Il "diario" di padre Libero Raganella prende le mosse, d'impeto, dai giorni "caldi e tersi" del luglio '43, quando il quartiere di San Lorenzo a Roma viene totalmente sconvolto dal primo pesante bombardamento della città. Giovane sacerdote, Raganella descrive con intensità e trasporto emotivo questo dramma, affrontando i diversi temi della Roma occupata dai tedeschi (le persecuzioni razziali, l'attività della Resistenza, la fame, la paura...), sino alla tanto attesa Liberazione, nel giugno '44.
L'intenso, personale e prezioso carteggio intercorso nei primi trent'anni dell'Ottocento fra tre amici appartenenti alla buona e colta borghesia alpina, Giovanni Battista Lupieri, Liberale Monti e Giuseppe Solero, è qui offerto al lettore, corredato da un'attenta ricostruzione storica. Le lettere costituiscono documenti preziosi per la storia della montagna friulana e veneta. Unitamente alla vivace e spontanea descrizione delle vicende personali, con i loro risvolti di felicità e dramma, emergono le più universali speranze e preoccupazioni legate agli sviluppi politici del governo napoleonico prima, e della Restaurazione poi.
Il volume presenta una raccolta di trenta diari composti da viaggiatori polacchi che hanno attraversato le terre del Friuli e della Venezia-Giulia in un periodo compreso tra il 1575 e il 1888. L'opera è una rara testimonianza di come venisse letto e vissuto il primo territorio italiano da chi, provenendo dal nord-est, si dirigeva alla volta delle città storiche della nostra Penisola. Vi si riconosce il Friuli quale terra di frontiera, territorio di profonda miseria, desolazione e scenario di carestie, in contrapposizione con il benessere di Trieste, principale porto dell'impero austriaco. Merito del libro è quello di aver inserito la regione del Friuli-Venezia Giulia nella grande epopea del Grand Tour.