Sugli Atti degli apostoli la tradizione cristiana fornisce le seguenti informazioni: il libro è unito al terzo vangelo, di cui costituisce la seconda parte; entrambi sono opera di Luca; a partire dal III secolo è stato considerato come appartenente al canone delle Scritture; un secolo più tardi veniva usato dalle comunità cristiane per le letture liturgiche del tempo pasquale.
Nel profilo che Luca traccia della comunità primitiva, la tradizione della Chiesa ha visto gli elementi caratteristici della norma interna che struttura la vita cristiana; e a questo profilo hanno rivolto lo sguardo, nel corso dei secoli, coloro che si sono proposti di riformarla. Gli inizi della vita monastica sono stati influenzati dai «quadri» dipinti dall’evangelista e molti missionari e fondatori si sono ispirati alla «vita apostolica» descritta negli Atti. Poco si può dire a proposito del luogo e della data di composizione. A livello di semplici ipotesi sono state indicate Roma, Efeso o qualche città della Grecia, della Macedonia o dell’Asia Minore. Sulla data di composizione, gli studiosi convergono sugli anni 80.
Degli Atti degli apostoli il volume propone:
– il testo della Bibbia CEI 2008 con introduzione e note dalla Bibbia di Gerusalemme;
– il testo greco: è tratto dall’edizione interconfessionale The Greek New Testament (GNT), basato prevalentemente sul codice manoscritto B (Vaticano), risalente al IV secolo;
– la versione interlineare in lingua italiana: eseguita a calco, cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo greco, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica.
In aggiunta alla ricchezza della Bibbia di Gerusalemme e al testo in lingua originale, grazie alla versione interlineare lo strumento consente anche a chi non conosce o conosce solo parzialmente la lingua antica di coglierne le specificità e il ritmo, per una fruizione più piena di un contenuto che non è solo testo sacro ma anche opera letteraria. La collana è adatta anche a un pubblico laico.
Nella maneggevole collana «Economica EDB» viene riproposta a prezzo contenuto l’opera sul midrash di un grande studioso della storia e della cultura ebraica.
Nel pensiero e nella vita degli ebrei, «popolo del libro», l’assimilazione della Bibbia è stata ed è tuttora centrale, secondo una tradizione che risale al periodo rabbinico. Sulla base dell’assunto cardinale dell’ebraismo, per il quale la Bibbia contiene tutto quello che Dio ha voluto rivelare al suo popolo e realizzare con esso, il midrash indaga il testo sacro producendone interpretazione senza passare attraverso l’esegesi scientifica. I testi midrashici girano attorno alla Bibbia, entrano in dialogo con essa, ne svolgono il pensiero affidandosi anche ai minimi dettagli linguistici. Attraverso il midrash il credente cerca di entrare in profonda comunione con Dio, di sperimentare la sua continua presenza e la solidità delle sue promesse.
L’accostamento al mondo del midrash può mettere il lettore moderno in contatto con una esperienza spirituale della Bibbia quanto mai significativa, nata da una sua profonda assimilazione avvenuta, per generazioni, soprattutto nell’ambito della predicazione sinagogale.
Sommario
Prefazione all’edizione italiana. Introduzione. Nota bibliografica all’edizione italiana. Parte I: Formazione, natura e sviluppo del midrash. 1. Origini della spiegazione ebraica della Scrittura. 2. Che cos’è il midrash? 3. La lettura della Bibbia nella sinagoga. 4. Le principali opere midrashiche. Parte II: Testi scelti. 1. Midrashim halakici. 2. Midrash Rabbah a Genesi e Megillot. 3. Midrashim omiletici. 4. La Bibbia raccontata. Parte III: La fortuna del midrash nella storia. 1. Nella tradizione ebraica. 2. Il midrash nel mondo cristiano. 3. La moderna ricerca sul midrash. 4. Il midrash oggi? Bibliografia.
Note sull'autore
Günter Stemberger (Innsbruck 1940) si è formato presso istituzioni universitarie in Austria, Gran Bretagna, Francia e Italia. Giudaista di fama internazionale, visiting professor presso università tedesche e statunitensi, membro corrispondente della Accademia delle Scienze Austriaca, dal 1977 è titolare dell’insegnamento di giudaistica presso l’Università di Vienna. La sua indagine scientifica si è concentrata sulla storia, la letteratura e la religione del giudaismo tardoantico e altomedievale. Autore di numerosi libri e articoli sulla storia e la cultura ebraica, in italiano è stato fra gli altri tradotto il suo libro Il Talmud. Introduzione, testi, commenti, EDB, Bologna 41999.
