Oltre a delineare le caratteristiche della dislessia, le sue basi cognitive e i problemi associati, il libro sfata alcune false credenze e fornisce a genitori, insegnanti e professionisti indicazioni su quando e come intervenire per affrontare il problema. Spiega inoltre come muoversi all'interno delle normative vigenti per assicurare ai bambini con dislessia un percorso scolastico adeguato. Ampio spazio è dedicato all'attività degli insegnanti, proponendo strategie per individuare il problema precocemente, fin dalla scuola dell'infanzia, quando già possono essere riconosciuti campanelli d'allarme ed elementi di rischio. Anche quando i bambini cominciano a manifestare problemi di lettura, scrittura e calcolo nella scuola primaria possono essere utilizzate le attività indicate per favorire il recupero delle abilità di apprendimento ed evitare un eccessivo ricorso a percorsi diagnostici specialistici. Infine, il libro presenta la prospettiva di un bambino, di un genitore e di un insegnante che, con la loro testimonianza in prima persona, evidenziano cosa rimane ancora da fare a livello educativo e istituzionale.
L’EMDR, ossia la Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i movimenti oculari (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è una tecnica psicoterapeutica che utilizza la naturale capacità del cervello umano di “andare verso una soluzione adattiva delle esperienze di vita negative o avverse”.
L’EMDR stimola un meccanismo fisiologico che attiva il sistema di elaborazione dell’informazione, precedentemente bloccato dall’esperienza traumatica subita dal bambino. Entrando nei ricordi, questa tecnica permette dunque di curare disfunzioni psicomotorie. Un’ampia parte della trattazione è dedicata al rapporto che si instaura tra il bambino e colui che se ne prende cura fin dai primi anni di età, e spiega in che modo i genitori possono evitare l’insorgere dei traumi infantili. Infatti, a causare traumi psicologici e fisici al bambino non sono solo le violenze, gli abusi o gli incidenti ma anche atteggiamenti di disattenzione.
ELENA SIMONETTA è psicologa, psicoterapeuta, psicotraumatologa, supervisore EMDR, certificata in Sensorimotor Therapy e ideatrice della Teoria multifattoriale dell’origine traumatica dei DSA. Docente di Teoria Tecnica e Didattica della Psicomotricità Neurofunzionale presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Milano.
Un classico di Sergio Finzi che parte dal paradosso di trovarsi in analisi soggetti la cui esperienza psichica si presenta tramata dai segni di un tempo di guerra mentre tutt'intorno c'è un tempo di pace. Il "tracciare" questi segni condurrà il lettore dentro una specie di thriller psicoanalitico che vedrà affiorare nella psiche umana configurazioni di colori, macchie, strisce che giocano un ruolo decisivo sull'esito di un'analisi. La nevrosi di guerra non colpisce combattenti o ex-combattenti, ma i loro discendenti, anche a decenni dal conflitto. Tuttavia è sempre un trauma che anziché connettersi a eventi bellici, si definisce rispetto al padre per sottolinearne le implicazioni sessuali. Il tratto originale e determinante del libro, oltre i sogni dei pazienti, rivela una lettura specifica dell'opera di Darwin. Punto di partenza (o di arrivo) sarà la scoperta della continuità tra forme della natura, animale, vegetale, ma anche minerale, e forme del soggetto. Lo schema dell'origine e della discesa dell'uomo aiuta a rilevare le corrispondenze con le tappe del soggetto in psicoanalisi.
In questo libro, il lettore, neofita o già competente in materia, viene guidato nello sviluppo e nell’applicazione dei principi della terapia cognitivo-comportamentale attraverso le fasi di strutturazione della terapia stessa: accoglienza del paziente, formulazione del caso, pianificazione del trattamento e strutturazione delle sedute successive.
Il volume illustra come riconoscere i punti decisionali quando insorgono nella seduta, come valutare le strategie più utili e opportune rispetto allo specifico paziente, come modificare le strategie adottate o individuarne di nuove a seconda delle necessità emerse dalla concettualizzazione cognitiva del caso e, infine, come valutare il grado di successo della strategia rivisitata.
Al fine di rendere il manuale più fruibile e comprensibile, gli autori ricorrono a estrapolati di colloqui clinici così da illustrare le dinamiche caratteristiche della terapia e, nel contempo, evidenziare possibili difficoltà nella progressione del trattamento, ponendo particolare attenzione al superamento delle difficoltà che possono presentarsi nella pratica clinica e alla prevenzione di eventuali ricadute.
