"Le idee audaci sono pedoni mossi in avanti su una scacchiera. Possono essere eliminate, ma possono anche dare inizio a un gioco vincente". Questa citazione di Goethe apre il libro di Michael Brooks e ne svela il senso profondo: un viaggio al confini dell'ignoto, attraverso undici intuizioni radicali incomprese e a volte osteggiate al loro esordio, ma che hanno plasmato il presente (e anche il futuro) della ricerca scientifica. L'atomo, il big bang, il DNA, le ricerche sulla coscienza, l'epigenetica, la fisica quantistica e molte altre ancora; sono tutte idee che hanno rivoluzionato la scienza e che continuano a porre nuove domande, suscitare sorprese e spingere l'immaginazione oltre il limite. Michael brooks racconta l'ostinata ricerca dei segreti dell'universo da parte degli scienziati che hanno accettato questa sfida, e ci conduce fino alle frontiere più estreme della comprensione del mondo che ci circonda.
Ci troviamo tutti sempre alle prese con una massa vorticosa di sensazioni: una superficie caotica in cui il cervello deve districarsi e provare a individuare l'essenza di quello che sta succedendo. Ma come fa? Alla base della nostra attività mentale non c'è il ragionamento logico ma uno strumento cognitivo più raffinato: l'analogia, ovvero la percezione, spesso inconsapevole, di similarità profonde tra ciò che succede adesso e ricordi o concetti familiari immagazzinati chissà dove o come nel nostro cervello. Con una serie di esempi che spaziano dalle osservazioni ingenue ma talvolta geniali dei bambini al progresso imprevedibile della scienza (come la lenta sfilata di sottili analogie che hanno guidato Einstein alla comprensione completa della formula E = mc2), dagli errori del discorso, pervasivi ma raramente notati, all'incanto poco apprezzato della traduzione letteraria, Hofstadter e Sander portano al massimo grado la loro capacità di immergersi nell'articolata complessità del sapere. Il risultato è questa nuova visione dell'analogia come cuore del pensiero, presentata in un'opera destinata, come l'ormai leggendario "Gödel, Escher, Bach", a lasciare una traccia importante nella saggistica mondiale.
Questo libro di Vandana Shiva dimostra con grande concretezza come la questione apparentemente astratta della proprietà intellettuale si stia trasformando in uno strumento finalizzato al saccheggio delle risorse naturali del pianeta da parte delle grandi corporation. Manipolazione delle forme di vita e dei geni, selezione delle specie agricole, il tutto coordinato da una consapevole strategia adottata dalle grandi organizzazioni transnazionali, volte a impoverire sempre di più le popolazioni rurali del Terzo mondo.
È in atto da alcuni anni una vera e propria corsa all'alimentazione "naturale", eppure le nostre idee sul tema non sono così chiare come vogliamo credere. Sempre più spaventati e confusi dai messaggi allarmistici dei media, ci siamo convinti che la "manipolazione" del cibo sia uno dei tanti mali della società odierna, dimenticando che l'intervento umano sulle specie vegetali è antico guanto l'invenzione dell'agricoltura stessa. Siete sicuri che il colore "naturale" delle carote sia l'arancione? O che il riso che comprate sia veramente biologico? E poi: esiste sul serio una patologia chiamata "sensibilità al glutine"? Per rintracciare la storia di ciò che mettiamo oggi nel piatto, e trovare le risposte ai tanti dubbi che ci assillano, gli autori ci guidano in un viaggio nel tempo - attraverso la storia dell'uomo e le storie dei cibi come li conosciamo - e nello spazio - per raccogliere sul campo le prove e le testimonianze di ricercatori e agricoltori. Con piglio appassionato da investigatori e solido rigore scientifico, e senza timore di andare controcorrente, spiegano il vero significato di alcune parole che sentiamo e leggiamo ogni giorno, aiutandoci a scegliere con più consapevolezza.