Cristiana di nome, ma i suoi genitori non l’hanno neanche battezzata. Alla scuola di recitazione, le tocca il ruolo di protagonista: una monaca. L’incontro col Carmelo, frequentato per poter meglio interpretare la parte, la ‘folgora’. E solo alcuni mesi dopo: «ho bisogno di imparare a pregare. Nella preparazione al battesimo mi hanno parlato della lectio divina. Vorrei capire che cos’è e come si fa. Mi aiuta, padre?».
L’autore risponde positivamente alla richiesta di Cristiana: «Ti propongo un cammino un po’ lungo, scandito in tre tappe: stai serena, non ricominciamo da Adamo. Cominciamo da Narciso, per poi arrivare a Gesù (I tappa); quindi da Gesù alla sua parola (II tappa); e dalla sua parola a noi (III tappa)». Le sue riflessioni costituiscono l’oggetto del volume.
Sommario
Premessa. 1. Da Narciso a Gesù. 2. Da Gesù alla lectio. 3. Dalla lectio alla evangelizatio.
Note sull'autore
Francesco Lambiasi, vescovo di Rimini, già assistente ecclesiastico generale dell’Azione Cattolica Italiana, ha insegnato teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Presso le EDB ha pubblicato L’autenticità storica dei Vangeli (21986), Lo Spirito Santo: mistero e presenza (2a edizione con D. Vitali, 2005), Mi presenti Gesù? (2006) e ABC della fede (2007).
Questa edizione quadriforme dei libri di Giosuè e Giudici, utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche, propone: il testo ebraico masoretico (TM) della Biblia Hebraica Stuttgartensia, basato prevalentemente sul Codex Leningradensis B19A, datato circa 1008; il testo greco nella versione dei Settanta (LXX) di Rahlfs, basata prevalentemente sul Codex Vaticanus (B) risalente al IV secolo dopo Cristo; il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio e normativa per la liturgia cattolica; il testo della Bibbia CEI 2008, normativo per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico; la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata a privilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale.
Il libro di Giona costituisce per i Padri quasi un appuntamento che li costringe a esprimere con chiarezza e profondità, come forse in nessun’altra occasione, il loro pensiero sul tema ermeneutico. Il volume confronta, passo dopo passo, la versione ufficiale italiana del libro di Giona con l’ebraico masoretico, il greco dei Settanta, il siriaco della Peshitta e il latino della Vulgata. Sono inoltre raccolti i commenti di autori latini (Girolamo) greci (Cirillo Alessandrino, Teodoro di Mopsuestia, Teodoreto di Ciro, Basilio di Seleucia), siriaci (Ishodad di Merv), medievali (Ruperto di Deutz), riformatori (Lutero e Calvino), moderni (Keller, Wolff, Bernini).
Note sul curatore
Giorgio Sgargi (S. Gabriele di Baricella - BO, 1945), ordinato sacerdote nel 1970, ha svolto il suo ministero in diverse parrocchie della diocesi di Bologna. Oltre ai propri studi teologici, deve il suo amore per la Scrittura a don Umberto Neri e all’esperienza spirituale della «Piccola Famiglia dell’Annunziata», fondata da don Giuseppe Dossetti. Per la serie Biblia ha già curato Gioele, Amos, Abdia (1998) e Lettera ai Colossesi (2000).
Il pasto è un evento altamente simbolico. Il mangiare è inoltre un atto intrinsecamente violento, poiché consiste in un’appropriazione del cibo che ne implica la distruzione. Anche nella Bibbia il cibo occupa fin dalle prime pagine una posizione strategica. Quando Dio fa dell’uomo un essere in relazione, gli ordina di non mangiare tutto quello che a lui è dato (Gen 2,16-17), lasciando una possibilità alla condivisione. Per vivere non basta infatti mangiare: è altrettanto necessario intrattenere dei rapporti con gli altri, smettere di mangiare e convertire in mitezza le proprie forze brute per aprire un posto all’altro in vista della relazione.
Tenendo come orizzonte ultimo il pasto eucaristico di cui la Bibbia cristiana attesta la centralità, il saggio offre un’interessante e originale chiave di lettura che attraversa Antico e Nuovo Testamento.
Note sull'autore
André Wénin, ha conseguito il dottorato in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico; è professore di esegesi dell’Antico Testamento alla Facoltà di teologia dell’Università cattolica di Lovanio e invitato per la teologia biblica all’Università Gregoriana di Roma. È autore di numerosi studi e opere: tra queste ricordiamo L’Homme biblique (Cerf 1995), Pas seulement de pain (Cerf 1998) e Isaac ou l’épreuve d’Abraham. Approche narrative de Genèse 22 (Lessius 1999). Specialista dell’approccio narrativo della Bibbia, ha redatto con Jean-Louis Ska e Jean-Pierre Sonnet il Cahier Evangile n. 107, in cui presenta questo nuovo metodo che illustra in altri due Cahiers: Samuel (n. 89) e Ruth (n. 104). Di lui le EDB hanno pubblicato Entrare nei Salmi (2003).
