Luogo di ricreazione e di svago, di ozio, di gioco, di piacere estetico, e inoltre: regno degli dèi, tempio a cielo aperto, angolo di paradiso, microcosmo simbolico, scuola di filosofi, scenografia del potere, teatro di rappresentazioni drammatiche e di concerti, attrazione turistica, sede d'istallazioni idrauliche, di sperimentazioni botaniche, di piante esotiche, di perfezionamento colturale, d'attività didattiche e sportive. Il giardino è tutto questo, e molte altre cose ancora. Il volume ne ripercorre la storia dalle origini fino al Quattrocento, esaminando i momenti cruciali di formazione e di sviluppo degli spazi verdi, e illustrandone gli aspetti sociali, religiosi, politici, architettonici, artistici e letterari.
La farfalla è la scienza come noi oggi la conosciamo. Essa è nata dalla crisalide della filosofia, un intreccio di modi di pensare spesso rivali tra loro, comunque capaci di influenzare la nostra vita associata. Ma quattro secoli fa la scienza ha cominciato a ribellarsi al dominio della filosofia, a conquistare una sua autonomia e a rappresentare una costellazione di discipline che vanno dalla fisica all'intelligenza artificiale. Tra i due approcci, quello filosofico e quello scientifico, si è così spalancato un abisso, che pare difficile colmare. Ma ne vale davvero la pena? Edoardo Boncinelli sostiene che la crisalide è stata ormai abbandonata da una scienza che procede in piena indipendenza. Cosa resta, allora, ai filosofi?
Da sempre i giardini hanno plasmato in maniera privilegiata il rapporto dell'uomo con la natura e hanno saputo tradurre in un linguaggio plastico e sensoriale la metafisica vigente in ogni momento storico. L'esperienza del giardino però non possiede soltanto una dimensione etica ed estetica, ma anche politica, la loro condizione di luoghi di delizie e fantasie li avvicina all'utopia e li fa diventare uno strumento critico per analizzare i sogni di perfezione sociale. Questo saggio vuole assicurare al giardino un ruolo chiave nell'ambito del pensiero partendo dal presupposto che il giardino sia, oltre a un'opera d'arte viva dotata di una complessa simbologia, un manufatto culturale e una sofisticata creazione intellettuale, e di conseguenza materia di riflessione filosofica. Ma è anche una storia della felicità, della buona vita, dell'uso del tempo e dello spazio, e soprattutto un libro che parla del piacere.
In «Food Pharmacy», le autrici fanno punto ultime scoperte concentrandosi, in particolare, sulle ricerche effettuate dal dottor Stig Bengmark sulla correlazione fra infiammazioni croniche e alimentazione. Stanche dello scollamento tra la dieta "ideale", ovvero perfetta, e quella che realisticamente potremmo seguire per vivere una vita all'insegna del benessere ma anche del buonumore, le autrici accompagnano le 6 regole di base della cucina antinfiammatoria con ricette e sane e con consigli utili e facili da mettere in pratica. L'obiettivo è ridurre il proliferate dei batteri "cattivi" presenti in zuccheri, pasta, pane, riso bianco e grassi nocivi e accrescere la presenza di "batteri buoni", di cui sono ricchi frutta, verdura e grassi benefici (omega-3).
C'era una volta la matematica, una materia ostica ai più e considerata mortalmente noiosa... Ora, grazie a questo libro ispirato al metodo "da zero" di John Peter Sloan, un giusto mix di semplicità, logica e ironia, potrai familiarizzare anche tu con la matematica. Seguendo le avventure di Greta e John scoprirai quanto la matematica sia fondamentale nella vita di tutti i giorni: adattare le dosi di una ricetta, gestire le spese di casa, aiutare i figli con i compiti, calcolare la quantità di pittura per imbiancare una stanza, scegliere il contratto telefonico più conveniente... le occasioni di certo non mancano! Grazie al metodo delle tre O (Osserva, Organizza, Opera), imparerai a scomporre e risolvere problemi complessi e aprirai la tua mente al ragionamento logico. Operazioni ed espressioni, potenze e frazioni, proporzioni e probabilità: la matematica non sarà più un incubo notturno ma un utile strumento che ti guiderà verso il successo.