Per leggere queste pagine non servono conoscenze che già non possediate: bastano tre ore ben spese, che potrebbero migliorare radicalmente la vita dei vostri figli e dei vostri nipoti. Il dibattito sul riscaldamento globale è forse il più importante confronto pubblico che l'umanità abbia mai affrontato. Ne va della sopravvivenza della nostra specie, e non in un lontano futuro, bensì tra pochi anni. Se i climatologi dicono il vero (e non c'è ragione di dubitarne), il "punto di non ritorno" - il momento oltre il quale qualsiasi intervento umano sarebbe ormai inutile - si situa intorno al 2050, tra meno di 35 anni. Conviene quindi conoscere i termini del problema, perché tutti noi saremo presto chiamati a fare delle scelte su scala planetaria per la prima volta nella storia. E per decidere bisogna sapere. È questo che ha spinto James Flynn a scrivere questo libro. Essendo autore notoriamente attento ai temi più accesi del dibattito pubblico, Flynn si è reso conto che è terribilmente difficile districarsi tra le migliaia di pubblicazioni sulla crisi climatica globale. A chi credere tra i molti che ne parlano? Ci sono "negazionisti" che non credono ai dati scientifici e spingono per non fare assolutamente nulla e ci sono ambientalisti un po' ingenui che pensano che l'umanità rinuncerà volentieri al benessere pur di abbassare il livello di C02 dell'atmosfera.
Il lupo carpisce il nostro sguardo e ce lo restituisce. Simbolo spirituale per i nativi indiani, cacciatore alla pari per gli eschimesi, ricettacolo di paure irrazionali per molti popoli, il lupo occupa un posto speciale nel nostro immaginario. Da sempre il suo rapporto con l'uomo è un rapporto complesso, fatto di paura e di ostilità, ma anche di sorprendenti affinità. Barry Lopez traccia un ritratto inedito di questo straordinario animale. Ci conduce in un appassionante viaggio alla scoperta dei suoi comportamenti, della sua psicologia, della complessa struttura sociale del branco e del difficile rapporto con l'uomo.
"'Il giardino che vorrei' mi sarebbe piaciuto leggerlo all'inizio, quando ho avuto a mia disposizione un podere: ero piena d'amore e d'entusiasmo, ma le mie idee erano quanto mai vaghe. Adesso sarei pronta a ricominciare da capo, non fosse che - nel frattempo - mi sono affezionata al mio, seppure imperfetto, giardino". Così Pia Pera racconta cosa l'ha spinta a scrivere queste pagine: accompagnare chi intraprende l'avventura con la terra considerando nove scenari possibili: acqua, sole, ombra, mare, pianura, collina, montagna, città e orto. A ciascuna evocazione di queste nove "scene primarie" segue un "dietro le quinte" dove si suggerisce come realizzare i nostri desideri botanici: che piante scegliere, come ospitarle al meglio. Sono i consigli e i punti di vista di una scrittrice che trafficando all'aria aperta ha trovato serenità e saggezza, desiderio e appagamento, spiritualità e concretezza. E l'ispirazione più potente per la sua straordinaria e sensuale produzione letteraria.
Una guerra nascosta distrugge ogni giorno il nostro pianeta. Da una parte, l’agricoltura delle multinazionali, degli espropri di intere regioni del globo, della pioggia spietata dei pesticidi e dei fertilizzanti, del monopolio di Ogm sempre più fragili e costosi, dell’abolizione sottaciuta di interi capitoli della Carta dei diritti umani. Dall’altra, l’agricoltura dei piccoli contadini, che in ogni parte del pianeta coltivano la loro terra nel rispetto dell’ecosistema e si fanno alleati della ricchezza silenziosa della biodiversità.
Chi nutrirà davvero il mondo, le multinazionali o i piccoli contadini? La risposta di Vandana Shiva è molto netta. Non saranno i grandi brand del settore agroalimentare. Sarà la miriade di progetti socialmente, economicamente, ecologicamente sostenibili, ormai diffusi ovunque nel mondo. Saranno le risorse spontanee di un’agricoltura libera dalla gabbia delle monocolture e restituita all’equilibrio della natura e della biodiversità.
Vandana Shiva ci regala in queste pagine un manifesto unico al mondo, che condensa con inedita chiarezza e radicalità trent’anni di ricerche e coraggiose realizzazioni sul campo. Un manifesto che esce in prima edizione mondiale in Italia, paese ospitante dell’Expo dal tema: “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
Chi nutrirà il mondo di oggi e di domani? L’agricoltura delle multinazionali, assetata di profitto e avvelenata da pesticidi, fertilizzanti, Ogm? Oppure l’agricoltura dei contadini indiani, africani, cinesi, capaci di valorizzare la ricchezza della biodiversità e l’equilibrio spontaneo degli ecosistemi?
Un manifesto radicale, rigoroso, appassionato.
