Nel luglio 1942 l'Armata italiana in Russia contava circa 230.000 uomini, più veicoli, carri, materiali vari e animali. Per il trasporto furono necessari duecento convogli ferroviari. In seguito all'offensiva sovietica del dicembre di quell'anno, cominciò una disastrosa ritirata che continuò per centinaia di chilometri nella sterminata pianura russa: ogni giorno duri combattimenti falciarono migliaia di soldati. Il resto, e fu il più, lo fece il gelo. Male armati, peggio equipaggiati, in condizioni disumane, 70.000 vennero fatti prigionieri: la maggior parte morì di stenti nei campi di prigionia.
Il fascismo ha tentato di sfruttare l'emigrazione come strumento di penetrazione e di condizionamento nei paesi occidentali e nelle proprie colonie. L'emigrato non ha disdegnato di utilizzare il fascismo per migliorare le proprie condizioni nei paesi d'immigrazione. Gli studiosi, che hanno collaborato a questo testo, hanno verificato i successi, ma anche i limiti della penetrazione fascista in tutti i luoghi di emigrazione. Il fascismo non è infatti riuscito a guadagnare l'appoggio incondizionato delle comunità all'estero e queste, con l'approssimarsi della seconda guerra mondiale, si sono allineate sostanzialmente ai paesi d'immigrazione.
La città medievale europea è da sempre al centro dell'interesse degli studi. È nella città medievale, infatti, che si può cogliere quel nuovo modo di intendersi e di rapportarsi tra individui di diversa estrazione economica, sociale e culturale che ha contribuito al formarsi di una coscienza unitaria e alla nascita della stessa Europa e che si è tradotto in forme fisiche funzionali a rappresentare poteri, mentalità, bisogni. Confrontando il vasto panorama delle città medievali europee, questo libro analizza le forme e le tipologie degli spazi urbani, quelle delle loro architetture e dei loro tipi, tramite la funzione che essi vennero chiamati a svolgere nei circa mille anni del Medioevo.
Il mito di Manfred von Richtofen, meglio noto come Barone Rosso, è sempre vivo a quasi un secolo di distanza dalle leggendarie imprese compiute durante la Grande Guerra. In questo volume l'autore ricostruisce, sulla base di numerosi documenti dell'esercito tedesco, lettere e scritti del barone stesso, la vita pubblica e privata dell'asso dell'aviazione tedesca. Kilduff ci offre così la biografia del famoso personaggio, dimostrando accuratamente come tutta la storia del combattimento aereo in occidente, fino ai giorni nostri, sia stata profondamente influenzata dalle strategie messe a punto dal mitico barone.
Il terrorismo - lo dice la parola stessa - basa tutta la sua potenza sul terrore e la guerra che stiamo combattendo a partire dagli attacchi del settembre 2001 non è una guerra normale. È una guerra incentrata sulla paura e sulla necessità di liberarsi dalla paura. Quali sono gli obiettivi nascosti degli americani? E quelli di al-Qaida? Soprattutto, quanto gravi sono i rischi di destabilizzazione globale? A queste domande cerca di rispondere Fabio Mini, Capo di Stato Maggiore del Comando Forze Alleate Sud Europa, attualmente comandante dell'operazione di peace keeping Nato in Kosovo e parte del comitato scientifico della rivista "Limes".
Lo Stato governato dai Savoia ha costruito la sua stessa esistenza nel contesto europeo praticando incessantemente i teatri di guerra: per stringervi alleanze, per garantirsi guadagni territoriali e stabilità istituzionale. Fra il secolo XVI e il XIX, fortune finanziarie, feudi, titoli nobiliari, o le semplici braccia dei più umili sono state gettate sul tappeto di una generale contrattazione di ruoli, di privilegi e di precedenze in cambio di una disponibilità a seguire il principe nelle sue guerre. Una storia della guerra che diventa la via originale per indagare su vari piani il tema classico dei rapporti fra società e Stato nel lungo e contraddittorio periodo di transizione dal feudalesimo al capitalismo.
Un volume che ricostruisce il destino dei soldati italiani fatti prigionieri dai sovietici durante la Seconda guerra mondiale. L'analisi si basa sul materiale inedito proveniente dagli archivi del Ministero degli Interni sovietico, che ha consentito di ricostruire le rete dei campi di prigionia, le disposizioni per il trattamento dei prigionieri, le condizioni di vita, la contabilità degli internati e dei morti, l'attività di propaganda rivolta ai prigionieri. L'incrocio di queste fonti con quelle italiane e con le testimonianze rese all'autrice, permette di raccontare il calvario dei soldati italiani dalla cattura, ai campi di concentramento fino al difficile ritorno. Un capitolo è dedicato alle "scuole antifasciste" organizzate nei Lager.
Nonostante le differenze marginali, il Rinascimento resta, sul piano storico, un fenomeno globale di autentica realtà: la parola «Rinascita», menzionata fin dal Quattrocento, esprime tutto l'impeto dell'entusiasmo intellettuale a cui partecipano i contemporanei di questo avvenimento. Nell'agitata Europa agli inizi del secolo XV cominciano a delinearsi nuove e importanti svolte di carattere spirituale, politico e sociale. L'Italia più di ogni altro paese beneficia di una solida base storica: la coscienza di un grande passato, la sua «romanità», e ne trae quella feconda energia che anima il suo pensiero e la sua arte.
La cronaca appassionata del 6 giugno 1944, in cui le forze da sbarco alleate, sotto la guida del generale Eisenhower, sbarcarono in Normandia e crearono il secondo fronte, a lungo invocato da Stalin, dal quale sarebbero scattate per puntare direttamente al cuore della "Fortezza Europa". In questo libro Cornelius Ryan ricostruisce quelle 24 ore decisive facendo parlare i protagonisti di entrambi i fronti, conducendoci sui mezzi da sbarco, sugli alianti a bordo dei quali si trovavano i paracadutisti britannici e americani, nell'alto comando del generale von Rundstedt, nello studio di Hitler a Berlino, a bordo dei due soli caccia tedeschi che mitragliarono le forze alleate al momento dello sbarco.
Nella primavera del 1941, dopo il fallimento del tentativo d'invasione da parte dell'esercito italiano, la Grecia continentale fu occupata dalla Wehrmacht. Il 20 maggio, i tedeschi scatenarono un'imponente offensiva per conquistare anche Creta, fondamentale per il controllo del Mediterraneo orientale. Dopo dodici giorni di accanita battaglia, in cui ebbero un ruolo decisivo i paracadutisti, i tedeschi sconfissero le truppe inglesi, australiane e neozelandesi. Il duro regime di occupazione che instaurarono scatenò la resistenza degli abitanti che, aiutati dagli infiltrati britannici, fecero di tutto, a rischio della vita, per sabotare le attività militari tedesche.