Per noi europei comprendere la religiosità degli Stati Uniti - nazione "sotto la guida di Dio" tanto quanto Stato laico aperto a molteplici religioni - è spesso tutt'altro che facile. Laurence Moore ci viene in aiuto con un'analisi del persistente intreccio tra religione e modelli politico-culturali nella società americana dai tempi dei Padri fondatori al presidente Bush. Lo studio esamina le modalità con cui il principio costituzionale della separazione tra Stato e chiesa, l'assenza di un'istituzione religiosa ufficiale e il fluttuante confine tra sacro e profano hanno plasmato la religiosità americana facendo degli Stati Uniti un caso unico tra le democrazie occidentali.
Questo libro traccia un grande affresco sul pellegrinaggio dalla penisola italica verso i Luoghi Santi, nel periodo compreso fra il Medioevo e la conquista ottomana di Gerusalemme del 1516. Forma devozionale assai diffusa nel mondo cristiano medievale, figlio delle tradizioni ebraiche e greco-romane, il pellegrinaggio, metafora del destino dell'uomo che "cammina" verso la morte per la salvezza, segna un fenomeno storico rilevante, non solo per gli aspetti religiosi presenti in esso, ma anche per quelli culturali, sociali, economici e artistici.
Vincenzo Costa prese parte come ufficiale degli alpini alle diverse campagne della seconda guerra mondiale. Dopo l'8 settembre rientrò a Milano e aderì alla Repubblica di Salò; dall'aprile 1944 fu federale di Milano. Dopo il 25 fu arrestato, processato e condannato ad alcuni anni di detenzione. Renzo De Felice colse l'importanza storiografica delle sue memorie e ne selezionò le pagine relative al 1943-1945.
"L'autobiografia di Margarete Buber-Neumann... la cui lettura dovrebbe diventare d'obbligo per chiunque voglia ripercorrere gli abissi di abominio che hanno segnato il XX secolo... per le sue qualità letterarie, per il pathos che la pervade e per l'alta lezione morale che contiene è, a pieno titolo, al pari di quelle di Primo Levi e Anna Frank, entrata a far parte della biblioteca spirituale del nostro tempo". Angelo Bolaffi
Uscito nel 1948, "Prigioniera di Stalin e Hitler" racconta l'esperienza dell'autrice, militante comunista, prima nei campi di "rieducazione" sovietici e poi nel lager tedesco di Ravensbrück. Scritto con una precisa vena narrativa, questo libro è uno dei migliori e più impressionanti campioni della letteratura concentrazionaria, e certo il primo che ha recato testimonianza diretta dei gulag sovietici.
Margarete Buber-Neumann , nata nel 1901, nel 1926 entra nel partito comunista tedesco e ne sposa uno dei massimi dirigenti, Heinz Neumann. A Mosca a partire dal 1933, vede arrestare e scomparire il marito nel corso delle terribili purghe del 1937, ed è internata lei stessa in Siberia. Nel 1940 è consegnata dai russi alla Gestapo, e internata a Ravensbrück, dove rimarrà sino alla fine della guerra. Giornalista e scrittrice, ha pubblicato un altro volume autobiografico, "Da Potsdam a Mosca" (Il Mulino, 2000), e un libro di ricordi su Milena Jesenská ("Milena, l'amica di Kafka", Adelphi, 1986). E' morta nel 1989.
Da qualche tempo l'Occidente cerca di tranquillizzarsi sulla Russia, pensando a Vladimir Putin come a un bravo ragazzo volenteroso. In questo libro la giornalista moscovita Politkovskaja, nota per i reportage sulle violazioni dei diritti umani e civili in Russia, ribalta quest'immagine. Non si tratta però di una fredda analisi politica. Come spiega la stessa autrice: "il mio libro è fatto di appunti disordinati ai margini della vita in Russia. Per il momento non posso analizzare quell'esistenza. Sto semplicemente vivendo, e prendendo nota di ciò che vedo". E ciò che vede è una vita quotidiana grottesca, quando non tragica, il crack economico, le degenerazioni dell'ex Armata Rossa, la strage dei bambini a Beslan...
Il 26 maggio 1805, nel corso di una fastosa cerimonia nel Duomo di Milano, Napoleone si faceva incoronare re d'Italia. Ancora dopo due secoli, l'avventura italiana di Napoleone è oggetto di vivaci controversie tra chi vi vede l'occasione positiva di una prima emancipazione e modernizzazione dell'Italia e chi la considera una brutale occupazione straniera. Sia come sia, gli anni francesi iniziati con l'invasione del 1796 e la Repubblica Cisalpina, proseguiti con la Repubblica e il Regno d'Italia dal 1802 e terminati nella primavera del 1814, costituiscono uno dei periodi più ricchi e importanti nella storia d'Italia, un'autentica cerniera fra età moderna e contemporanea.
Tutti segreti custoditi del III Reich: dalla società esoterica da cui nacque il nazismo alla Lancia di Longino, alla ricerca del Graal da parte delle SS, un viaggio ricco di particolari storicamente accertati che porta al nucleo del nazismo. Le attività scientifiche, i rituali, le spedizioni SS alla ricerca dell'entrata al misterioso regno sotterraneo di Agarthi, le teorie della Terra Cava e quella dei Mondi di Ghiaccio, un itinerario alla ricerca della risposta finale alla domanda: perché l'Olocausto? Un enigma che si svela solo nell'epilogo: l'esplorazione del castello di Wewelsburg e della sua cripta, il tempio occulto iniziatico delle SS.
Questo breve scritto, ormai considerato un classico della letteratura post-clandestina, racconta della retata nazista nel Ghetto di Roma, che nel volgere di una mattina si concluse con la deportazione di mille ebrei. Lettori e critici lo hanno giustamente accostato ai primi capitoli della "Storia della Colonna Infame" per la qualità dello stile che si accompagna al valore documentario. Con una prefazione di Natalia Ginzburg.
Nel corso della storia gli elementi climatici sono stati la principale causa di morte violenta. Più di lance e spade, più di granate e proiettili, ben più della bomba atomica. Alluvioni, siccità e carestie hanno cancellato interi popoli, il gelo ha costretto armate che parevano invincibili a drammatiche ritirate e le tempeste hanno distrutto flotte che sembravano inaffondabili. Il clima ha ragione di tutto e anche la guerra non fa eccezione. Tra i tanti esempi analizzati dall'autore, quello del 9 a.C. in cui le legioni di Varo, terrorizzate dalla furia divina di un nubifragio, si lasciarono macellare dai barbari senza quasi opporre resistenza. E fu la fine della penetrazione romana nell'Europa centrale.