti le risorse e il tempo per riflettere veramente su chi sei e cosa vuoi. In questo libro Gennaro Romagnoli, psicoterapeuta e creatore di Psinel, il podcast di crescita personale più ascoltato in Italia, ti spiegherà che cos'è davvero l'attenzione e come puoi allenarla per non perderti più le piccole cose quotidiane che rendono la vita preziosa. Scoprirai, infatti, che l'attenzione si comporta come i muscoli del nostro corpo: se non la alleni e se non la usi, si deteriora. Sperimenterai che, come qualunque risorsa, anche l'attenzione è limitata e ha diverse qualità, in base a come decidi di utilizzarla o in relazione a ciò che ti circonda. Sì, perché anche il contesto determina la qualità e la quantità della tua attenzione. E attraverso esercizi, aneddoti, prove e teorie di grandi scienziati che si sono occupati di questo tema, ti accorgerai che gestire la tua attenzione significa saper gestire la tua vita, ristabilire le tue priorità, dare la giusta cura e valore alle relazioni e agli affetti, per ricalibrare gli obiettivi e ritrovare il tuo equilibrio. Quando non sei concentrato su ciò che stai facendo, infatti, non sei davvero "lì presente" e lo stesso vale per qualsiasi esperienza della vita: dal prestare maggiore attenzione a ciò che fai sul lavoro al darne di più alle persone che ami e che fanno parte del tuo mondo. E questo è il più bel regalo che puoi fare a te stesso e agli altri.
Un tempo i ragazzi si divertivano con mezzi di fortuna in un cortile o sul marciapiedi. Ma ai giovani di oggi è stato negato anche quello. Nei mesi della pandemia, a causa delle restrizioni imposte dal coronavirus, i bambini sono stati cancellati dai provvedimenti governativi. Senza libertà di uscire, i nostri figli sono stati costretti a rinunciare a ritmi e rituali quotidiani e ai rapporti scolastici che ne scandivano l'esistenza e su cui si fonda in parte la loro identità. Hanno vissuto in spazi ristretti, senza poter esprimere la spontanea vitalità nei movimenti, schiavi di tv e tablet. E con un clima soffocante in cui si sono accumulate le tensioni dei genitori per il contagio, le loro apprensioni per le rinunce pesanti, le incertezze lavorative. La situazione degli adolescenti è, se possibile, ancora più complessa: si sono trovati bloccati in famiglia, senza poter incontrare gli amici e il mondo esterno e dovendo limitare poi le modalità della vita sociale. Come usciranno i «coronnial» dal periodo della pandemia con le nuove regole sociali che ancora impone e di fronte a una possibile ripresa dell'epidemia? Come possiamo aiutarli a superare un'esperienza che non ha precedenti per i ragazzi e per i loro genitori?
«Mi considero un esploratore alla ricerca delle sorgenti del sogno». Così Vittorino Andreoli si avventura in un'impresa affascinante quanto stimolante: un viaggio alla scoperta delle origini di un'esperienza da sempre al centro delle riflessioni umane. Se fin dall'antichità la dimensione onirica ha sedotto e allo stesso tempo spaventato, come porta d'ingresso a una dimensione spirituale e misteriosa, con l'affermazione della psicoanalisi il sogno è diventato il mezzo fondamentale per accedere all'inconscio, rivelare le nostre pulsioni e scoprire i traumi subiti e celati. Evidenziando ciò che lega il sogno alla memoria, al meccanismo difensivo dell'oblio e ai desideri, alla coscienza e al vissuto personale, l'autore ne fornisce un'interpretazione originale sulle tracce delle intuizioni di Freud ma indicandone gli errori o quanto delle sue teorie può ritenersi superato. Soprattutto, spiega lo psichiatra, non bisogna considerare quella tra mondo reale e mondo onirico una relazione a senso unico. L'esplorazione di Andreoli arriva infine a porsi una domanda fondamentale per il futuro dell'uomo: con il prevalere di un mondo virtuale globalizzato e di massa, corriamo il rischio che questo sommerga, o peggio cancelli, la funzione immaginativa del cervello?
