Lo studio presenta il valore simbolico del Cuore di Cristo attraverso una disamina attenta, rigorosa e completa di tutti i formulari di Messe con i quali dal 1668 ad oggi il popolo di Dio ha celebrato l'amore e la misericordia incarnati in Gesù. L'indagine non si limita alla recensione delle fonti liturgiche, ma ne ricerca i rimandi biblici e patristici, le mette a confronto con la riflessione spirituale, teologica e con i vari pronunciamenti magisteriali. La parte conclusiva, infine, si propone di studiare, a partire dall'analisi delle varie Messe, l'intimo rapporto che sussiste tra la lex orandi e la lex credendi, presentando in maniera sistematica alcuni elementi della teologia del Cuore di Cristo desunti dalle Celebrazioni liturgiche ed evidenziando la loro ricchezza spirituale e fecondità pastorale.
Lo studio teologico-liturgico della Messa crismale mette in evidenza che il vero cuore di questa celebrazione è l’unzione di Cristo; da essa, attraverso i sacramenti, derivano le due unzioni che costruiscono il corpo della Chiesa, quali modi di partecipazione all’unico sacer- dozio di Cristo (cfr. LG, 10). Si può dire quindi che la cristologia definisce l’ecclesiologia: se- condo la prima Lettera di Pietro coloro che si avvicinano a Cristo e accettano l’offerta della salvezza vengono trasformati in pietre vive per l’edificazione di un edificio spirituale (cfr. 1Pt 2,5ss); tale edificio ha per scopo il sacer- dozio santo, cioè l’offerta di sacrifici graditi a Dio mediante Cristo. È la tematica soteriologi- ca del riportare il mondo al Padre, compito af- fidato a tutti i fedeli: essi costituiscono una co- munità sacerdotale, che realizza quanto pre- conizzato in Es 19,6: «Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa». Per questo i fedeli, in forza dei sacramenti dell’ini- ziazione cristiana sono costituiti sacerdoti, re, profeti e martiri.
Il presente libro è proposto come stru­mento di formazione introduttiva alla vita consacrata, al fine di contribuire alla crescita della consapevolezza del dono della vita consacrata nella chiesa e nel mondo. Uno strumento a servizio delle persone chiamate a sostenere la rinascita della società e della comunità eccle­siale con la sequela Christi nel­l’ar­monia sinfonica della preghiera e del servizio. Lo scopo è quello di contri­buire alla crescita della consapevolez­za del dono della vita consacrata nel­la chiesa e nel mondo.
«Non occorre spendere parole per sottolineare l’attualità anzi la valenza strategica, nella missione della Chiesa oggi, del tema oggetto di questo puntuale e prezioso saggio [...]. Il “senso della fede” esprime il prendere forma nell’esistenza del discepolo della qualità specifica dello stare al mondo, insieme ai fratelli e alle sorelle nella casa comune del creato, che ne fiorisce [...]. Così stando le cose, la realtà stessa dell’evento di Gesù Cristo che si dispiega nella missione della Chiesa s’esprime, e come tale esige, l’esercizio del “senso della fede”. In esso possiamo ben dire si radica l’ethos che qualifica il Popolo di Dio [...]. Dunque, mettere in luce il significato del “senso della fede”, e mettersi alla scuola della Parola di Dio e della Sapienza della Chiesa per imparare a incarnarlo con fedeltà e visione, costituisce un compito prioritario. Soprattutto oggi. Come ci sollecita a prendere coscienza, in concreto, Papa Francesco con la convocazione di quel processo sinodale che si propone come il laboratorio provvidenziale e impegnativo d’implementazione dell’autocoscienza e dell’autoconfigurazione della Chiesa propiziate dal Vaticano II [...]. Per questo il saggio che abbiamo tra le mani è tutto da leggere e, direi, da praticare» (Dalla Prefazione di Mons. Piero Coda).
"Caro Salutis Cardo", celebre frase di Tertulliano (De resurrectione mortuorum, VIII, 6-7), scelta come motto e insegna dell’Istituto di Liturgia Pastorale «Santa Giustina», delinea in stile lapidario e con rara efficacia la funzione della carne di Cristo e nostra nel mistero della salvezza e nella liturgia. La collana, curata dall’Istituto e articolata in tre sezioni (Contributi, Studi, Sussidi), intende offrire a studiosi, operatori liturgici e al pubblico la ricchezza di pensiero e il fervore di stimoli propri di una chiesa che celebra e vive in maniera cosciente il suo mistero.
Come dice Silvano Maggiani nella Prefazione, la ricerca dottorale di José Pereira Silva (Dom Jeronimo) si colloca nella scia de "Lo Spirito della Liturgia", "La formazione liturgica" e "I Santi Segni", di Romano Guardini, volti a far comprendere il mondo liturgico. L'autore prende in esame in particolare la funzione dell'apparato orale nella Liturgia, cogliendo la "delicatezza" del verbale e del non verbale nell'azione liturgica che nasce dal celebrare e dalla capacità di comprendere la ricchezza contenuta nell'azione, nei riti e nelle parole e la sua possibilità di far pensare. Agire e riflettere costituiscono la base della ricerca di Pereira Silva.
Cipriano Vagaggini ha dedicato un'intera opera al senso teologico della liturgia". L'Autrice ci offre in questo volume il frutto della sua ricerca sullo stesso Vagaggini, edito ed inedito, compreso e incompreso, accolto e rifiutato, assecondato e ostacolato, ascoltato e ignorato. "
Il volume affronta il tema della profezia e del suo posto nella Chiesa, contribuendo a colmare così il vuoto che esiste nella riflessione teologica contemporanea.
Una più profonda comprensione teologica e antropologica del sacramento dell'Unzione degli Infermi nella liturgia ispanica.
Il lavoro presentato in questo volume studia nei dettagli un'enciclopedia popolare del XIII secolo: La perla preziosa delle scienze ecclesiastiche.
Un testo che raccoglie tutti i santi della famiglia vincenziana; non solo quelli che sono giunti alla canonizzazione" e alla "beatificazione", ma anche quelli che sono in itinere verso di essa. "
RICERCA SULL ETIMOLOGIA DEL TERMINE LATINO MISSA. L'etimologia, spiega l'autor e, studia il rapporto che esiste tra due forme x e y, sia a livello del significante sia a livello del significato; di queste due forme l'etimo e`que lla antecedente e l'altra e`l a forma derivata. Nel nostro caso missa e`l'antecedente del l'italiano messa, ma qual e`l