I sonnambuli sono i grandi facitori della rivoluzione scientifica - Copernico, Keplero, Brahe, Galileo - per opera dei quali in poco più di un secolo la concezione della scienza e il suo rapporto col sapere umano furono trasformati radicalmente. Collegando l’indagine scientifica con la vita, i caratteri, le passioni, le debolezze di ognuno, Koestler, figura poliedrica di romanziere e saggista, mostra che essi non furono infallibili macchine pensanti, ma procedettero per territori incerti e nebbiosi con una faticosa ricerca a tastoni, piena di cadute e di ritorni indietro. Un classico della storia del pensiero scientifico.
Un’introduzione affascinante e concisa alle principali intuizioni della teoria delle stringhe, che cerca di descrivere la totalità delle forze della natura abbracciando la gravità e la meccanica quantistica in una sola teoria di unificazione.
Gubser ci accompagna in un agile viaggio nelle leggi elementari della fisica così come le comprendiamo oggi, poi mostra come la teoria delle stringhe cerchi di spingersi oltre, riuscendo a essere una guida abile e premurosa, mentre il lettore esplora gli enigmi di buchi neri, brane, supersimmetria e dimensioni extra.
Steven S. Gubser è professore di Fisica all’Università di Princeton.
Uno dei padri del movimento ambientalista propone un'originale riflessione sul presente e il futuro della Terra. Con una parola d'ordine: bisogna avere il coraggio di mettere in discussione e ripensare i mantra dell'ambientalismo. Esplosione demografica, riscaldamento globale, inquinamento e urbanizzazione stanno cambiando il volto del nostro pianeta. Sono forze potenti, con conseguenze imprevedibili che potrebbero mettere a repentaglio la sopravvivenza della società così come la conosciamo oggi. Siamo insomma alle porte di una profonda trasformazione: il punto non è come evitarla, ma come affrontarla per evitare che ci travolga. E il modo migliore è lasciarsi alle spalle trent'anni di un dibattito pubblico troppo compromesso da ideologie e politicizzazioni e troppo poco informato, e dire le cose come stanno senza paura di essere ruvidi, scomodi, eretici. L'urbanizzazione è un fattore di sviluppo, e come tale va trattato. L'energia nucleare è oggi necessaria per liberarci dalla dipendenza dei combustibili fossili. Gli organismi geneticamente modificati non sono il "cibo di Frankenstein", e potrebbero sfamare milioni di persone. La geoingegneria, la scienza che interviene a modificare il clima, non va demonizzata. Non si tratta solo del passaggio a una nuova ideologia: è un cambiamento più profondo, è il totale abbandono di qualsiasi ideologia a favore del più lucido e laico pragmatismo.
Quando il professore di fisica Chad Orzel si reca al canile per adottare un cucciolo non avrebbe mai immaginato di incontrare Emmy. Con stupore scopre che non si tratta semplicemente di una bestiola bisognosa di un tetto, ma di un cane parlante, che dimostra subito una certa curiosità verso ciò che il suo nuovo padrone fa per vivere. Ben presto Emmy inizia a tempestarlo di domande, tentando goffamente di applicare alla sua esperienza quotidiana gli astrusi concetti scientifici. Con grande humour, chiarezza e semplicità Chad spiega alla sua fedele amica a quattro zampe e a noi lettori cos’è e come funziona il misterioso universo della meccanica quantistica, e perché, anche se non la si può usare per catturare scoiattoli o mangiare bistecche come Emmy vorrebbe, rimane qualcosa di entusiasmante e importante per la vita di tutti. Man mano che le discussioni incalzano, vengono messi a fuoco, con precisione e leggerezza, tutti i nodi cruciali della teoria quantistica, dalle particelle che funzionano come onde al difficile principio di indeterminazione di Heisenberg’s, dal legame (azione soprannaturale a distanza) alle particelle virtuali. Ripercorrendo un lungo dibattito scientifico e personaggi del calibro di Albert Einstein, “La fisica spiegata al mio cane” mostrerà il mondo nascosto della realtà quotidiana in tutta le sue incertezze, dubbi e casualità.