L'entusiasmo è una forza che abita dentro ognuno di noi, ma non tutti sappiamo di possederlo. È qualcosa di sacro, una "sostanza" preziosa che ci motiva, che ci aiuta ad affrontare meglio gli ostacoli che si presentano lungo il nostro cammino, rendendoci più positivi, più potenti e più determinati nel raggiungere i nostri obiettivi. In altre parole, più felici. La buona notizia è che l'entusiasmo non è un dono del cielo, ma può essere coltivato consapevolmente fino a diventare una prassi quotidiana. Basta sapere come fare. In questo libro, frutto di anni di ricerche e di lavoro sul campo, lo psicologo e psicoterapeuta Salvo Noè propone 13 stratagemmi per alimentare l'entusiasmo e ottenere il massimo in ogni ambito della nostra vita: in famiglia, sul lavoro, a scuola. Seguendo i suoi consigli e mettendo in pratica gli esercizi proposti, impareremo a spazzare via vecchi schemi e inutili zavorre per assumere un atteggiamento mentale positivo. Capiremo come smettere di lamentarci per cominciare a porci le giuste domande e fare chiarezza intorno ai nostri valori, ai nostri sogni, alle nostre aspirazioni. Un manuale pratico, indispensabile a chiunque voglia migliorare la propria vita e ritrovare la gioia di vivere. "L'entusiasmo vive dentro di noi e nel modo in cui facciamo le cose. Possiamo vivere la nostra quotidianità in maniera monotona, senza passione, secondo abitudini limitanti e noiose. Oppure riprometterci di vivere ogni giorno come se fosse il primo, mettendoci tutta la nostra curiosità e la nostra passione per ottenere la vita che vogliamo."
Il volume propone una rassegna di Casi Clinici di Psicologia presentati secondo le indicazioni dell'Esame di Stato per Psicologi; è diviso in due sezioni: nella prima vengono affrontati in maniera sintetica gli aspetti teorici rilevanti per la terza prova dell'Esame di Stato. Gli argomenti sono proposti in base ai contenuti della Psicologia Clinica e della Psicologia Dinamica; nella seconda sezione è presentata una rassegna di casi svolti che copre tutto il programma necessario allo svolgimento del caso. Verranno presentate una serie di strumenti e tecniche relative alla prassi operativa dello Psicologo Clinico, quali l'approccio al caso, la diagnosi psicologica e psicodinamica e infine l'uso degli strumenti psicodiagnostici. Tale approccio rende il testo fruibile non solo agli studenti universitari, ma anche ai laureati che si approcciano all'Esame di Stato, e ai professionisti che possono avvicinarsi, secondo una prospettiva diversa, ad argomenti già noti.
Analizzando trentasei casi di donne che hanno ucciso, Lidia Fogarolo vuole capire cosa succede all’interno di una personalità femminile, biologicamente programmata per dare la vita, quando entra in una zona d’ombra e arriva a commettere uno o più omicidi.
Oltre a inserire ogni storia narrata in un quadro di riferimento statistico e psicologico, comprensivo degli studi sulle differenze di genere compiuti negli ultimi decenni su base ormonale e neurologica, l’Autrice mette in campo anche l’indagine grafologica, che consente di cogliere in ogni struttura di personalità esaminata i punti di contatto con il mondo psichico femminile e le ragioni di un’eventuale devianza.
Lidia Fogarolo, presentando situazioni estreme – qual è un omicidio e ancor più un omicidio al femminile – traccia un percorso articolato all’interno dell’universo-donna, focalizzandosi sulle criticità alla base di determinate derive, che nella maggior parte dei casi mai condurranno a un omicidio.
