L'autore delinea un nuovo modello di terapia familiare che consente alle famiglie di sentirsi così sicure da accettare il rischio di nuove modalità di relazione invece di ripetere rigidamente i vecchi copioni. I copioni familiari possono creare schemi ripetitivi all'interno della famiglia e tenere in vita comportamenti problematici. L'obiettivo della terapia familiare è quello di aiutare la famiglia ad affrontare gli scenari delle soluzioni tentate in passato per poterli cambiare.
L'autore presenta la nuova prospettiva emersa dalle più recenti ricerche della genetica evolutiva che coinvolgono le origini delle differenze individuali e i diversi percorsi dello sviluppo. Uno dei risultati teorici più importanti è una nuova concezione dell'ambiente, che l'individuo, con le sue caratteristiche personali, contribuisce a costituire intorno a sé. Vengono analizzati i processi che sono alla base delle interazioni fra le componenti biologiche e psicologiche e le diverse dimensioni dell'ambiente. Questa nuova prospettiva ha importanti implicazioni non solo per psicologi, psichiatri e medici, ma per tutte le scienze che si occupano dello sviluppo umano.
Il volume presenta il pensiero dei tre grandi della psicologia della mente e dello sviluppo: Vygotskij, Piaget e Bruner. Di ciascun autore vengono delineati il quadro di riferimento culturale, la teoria della vita mentale e i metodi di indagine utilizzati. Si tratta di teorie che delineano quadri affascinanti della cognizione individuale, dello sviluppo mentale e del rapporto tra mente e cultura. Il volume espone inoltre i termini del dialogo che tra i tre autori, idealmente o realmente, si è intrecciato o si intreccia ancora oggi.
Gli autori mettono in evidenza che si possono curare le relazioni con le relazioni nell'idea che il rapporto di coppia sia uno dei potenti organizzatori (o disorganizzatori) degli affetti nella vita delle persone e delle funzioni legate alla genitorialità. L'ambito è quello della psicoanalisi con particolare riferimento sia alle più recenti teorie sulle relazioni oggettuali, sia alla teoria degli "affetti" che rappresenta un ponte tra psicoanalisi e psicopatologia dello sviluppo.