Il mondo dell'arte e la scienza che studia la visione sembrano avere solo una lontana parentela. Tuttavia, quando Leonardo da Vinci scrisse che fra tutti i colori i più gradevoli sono quelli in opposizione cromatica tra loro, stava formulando una verità fisica sul cervello visivo. Lo visione dall'interno è il primo tentativo di collegare arte e modalità di funzionamento del cervello visivo. Attraverso una galleria di esempi, che comprendono artisti come Michelangelo, Rembrandt, Vermeer, Magritte, Malevic e Picasso, Semir Zeki guida il lettore in un viaggio nella neuroestetica. Descrive con convincenti dettagli in che modo le diverse aree cerebrali reagiscono agli elementi dell'arte visiva: il colore, la forma, la linea e il movimento, e arriva alla conclusione che la nostra esperienza dell'arte è strettamente collegata al funzionamento del cervello.
Con la matematica si può (o forse si deve) giocare. Così è stato fine dai tempi antichi, e lo dimostrano reperti dell’antico Egitto, ma anche testimonianze che ci sono pervenute dalla Grecia arcaica e dal mondo indiano. Guido Trombetti, Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, è una figura insolita per il mondo matematico. A differenza di molti colleghi, ha scelto di divulgare la matematica in modo semplice e chiaro, ma soprattutto divertente, e propone qui un’avvincente serie di giochi suddivisa in tre parti: una prima serie di 54 giochi veri e propri, risolti in un’appendice finale, è collocata all’interno di tredici brevi racconti; una seconda sezione del libro è costituita da sei articoli che includono 14 problemi incentrati sul tema matematico che lo stesso enigma introduce; infine, la terza parte è dedicata alla matematica dei giochi, ovvero a quegli strumenti combinatori e probabilistici che sono alla base di giochi diffusi come il lotto, il superenalotto e il poker.
Una mini enciclopedia che accompagna il lettore (neo-mamme o neo-papà) lungo le tappe che portano al compimento del primo anno di vita del proprio bambino. Dal primo vagito ai primi passi, dal divezzamento alle veglie notturne per i dentini: in appena un anno i progressi del neonato sono velocissimi e i problemi quotidiani necessitano di consigli pratici, non solo per genitori alle prime armi. Penelope Leach, nello stile che le è usuale, chiaro e lontano da dogmatismi pedagogici, presenta con una certa ironia una vasta gamma di situazioni in cui il genitore si troverà coinvolto e lo guida con dolcezza nella difficile impresa di capire il proprio bimbo e interagire con una creatura ancora incapace di esprimersi. Corredato da belle immagini esplicative, questo libro è un vademecum che libera i genitori da ogni ansia e, all’occorrenza, dà le risposte ai dubbi che sorgono nel primo bellissimo anno di vita di un bambino.
Voi siete qui: questo ci dice il punto (di solito rosso o verde) presente sulle mappe sparse qua e là nelle sale di un museo o in un parco. Ma se allarghiamo la prospettiva all’orizzonte, poi allo spazio, alla nostra galassia, all’intero universo, allora dove siamo? Che posto occupiamo nella realtà che ci circonda? E al di là della realtà visibile, che siamo in grado di percepire, come ci poniamo di fronte agli infiniti universi paralleli ipotizzati dalla fisica quantistica? Alla maggior parte delle persone non piace pensare all’universo perché la sua incommensurabilità ci riduce a granelli di sabbia, e d’altra parte non è piacevole nemmeno pensare al nulla assoluto, perché anche noi eravamo nulla, prima di diventare qualcosa (non si sa bene che cosa).