L'autrice, Lidia Fogarolo
Laureata in psicologia e specializzata in grafologia, grande esperta di grafologia morettiana, allieva di Giovanni Luisetto, lavora come analista e perita grafologa, è consulente tecnico di tribunale nei procedimenti di verificazione di scritture e docente di grafologia applicata alle dinamiche interpersonali. Per le Edizioni Messaggero Padova ha già pubblicato Il segno grafologico come sintesi psicologica (2011), Tratti di personalità nella scrittura (2012), disponibile anche in lingua inglese (Personality Traits in Handwriting, 2015), L’intelligenza razionale e l’intelligenza emotiva (2016) e Grafologia e Psichiatria (2018). Per Graphe.it ha pubblicato Perché gli opposti si attraggono e i simili si comprendono (2013), Grafologia e Sessualità (2015), Storie di serial killer (2017) ed è coautrice, insieme a Giuseppina Morrone, del libro I due Volti dell’Anima (2019).
"Mi ritrovai in un mondo completamente nuovo. Il mondo più bello e più strano che avessi mai visto... Luminoso, vibrante, estatico, stupefacente. C'era qualcuno vicino a me: una bella fanciulla dagli zigomi alti e dagli occhi intensi. Eravamo circondati da milioni di farfalle, ampi ventagli svolazzanti che si immergevano nel paesaggio verdeggiante per poi tornare a volteggiare intorno a noi. Non fu un'unica farfalla ad apparire, ma tutte insieme, come un fiume di vita e colori che si muoveva nell'aria." Queste sono alcune delle parole usate da Eben Alexander, neurochirurgo e professore alla Medicai School dell'università di Harvard per descrivere il Paradiso. Il dottor Alexander è uno scienziato che non ha mai creduto alla vita dopo la morte eppure è toccato a lui esserne testimone. Nel 2008 ha contratto una rara forma di meningite e per sette giorni è entrato in coma profondo che ha azzerato completamente l'attività della sua corteccia cerebrale. In pratica il suo cervello si è completamente spento, eppure una parte di lui era ancora vigile e ha intrapreso uno straordinario viaggio verso il Paradiso. Al suo risveglio il dottor Alexander era un uomo diverso, costretto a rivedere le sue posizioni profondamente razionali sulla vita e sulla morte: esiste una vita oltre la vita, esiste il Paradiso ed è un luogo d'amore e meraviglia. "Milioni di farfalle" è la testimonianza di questa esperienza.
Il tema dell'orientamento sessuale è delicato e tuttora controverso, soprattutto in rapporto ai percorsi vocazionali. Certo nessuno, ad oggi, può dire l'ultima parola e ancora meno può farlo individualmente, tuttavia non si può rinunciare a riflettere, ad attivare processi (cf. Amoris Laetitia, n. 3), a crescere nello studio dei dinamismi umani, in questo nostro tempo. Più che fare teoria, si tratta di stare dentro storie vere. Il testo, che vuol essere uno strumento psicologico concreto, mette al centro l'uomo e la donna chiamati da Dio, in tutta la loro originalità e complessità. L'orientamento omosessuale, in questa prospettiva, non può costituire un criterio assoluto ed esclusivo di lettura vocazionale.
La famiglia è - caso più unico che raro - una struttura primaria che esiste in tutte le società. Qui si assolvono le funzioni della riproduzione, della crescita e della socializzazione dei bambini e al contempo quella della stabilizzazione della personalità degli adulti. Da sempre al suo interno si giocano dinamiche cruciali che tornano ciclicamente al centro del dibattito pubblico: il confronto e la relazione tra i sessi, la gerarchia e la costrizione dei ruoli, la costruzione dell'identità e il senso di appartenenza. Simbolo del calore umano, luogo di consuetudini complici e di un vocabolario intimo, la famiglia vive di un equilibrio costante tra ricerca di fusione e bisogno di autonomia. Capace di creare alleanze per la vita ma anche di alimentare rivalità distruttive, la famiglia può proteggere i suoi membri, aiutandoli a costruire identità serene e sicure, oppure controllarli e costringerli in ruoli estranei e dolorosi. Con il ricorso esemplare a film e romanzi che fanno parte del nostro comune immaginario, Anna Oliverio Ferraris - esperta delle dinamiche famigliari con alle spalle una lunga e solida esperienza accademica e psicoterapeutica - ripercorre, nel tempo e nello spazio, l'evoluzione di questo strano costrutto sociale che è la famiglia, per mostrarcene la natura permeabile, flessibile e plastica.