Una ricostruzione magistrale del millenario rapporto tra l'Europa e il mare in un racconto che abbraccia storia e leggende, geografia ed economia, viaggi e usanze dei popoli europei, senza mai perdere di vista gli aspetti psicologici, sociali e culturali della vita legata al mare, questo immenso tema storico ancor oggi tutto da scoprire. Michel Mollat du Jourdin (1991-1996) è stato uno dei rari specialisti a livello mondiale di storia del mare. Ha insegnato all'Università di Parigi-IV ed è stato Directeur d'études all'Ecole des Hautes études en sciences sociales.
Dopo un'introduzione che ricorda il precoce apprendistato antifascista dell'autore nella seconda metà degli anni Trenta, allorché dopo la laurea prende a collaborare con l'ISPI, il volume è diviso in due parti: la prima riproduce, integrandolo con inserti narrativi ed esplicativi, il diario tenuto da Serra nella campagna d'Africa fra l'autunno del 1941 e l'estate del 1942. In Italia, dove torna per essere rimasto ferito nel maggio, continua l'altra guerra di Enrico Serra; ripresi i contatti con gli ambienti antifascisti dell'ISPI, Serra è nei mesi della Resistenza tra i collaboratori più stretti di Ferruccio Parri e può così fornire testimonianze su aspetti ed episodi salienti della lotta di liberazione.
Nel volume si esaminano la relazione fondamentale fra dialettica e intelligenza della fede nel secolo XI, secolo nel quale si vennero formando, con l'apporto di pensatori dotati di grande capacità speculativa e logica, una consapevolezza e un metodo di indagine che seppe affrontare le controversie su alcune questioni di rilievo, quali il dibattito sull'Eucarestia, o più tardi la disputa sull'Onnipotenza. Secolo fecondo, trova i suoi punti di sintesi nelle sintetiche affermazioni di Pier Damiani: la dialettica al servizio della Parola di Dio, e di Anselmo, la "ratio fidei".
Il libro intende essere un viaggio all'interno del Medioevo, mettendo in luce, in particolare, l'emergere dell'uomo come individuo nella letteratura, nella filosofia e nell'arte.