Tali caratteristiche rendono il volume un indispensabile ausilio clinico per l’acquisizione di nozioni e competenze fondamentali per la corretta progettazione e svolgimento dell’intervento terapeutico a beneficio del paziente.
Questo libro presenta un modello originale di terapia di coppia che integra idee provenienti dalla psicoanalisi relazionale, da altre tradizioni psicoanalitiche e dalle scienze sociali. Questo modello è fondato su tre temi principali: la realizzazione dell’esperienza di sé in una relazione intima; la capacità dei partner di un mutuo riconoscimento; l’assunto che la relazione ha una sua mente.
Il cuore del lavoro analitico viene individuato nel mostrare ai pazienti l’unicità delle loro prospettive soggettive sulla realtà. Questo include, anche, aiutarli a capire il modo in cui le loro credenze limitano la loro realizzazione di sé e il mutuo riconoscimento. Su un altro piano, è soltanto incoraggiando l’attivazione emotiva che si possono creare nuovi schemi procedurali per migliorare il coinvolgimento emotivo, e questo significa che ogni terapeuta coinvolgerà ogni coppia a modo suo, un modo, quindi, che non può essere codificato da una tecnica o da una consuetudine. Infatti se così fosse, si priverebbe la coppia della possibilità di sviluppare la propria spontaneità, lasciandola in balia delle routine e dell’abitudine.
Psicoanalisi relazionale e terapia di coppia è dedicato ai terapisti di coppia e agli psicoanalisti ma anche agli psichiatri, psicologi, terapeuti della famiglia e operatori sociali.
Oggi, i genitori non sono più coloro che detengono potere e autorità: si chiede loro di rispondere di tutto ciò che riguarda i propri figli. Dopo più di trent'anni di forte responsabilizzazione, se non di colpevolizzazione eccessiva, c'è da chiedersi se i genitori debbano davvero essere schiacciati dal peso della loro funzione. Ma che cosa trasmettono e non trasmettono realmente i genitori ai figli? E quali sono le tracce consce e inconsce che lasciano loro? L'Autore cerca di comprendere se è possibile ridefinire in maniera precisa, moderata e più giusta la "missione" sostanziale dell'essere genitori.
Libertà, salute, creatività, ricchezza, fertilità, serenità, pace, amore, rispetto, gioia, conoscenza hanno inizio da ciò che porti alla bocca e da come lo fai. In questo libro sono descritti per la prima volta dei rituali essenziali per la tua piena realizzazione, affinché ogni boccone di cibo che gusti possa intensificare in te l'esperienza del risveglio e dell'amore! Questo testo stravolge le teorie psicologiche più comuni sull'alimentazione e ci presenta un'esperienza spirituale diretta del cibarsi. Recuperare la visione dell'anima è fondamentale per esperire tutto il significato del mangiare. Fintanto che un'azione non è compresa e onorata nella sua totalità non può essere né utile né liberatoria, ma continuamente imprigiona l'individuo in una ripetitività meccanica che lo rende vittima. Essere vittime del cibo che si mangia è l'assurda nevrosi a cui conduce la civiltà del profitto. Una sana ribellione a ciò è un atto d'amore e di forza di carattere.
Quando si trovano ad affrontare situazioni sgradite come fare i compiti o andare a dormire, oppure discussioni sul tempo consentito per stare davanti alla TV o al PC, i bambini si fanno prendere spesso dalla rabbia o si chiudono a riccio, adottando un comportamento reattivo. Gli adulti di riferimento possono contrastarlo favorendo lo sviluppo di uno yes brain, di un atteggiamento di apertura e curiosità nei confronti degli altri e della vita; possono alimentare la capacità di dire sì al mondo e di accogliere tutto ciò che la vita ha da offrire, anche nei momenti difficili. I bambini ricettivi, rispetto a quelli reattivi, sono più curiosi e ricchi d'inventiva, maggiormente portati a osare e a esplorare, meno preoccupati di commettere errori. Sono anche più competenti sul piano delle relazioni, più inclini alla flessibilità e alla resilienza davanti alle avversità e alle emozioni intense. In questo volume, gli autori forniscono a genitori e operatori gli strumenti (idee, strategie, "piani d'azione") per accompagnare i bambini di ogni età nel percorso verso una positività ricca di straordinari benefici.