Siamo un pezzo di natura, lo dice la scienza ecologica, e se la natura si degrada anche noi facciamo la stessa fine. Partiamo da dove posiamo i nostri piedi. Ogni secondo in Italia spariscono sotto cemento e asfalto 2 metri quadrati di suolo. Eppure il suolo è la nostra assicurazione sul futuro, per produrre cibo, per filtrare l'acqua, proteggerci dalle alluvioni, immagazzinare CO2. La sua perdita irreversibile è un grave danno per noi e per figli e nipoti. Tanto piú in epoca di riscaldamento globale che, inducendo fenomeni meteorologici estremi - alluvioni, siccità, ritiro dei ghiacciai e aumento dei livelli marini - minaccia il benessere dei nostri figli e nipoti. Eppure ci sono molti modi per risparmiare energia evitando di aggravare l'inquinamento atmosferico o per non sprecare inutilmente le risorse naturali che scarseggiano mettendo a rischio il futuro. Mercalli lo dice e lo scrive da oltre vent'anni, e propone qui un compendio di riflessioni, prendendo lezioni di metodo e di vita da Primo Levi.
"«Le bugie, si dice, hanno le gambe corte. Ma quando riguardano la salute corrono abbastanza velocemente da raggiungere chi le crede e ucciderlo.» Nel suo nuovo libro, Roberto Burioni esamina da vicino una serie insieme tragica e grottesca di bufale pericolose, anzi di balle mortali che ci mettono davanti agli occhi i rischi di affidarci ai ciarlatani invece che ai dati certi, alle prove sperimentali, al metodo scientifico della medicina. Cosa possiamo fare per difendere la nostra salute, quella dei nostri cari e dell'intera comunità dai danni prodotti dalle balle mortali? Dobbiamo difendere prima di tutto la ragione e la scienza, cioè quel metodo che da secoli ha permesso alla medicina di vincere malattie un tempo incurabili e aumentare non solo la durata ma anche la qualità della nostra vita; quel metodo oggi sotto attacco da parte della disinformazione e del nuovo oscurantismo in cui proliferano i ciarlatani. In campo medico, le fake news possono uccidere, ed è un dovere civico smascherarle."
Alzando lo sguardo al cielo in una notte stellata, chi non si interroga su quanto grande sia l'universo, quale sia la sua origine, il suo destino? Oggi è possibile rispondere su basi scientifiche a molte domande antichissime, che riguardano l'evoluzione del cosmo, la sua estensione spaziale e temporale, gli elementi che lo costituiscono. Ma i segreti sono lungi dall'essere tutti svelati. La nostra conoscenza cosmologica, infatti, ha incontrato negli ultimi decenni un limite che per il momento non riusciamo a superare. Anzi due. Materia oscura ed energìa oscura sono le due sostanze enigmatiche senza le quali l'universo sarebbe irriconoscibile, forse invivibile. Devono esistere in qualche=forma, ma non ne abbiamo alcuna prova diretta. È il grande mistero scientifico dentro al quale ci portano queste pagine appassionanti.
Quando i motori del razzo si accendono, si realizza il grande sogno della mia vita: andare nello spazio. Per sette mesi, sulla Stazione Spaziale Internazionale. Dalla scienza alla riparazione della toilette, dall'arrivo di astronavi cargo alle passeggiate spaziali dei colleghi, dagli allarmi alla routine, dai grandi avvenimenti alle piccole scoperte, dai rituali al taglio dei capelli: l'intensa vita di bordo è raccontata con gli occhi meravigliati di chi diviene, giorno dopo giorno, un essere umano spaziale. Per arrivare fino a lì il viaggio è (stato) lungo. Anni di dedizione assoluta, passati con le valigie in mano, a cavallo fra tre continenti, tra circostanze fortuite e altre ostinatamente cercate, tra incontri, lingue e culture, tra natura e tecnologia, tra fatiche e attese, gioie e delusioni, tutto per imparare a essere un'astronauta. Questo è il diario della lunga strada che mi ha portato verso la rampa di lancio e dei giorni a bordo delle Stazione Spaziale, accompagnati dalla prepotente bellezza della Terra e dalla profonda meraviglia suscitata dal firmamento.
Poche figure nella storia della scienza moderna hanno il carisma di Enrico Fermi. E poche sono state altrettanto determinanti per gli sviluppi successivi della loro disciplina. Tuttavia, molti aspetti della sua biografia sono ancora poco indagati. Il libro di David N. Schwartz colma questo vuoto, anche grazie a fonti inedite ed esclusive, ricostruendo una vita che fu investita in pieno - e in una posizione di primo piano - dalle drammatiche turbolenze della storia del Novecento. La sua biografia si snoda attraverso due guerre mondiali in una parabola che va da Roma agli Stati Uniti passando per Stoccolma: il conferimento del Nobel nel 1938 fornisce a Fermi l'occasione per sfuggire alle leggi razziali, che avrebbero colpito la moglie Laura, ebrea. Tre anni dopo, un team dell'università di Chicago ottiene per la prima volta nella storia una reazione a catena: alla guida dell'esperimento c'è lui, che legherà per sempre il suo nome al famigerato «Progetto Manhattan». Una genialità precocissima, una carriera accademica folgorante, una lista di scoperte che hanno rivoluzionato la fisica moderna corrispondono a una figura privata, di marito e di padre, assai più controversa. Una biografia, la sua, fatta di luci e di ombre, che vanno dall'ambiguo rapporto con il fascismo all'altrettanto discussa adesione al progetto della bomba atomica. Senza cedere alle opposte tentazioni dell'apologia e dell'ipercritica, Schwartz delinea un personaggio enigmatico dai sensazionali meriti scientifici, che più di ogni altro riflette le complessità del suo tempo.
