"La religiosità?" Qualcosa di essenzialmente dinamico, che mette al centro non l'individuo religioso, ma la storia delle relazioni fra gli uomini e con le cose. "L'amicizia?" Una riapertura della visione negativa dell'esistenza per tornare al cuore dell'uomo. "La teologia della liberazione?" Era il sillabario della fede per i contadini dell'America Latina che veniva ad essere il centro vitale del cristianesimo. Non si occupava dei dogmi ma scopriva una delle colonne portanti del regno, la giustizia. "Charles de Foucauld?" Un faro e un interlocutore vivo che aiuta a incarnare la testimonianza di una fratellanza universale, senza barriere né pregiudizi, per amorizzare il mondo. "La Chiesa?" Per me sono le favelas dell'America Latina dove ogni tipo di sofferenza che sull'umanità è presente e la Chiesa in questi luoghi non può essere la maestra infallibile di verità ma deve mostrare quello sguardo materno che si posa tenerissimo su tutte queste miserie che spesso vengono sopportate con molto coraggio. "I giovani?" Sono una forza se uniti e (con loro) tutte le novità possono essere un terreno che muove il mondo."
La rivista semestrale dell'Istituto Teologico di Assisi, n. 1/gennaio - giugno 2015.
Rivista europea di cultura, n. 3/2015.
Un lavoro che rappresenta, per gli scritti di de Lubac, una sicura chiave ermeneutica della sua riflessione teologica e della sua vicenda personale.
Gli studi francescani sono stati a lungo influenzati dal magistero storiografico di Paul Sabatier, che finì per gettare una pesante ombra sul ruolo della Chiesa Romana, rea di aver incatenato quella che era stata una vera effervescenza dello Spirito. I grandi progressi compiuti nello studio delle origini francescane negli ultimi cinquant'anni consentono ora un approccio più equilibrato. Di tutto ciò il libro si sforza di render conto, concentrandosi su alcuni "passaggi" esistenziali di Francesco e sul suo progressivo inserimento nella vita della Chiesa: dai rapporti con il vescovo di Assisi Guido I all'incontro con papa Innocenzo III; dalla vita solitaria dei primordi al costituirsi di un gruppo. La conferma della Regola da parte di Onorio III, nel novembre del 1223, non estinse le inquietudini all'interno della famiglia francescana, che perdureranno anche nei secoli futuri.
La ricostruzione del rapporto speciale che Chiara ebbe e volle mantenere con Francesco fino alla fine della sua esistenza. La storia di Chiara è comprensibile solo a partire da quella di Francesco. È soprattutto Chiara a raccontarci della loro relazione umana e cristiana. Dai suoi testi compare con molta evidenza che il sogno evangelico di Francesco di diventare un "frate minore" costituì lo stesso ideale di Chiara ad essere "sorella povera". Dallo stesso sogno però nasce in lei una forma propria, adeguata e necessaria al suo stato femminile, mediante la scelta della clausura a San Damiano. Dunque: due volti di uno stesso sogno evangelico.
Il furbo che scavalca la coda, l'imbroglione di turno, il carrierista senza scrupoli sono tutte modalità con cui l'egoismo fa capolino nella nostra giornata e sembra ricordarci che l'altruismo è solo un'illusione, destinata a dissolversi nel confronto con la cruda realtà. Eppure l'altruismo è alla base della vita e la rende possibile in tutte le sue forme; mentre l'egoismo non è affatto il motore della vita, ma la sua distruzione. Quando facciamo del bene a qualcuno gratuitamente, senza calcoli o secondi fini, stiamo bene, anche se abbiamo sacrificato qualcosa di noi stessi. Ma perché essere altruisti fa stare bene? Nel libro si cerca di rispondere a questo interrogativo, mostrando la potenza del principio dell'altruismo a livello biologico, storico-sociale e psicologico; ma anche dando la parola a coloro che lo hanno criticato, spesso in maniera brillante e arguta. Se l'immagine dell'uomo "naturalmente egoista" ha avuto un successo enorme e duraturo, è perché mette in guardia da una concezione discutibile di altruismo. Contrariamente alle apparenze, l'altruismo autentico è la caratteristica che contraddistingue la persona matura, animata dal desiderio del bello e del gratuito. È la capacità di compiere qualcosa per cui valga la pena di essere vissuti.
Se è vero che il futuro è nelle mani di Dio, Dio stesso quali mani ha se non le nostre? Pensiamo abbastanza a questo? "Il futuro non è tanto nelle nostre mani, ma lo dobbiamo portare come una cosa preziosa a cui dobbiamo dare vita tutti i giorni, giorno per giorno. Non bastano nove mesi, ce ne vogliono di più. Perché la speranza che noi dobbiamo conservare per noi per continuare a camminare - quella che dobbiamo lasciare in eredità ai figli - si alimenta proprio nella nostra vita. Dio non ha altro modo che darci e donarci il futuro se non attraverso l'opera dell'uomo, la nostra vita è quella che conta agli occhi di Dio" (dalla Presentazione di Chiara De Luca).
"In passato mi sembrava che ogni cosa fosse solo per me: è tutto come allora, ogni emozione è rimasta al suo posto. Io no. Gli esiti di una banale influenza hanno cambiato radicalmente la mia esistenza. Ho dovuto riorganizzare la mia vita con l'illusoria sensazione che si trattasse di una situazione provvisoria e che ieri sarebbe tornato ad essere oggi." (Roberto Rapaccini)
Un aiuto semplice, serio ed efficace per iniziare a leggere i testi biblici nella loro storia e per la vita quotidiana di ogni essere umano. La Bibbia è una delle radici essenziali della cultura occidentale e il punto di riferimento decisivo per la fede di ebrei e cristiani. Tutto ciò è vero? Queste pagine aiutano a rispondere a questa domanda e a tante altre sulle origini dei testi biblici, sui loro temi fondamentali, sul loro valore formativo per la vita di oggi e sulle possibilità di leggerli costruttivamente anche per chi non ha mai fatto questa esperienza.