Christopher Potter ci accompagna in un viaggio attraverso l’evoluzione della vita (e della scienza) che, dai greci a Stephen Hawking, procede in varie direzioni: dapprima verso l’infinitamente grande, esplorando gli oggetti più lontani nell’universo, distanti miliardi di anni luce; poi verso l’infinitamente piccolo, fino alle particelle elementari della materia; infine verso gli abissi più remoti del tempo, all’alba del Big Bang. Un viaggio meraviglioso che ha lo scopo di stabilire il nostro ruolo nell’universo, fra le teorie che pongono il genere umano al centro di tutto e quelle, più propriamente scientifiche, che negano tale assunto.
Occhiali a perno, a ponte, con stanghette, monocoli, lenti d’ingrandimento, telescopi, ma anche occhiali “degli avari” o “dei gelosi”, di cui nel testo ci sono molte curiose illustrazioni, sono qui i protagonisti di un racconto affascinante, ricco di colpi di scena, di erotismo, di ironia e malinconia.
Attraverso la storia degli occhiali, dall’incerta origine, e la loro rappresentazione artistica e letteraria, che coniugano scienza e illusioni, l’autore tratta le vicende di una “protesi” nata per migliorare la vista ma che finisce spesso per accecare.
Arnaud Maillet, storico dell’arte e della visione, è autore anche di Le miroir noir. Enquête sur le côté obscur du reflet (Kargo, 2005).
Simbolo di spazi selvaggi e inviolati, ma anche dei più teneri giochi infantili, l’orso ha stregato l’uomo sin dalla preistoria. Bernd Brunner ci porta attraverso il tempo e lo spazio per farci scoprire i risvolti inattesi di un rapporto burrascoso, fatto di cacce, inseguimenti, fughe, ma anche di rarissimi e preziosi momenti di condivisione. Uomini e orsi, con le sue ricche illustrazioni, introduce il lettore alla nostalgia per una vita libera e brada, che proprio come gli orsi non si lascia addomesticare o costringere nei limiti angusti della cosiddetta civiltà. Molti sono stati gli uomini preda di una vera e propria «orsessione», come recita uno dei capitoli del libro, di un’attrazione, talvolta fatale, che li ha spinti a sfidare i propri limiti. Brunner ci racconta le loro e altre storie, in un caleidoscopio di fiabe, miti e credenze che cattura dalla prima all’ultima pagina.
l'autore
Bernd Brunner, studioso e scrittore eclettico, si è occupato soprattutto di storia delle idee e della cultura in rapporto al sapere scientifico. Ha studiato a Berlino e Seattle e ha collaborato con il Bard Graduate Center for Studies in Decorative Arts and Culture di New York, con la Bancroft Library della University of California a Berkeley e con il Goethe Institut di San Francisco. I suoi libri sono stati tradotti in numerose lingue.
“Logos” non è soltanto “il verbo” che sta all'inizio del tutto, come dice il Vangelo di Giovanni, ma da sempre numero e “logos” si sono variamente intrecciati, tanto che l'uno non sarebbe esistito senza l'altro. Appaiono insieme già nei versi di Omero, se ne intuisce l'affinità fin nelle prime teogonie, nella tragedia antica e nella filosofia pitagorica, e nelle fonti da cui si ricava l'origine rituale della matematica il numero ha un valore simile a quello che avrebbe assunto il logos. Sarebbe dunque un controsenso - è quel che suggerisce Paolo Zellini additando temerariamente nel numero i suoi significati primi e fondamentali - inscrivere il “logos”, come si è soliti fare, nella sola sfera del linguaggio. Giacché, a seconda di come si intendano le due parole muterà il quadro di tutto il pensiero. E ciò appunto si azzarda in questo libro, che è una vera sfida intellettuale. E sono innanzitutto la matematica, la logica dell'ultimo secolo e mezzo e l'informatica della seconda metà del Novecento a suffragare questa visione. Individuando nella procedura effettiva della enumerazione elementi utili a porre su nuove basi il discorso enunciativo, il logos che categorizza e cerca di descrivere in modo discorsivo, mediante concetti e definizioni, l'essenza delle cose, Zellini rivisita così, illuminandolo, anche il concetto di algoritmo.