Siamo sulla soglia di una transizione senza precedenti, che riguarda quell'incredibile conquista umana che è il cervello che legge. La riflessione sui cambiamenti indotti nella lettura dall'immersione nel mondo digitale già da qualche tempo sta impegnando gli studiosi più attenti. Ma il tassello che qui aggiunge Maryanne Wolf, che dell'analisi dei meccanismi della lettura ha fatto l'oggetto della sua attività di neuroscienziata e la passione della sua vita, è davvero originale. Anzitutto per il modo in cui ha scelto di parlarcene: sotto forma di lettere in cui si rivolge al 'Lettore' come a un amico,cercando la semplicità nelle spiegazioni scientifiche, la vicinanza del racconto personale, il calore dell'invito a riprendere il proprio posto nella casa confortevole e insieme avventurosa della lettura, dove ritrovare se stessi e gli altri. E poi per lo sguardo particolare della sua analisi, che ci mostra, grazie ai progressi delle neuroscienze, il modo in cui quel capolavoro di adattabilità che è il cervello risponde agli stimoli del mondo digitale: alterando le connessioni neuronali che aveva magistralmente costruito per la lettura su carta, profonda e intensa, e sviluppandone altre più adatte a fronteggiare la continua ed esuberante offerta di contenuti da parte degli strumenti digitali. Qual è la posta in gioco di questo cambiamento? Si guadagna di certo quanto ad aumento dell'informazione, accesso universale al sapere, sviluppo delle relazioni sociali, ma si possono irrimediabilmente perdere qualità umane fondamentali come il pensiero critico, l'immaginazione creativa, l'introspezione, l'empatia, cioè la capacità di assumere la prospettiva e le emozioni degli altri. Tutte qualità stimolate proprio dall'apprendimento della lettura profonda e che, se ci pensiamo, hanno un impatto civile e politico fortissimo: un atto 'privato' e 'solitario' come la lettura, ci sorprende Maryanne Wolf, ha implicazioni sulla vita democratica condivisa. Si tratta allora non di guardare con nostalgia al passato, ma di creare le condizioni per una nuova mente - quella dei nostri figli e dei figli dei nostri figli, il cui cervello impara a leggere proprio in quest'ambiente profondamente mutato - capace di integrare la preziosa eredità della cultura analogica con l'innovazione digitale. È tutta aperta la sfida del cambiamento. A noi il compito di orientarla, consapevoli che ne va non solo dell'intero edificio della cultura come l'abbiamo conosciuto finora, della scuola e dell'educazione, ma anche degli aspetti più profondi della stessa esperienza umana.
Il 7 giugno 2017 è entrato in vigore il "decreto vaccini" che ha reso obbligatorie dodici vaccinazioni per l'età pediatrica (poi ridotte a dieci), pena l'esclusione dagli asili e sanzioni pecuniarie per i genitori. Il decreto è stato emesso sull'onda dell'allarme seguito al calo delle vaccinazioni, di alcuni decessi causati dal morbillo e della crescente esposizione mediatica dei cosiddetti "no-vax". Ma l'allarme era giustificato in quelle proporzioni? Già prima del provvedimento, a non vaccinare i propri figli era una sparuta minoranza e le malattie più gravi contro cui ci si vaccina erano sparite nel nostro Paese. Intervenire estendendo e rinforzando l'obbligatorietà è stata la scelta giusta? E costringere i medici ad accettare senza condizioni il nuovo calendario vaccinale, anche con la minaccia della radiazione, ha giovato all'autorevolezza e all'indipendenza della professione sanitaria? Che cosa implicano, dal punto di vista etico e politico, queste imposizioni? Portando l'analisi dalla situazione italiana a quella internazionale dei mercati farmaceutici e della regolazione, gli autori denunciano la tendenza a ridurre la complessità e l'evoluzione delle conoscenze scientifiche a verità dogmatiche con cui dividere, discriminare e governare la società. Nel caso dei vaccini e della salute, come già in quello dell'economia e delle politiche contemporanee in generale, la presunta natura "tecnica" e "inevitabile" delle decisioni erode sempre più pericolosamente gli spazi della democrazia. Prefazione di Giancarlo Pizza.