Questa edizione quadriforme del libro di Daniele, utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche, propone: il testo ebraico masoretico (TM) della Biblia Hebraica Stuttgartensia, basato prevalentemente sul Codex Leningradensis B19A, datato circa 1008; il testo greco nella versione dei Settanta (LXX) di Rahlfs, basata prevalentemente sul Codex Vaticanus (B) risalente al IV secolo dopo Cristo; il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio e normativa per la liturgia cattolica; il testo della Bibbia CEI 2008, normativo per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico; la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata a privilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale.
I testi dell'Antico Testamento sono spesso difficili da leggere e si prestano talvolta a fraintendimenti ed errate comprensioni. Tuttavia, non vi è un'opera che abbia influenzato la civiltà occidentale più della Bibbia e persino proverbi e modi di dire ancora oggi diffusi sono nati tra quelle pagine.
Il volume utilizza i risultati dell'esegesi storico-critica - con la sua analisi spesso precisa e puntuale dei processi di nascita, crescita e sviluppo del testo - per comprendere il contenuto di quella che è stata anche la Bibbia di Gesù e delle prime comunità cristiane. Dopo una prima parte di carattere introduttivo, l'autore prende in considerazione i libri del Pentateuco, quelli storici e sapienziali e, infine, quelli profetici descrivendo contenuto, storia e principali temi teologici. L'attenzione è principalmente rivolta a chi inizia gli studi teologici o è semplicemente interessato allo studio della Bibbia.
Sommario
Abbreviazioni. Presentazione (L. Mazzinghi). Introduzione. All'inizio di questo libro… I. L'ANTICO TESTAMENTO. LINGUE, AUTORI, TRADUZIONI: ALCUNE QUESTIONI INTRODUTTIVE. 1. Tra mito, storia e riflessione teologica: la Bibbia ebraica e i suoi autori. 2. Una Bibbia - tante Bibbie. 3. Gli dèi della Bibbia e i loro nomi. 4. La lingua originale della Bibbia e le sue particolarità. 5. Corretto e sbagliato nelle diverse traduzioni della Bibbia. II. IL PENTATEUCO. LA CREAZIONE, IL DIVENIRE DEL POPOLO E LA LEGGE DI DIO. 1. La nascita del Pentateuco. 2. I libri. 3. Temi. III. I LIBRI STORICI E SAPIENZIALI. DA UN POPOLO A UNA NAZIONE: ISRAELE, I SUOI NEMICI E LA SUA LETTERATURA. 1. Storia o storielle? La comprensione della storia nell'Antico Testamento. 2. I libri storici. 3. La Sapienza di Israele. 4. I libri della Sapienza. 5. Temi. IV. I LIBRI PROFETICI. CRITICA SOCIALE E RELIGIOSA, APOCALITTICA, ANNUNCIO DI GIUDIZIO E DI CONSOLAZIONE. 1. Il fenomeno della profezia in Israele e nelle culture confinanti. 2. I libri. 3. Temi. V. APPENDICI. 1. Tra storia inventata e storia reale. 2. L'Antico Testamento: una breve storia letteraria. 3. I più antichi manoscritti dell'Antico Testamento: i rotoli del Mar Morto. 4. La terra dell'Antico Testamento. 5. Una traduzione moderna «corretta»? 6. L'Antico Testamento e l'antico Oriente. Glossario. Per approfondire.
Note sull'autore
SIMONE PAGANINI è professore ordinario di Teologia biblica all'Università di Aquisgrana, in Germania. Dopo studi di Teologia, Filosofia e Orientalistica, è stato assistente alla facoltà di Teologia cattolica dell'Università di Vienna, ricercatore alla facoltà di Teologia evangelica all'Università di Monaco di Baviera, professore associato di Esegesi dell'Antico Testamento all'Università di Innsbruck, in Austria, e ricercatore associato all'Università di Pretoria, in Sudafrica. Per EDB ha pubblicato Qumran le rovine della luna. Il monastero e gli esseni, una certezza o un'ipotesi? (2011) e La capra di Qumran. Realtà e leggenda di una scoperta archeologica (2013). Con Georg Fischer ha curato il volume Conoscere la Bibbia. Una guida all'interpretazione (2013).
Il volume sceglie 15 brani-simbolo dell'Antico e 8 del Nuovo Testamento, che hanno segnato l'immaginario linguistico, concettuale e artistico dell'Occidente. Dopo l'approfondimento del testo biblico, viene indicato come esso ha ispirato le arti figurative, la letteratura e la filosofia. In sintesi: la Bibbia letta come il "grande codice" che regge la cultura dell'Occidente.