Il libro ci accompagna alla scoperta delle emozioni: ne conosceremo le origini, le basi neurali, capiremo le ragioni della loro pervasività e del loro inestricabile intreccio con il nostro corpo. Vedremo come riconoscere le emozioni altrui sia un fenomeno esso stesso emozionale, e perché non esistano stati emozionali al netto della dimensione espressiva e comunicativa; perché le nostre azioni, le nostre decisioni e i nostri ricordi hanno sempre una connotazione emozionale. Perché, insomma, il nostro pensiero è «fatto di emozioni».
Uno strumento utile per il cammino vocazionale. Le storie vocazionali sono state gravate per lungo tempo da un linguaggio e da uno stile di accompagnamento che le ha sganciate dai dinamismi umani e soprattutto dal benessere della persona, come se la "chiamata" di Dio fosse in competizione con i suoi desideri più profondi. L'analisi dei processi psicologici che sostengono una scelta sacerdotale o di vita in comune - come nasce, come si sviluppa, come matura o come si arena - ha diversi obiettivi: ridurre i miti che circondano la vocazione, riflettere sulla vita in comune nel terzo millennio (ha ancora senso?) e ricongiungere finalmente vocazione e felicità.
In una società ideale ogni individuo potrebbe condurre una vita giusta. Saprebbe come soddisfare i propri bisogni, seguire le proprie inclinazioni ed esprimere la propria individualità. Si sentirebbe protetto e al sicuro all'interno della comunità e vedrebbe appagato il desiderio di riconoscimento sociale. Sotto ogni aspetto, la sua sarebbe un'esistenza piena e consapevole. Purtroppo questo paradiso in terra ancora non esiste. I progressi scientifici, tecnologici ed economici che hanno assicurato all'Occidente un diffuso benessere, un elevato sistema educativo, un'incredibile aspettativa di vita e una pace mai conosciuta prima non sono stati in grado di dare risposta alla generale insoddisfazione e al diffuso senso di disagio e di inadeguatezza. Anzi. Una società e un sistema economico anonimi e complessi come quelli attuali, caratterizzati dalla precarietà e dalla competizione, dall'assenza di relazioni sociali solide e durevoli, dal dissolversi di valori identitari e condivisi, non possono che esasperare il senso di insicurezza, di fallimento, di mancata realizzazione di sé. Partendo da questa analisi non certo ottimistica, oltre che da una trentennale ricerca condotta in qualità di pediatra all'ospedale di Zurigo, in "Vivere la vita giusta" Remo Largo ci invita a «pensare l'impossibile», cioè a rimodellare su altre basi il nostro rapporto con l'ambiente, la società e l'economia. Il «principio di compatibilità», sostiene Largo, è la chiave per ristabilire l'armonia tra l'essere umano - il bambino in particolare - e il mondo che lo circonda. Crescere un figlio secondo questo principio significa rinunciare alle prospettive irrealistiche e spesso frustranti del successo a ogni costo, delle prestazioni vincenti, dei risultati migliori o dello status sociale più elevato, per entrare invece in sintonia con lui, riconoscerne i limiti e le debolezze, e al tempo stesso valorizzarne i punti di forza, potenziarne le capacità, esaltarne le attitudini. In altre parole: aiutarlo a esprimere le esigenze più vere e profonde, a vivere la propria individualità, a essere se stesso, garantendogli così quel benessere psicofisico indispensabile per crescere in armonia con l'ambiente e aspirare a un'esistenza autentica.
In questo saggio l'autore propone una psicologia fondata teologicamente, che si rifà al recente orientamento della Psicologia Positiva. Sganciandosi dal paradigma positivista che aveva consegnato lo studio dell'uomo a ideologie relativiste o riduzioniste, essa presenta una prospettiva in cui la felicità non può prescindere dalla vita morale, dalla realizzazione di sé nella propria mission di vita, da una relazione intersoggettiva buona e da un rapporto spirituale con Dio vissuto in modo non fondamentalista. «Questo libro è per invitarti a non chiuderti nella prigione del tuo io», scrive l'autore, «ma per lasciarti incontrare da una Benedizione che ti precede e che non solo ti libera da ogni giudizio di condanna che hai interiorizzato, ma sprigiona anche tutte le tue potenzialità di bene, perché tu possa far fiorire la tua vita a partire da un Cielo che ti sorride, da una Voce che ti bene-dice con un: «È ok che tu sia», cioè «Ti penso positivo!»