Le psicosi sono le forme più gravi di turba psichiatrica. Proprio intorno a questa forma così inquietante e sfuggente (il cui ventaglio di manifestazioni è vastissimo) si snoda il discorso di Borgna. Oggi è di moda, anche se già si sentono i primi segnali di inversione di rotta, l'interpretazione naturalistica della malattia mentale.Le cause prime andrebbero associate a un malfunzionamento dei centri cerebrali e le cure dovrebbero incentrarsi su terapie chimiche (farmaci) o di tipo affine (elettroshock). Questa impostazione è spesso viziata da motivi tutt'altro che scientifici. L'organizzazione sanitaria del nostro paese come di altri, tra cui gli Stati Uniti, non è in grado di sopportare i costi (anni di psicoterapia) di una psichiatria più umana. Eugenio Borgna, pur dichiarando che l'ausilio di farmaci può essere indispensabile quando si tratta di psicosi e non di nevrosi, difende la necessità di porsi in relazione con il paziente e di ‟penetrarne” il mondo. Il talento di Borgna consiste appunto nella capacità di penetrare il mondo psicotico tanto nel rapporto con i pazienti dell'Ospedale Maggiore di Novara quanto sulla pagina scritta, dove con l'ausilio delle storie dei suoi malati e dei testi letterari di famosi grandi psicotici, come Antonin Artaud e Gérard de Nerval, riesce a dare voce all'‟urlo silenzioso” di questa patologia. Il libro, accessibile a ogni lettore colto, si rivolge ai colleghi psichiatri perché dismettano gli alibi della scienza e si calino umanamente nel loro compito terapeutico.
Le piante officinali e le ricette di Maria Treben hanno saputo offrire sollievo a molti, sia per disturbi leggeri che per malattie gravi, e sono state di aiuto persino a pazienti in condizioni disperate.
Importante avvertimento: grazie alla struttura chiara del libro e all'elenco alfabetico delle patologie e dei disturbi, il lettore potrà individuare l'erba più indicata al suo caso e applicarla nel modo giusto seguendo i numerosi consigli qui contenuti.
Un libro scientifico sulla storia delle invenzioni dell'uomo che si fa leggere come un romanzo d'avventura. Ricco di aneddoti sugli inventori e sulla casualità di molte scoperte - e con un capitolo finale sulle invenzioni in corso di sperimentazione, come la macchina senza autista -, il racconto di Trevor Norton parte dall'invenzione dell'ascia, passando per quelle dell'agricoltura e dell'allevamento, per arrivare al treno, ai sommergibili, alla medicina (vaccinazioni, penicillina, dentiere, analisi del DNA) e ai mezzi di comunicazione. La creatività, ci ricorda l'autore, non è solo appannaggio degli scienziati ma, dalla preistoria ai giorni nostri, ha visto come protagonisti tanti uomini e donne comuni: Logie Bird, inventore della televisione, vendeva lucido da scarpe; Samuel Morse, l'ideatore del celebre codice, dipingeva; Laszlow Biro era scultore e ipnotista...
Dopo anni passati a eliminare i suoni indesiderati nei luoghi pubblici, Trevor Cox, uno dei massimi esperti inglesi di ingegneria acustica, si rende conto che, invece di provare a cancellare i suoni rari e i rumori bizzarri, dovremmo preservarli e conoscerli come veri e propri tesori acustici. Pianeta acustico è un viaggio nei misteri delle meraviglie sonore del mondo. Nel deserto del Mojave, l'autore scopre dune che cantano, in Francia, un'eco che racconta barzellette, in California una strada musicale. E nelle cattedrali di tutto il mondo capisce come l'acustica abbia potuto cambiare la storia della musica sacra e della stessa Chiesa. Muovendosi con agilità tra fisica e musica, archeologia e neuroscienze, biologia e design, Cox spiega come nascono i suoni, come vengono modificati dall'ambiente e come reagisce il nostro corpo a particolari rumori, da quelli più bizzarri ed esotici ai suoni altrettanto unici e sorprendenti prodotti dall'ambiente in cui viviamo. In una realtà dominata dal "visivo", questo libro ci invita a riscoprire il mondo dei suoni, a non essere solo ascoltatori passivi ma ad aprire le nostre orecchie e la nostra mente alla maestosa cacofonia che ci circonda. Prefazione di Andrea Frova.