Prima opera teologica - scritta all'inizio del III sec. - espressamente dedicata allo studio dell'enigmatica figura dell'Anticristo. Questi è l'esatto contraltare di Gesù Cristo, al punto che la cristologia di Ippolito emerge spontaneamente dalla sua "anticristologia". Per Ippolito la vera differenza tra il Cristo e l'Anticristo sta nelle intenzioni dell'Avversario e nel modo con cui costruisce il suo regno del male. Invece, nelle forme in cui si presenta, l'Avversario fa tutto a somiglianza di Cristo per sedurre e ingannare. Seguono poi tre opere. "Omelia pasquale": non è di Ippolito, ma ha come fonte un'omelia di Ippolito. È un documento inestimabile: ci trasmette il modo penetrante e profondo con cui gli antichi cristiani vivevano e contemplavano il grande mistero della nostra fede. "Due discorsi sull'Anticristo", pungenti e ironici del cardinal Giacomo Biffi. È la prima edizione di "Cristo e l'Anticristo" con testo critico greco e traduzione a fronte.
In modo semplice viene presentato tutto cio che il fedele deve conoscere sulla realta del demonio, sull'azione che puo svolgere contro l'uomo e come puo il fedele vincere la Buona battaglia". " la realta del demonio e la sua azione nella storia dell'uma nita sono spesso o trascurate o, all'estremo opposto, ecces sivamente considerate. In questo breve testo il p. Giovanni cavalcoli o.p. Presenta in modo semplice e chiaro la realta del demonio e spiega quale pur essere la sua azione sull'uo mo. Cio`che perr e`piu` importante e`prendere coscienza dei mezzi che il cristiano possiede per smascherare e sconfiggere le insidie del tentatore. I mezzi per vincere in questa lotta derivano tutti dalla redenzione operata da cristo, il quale ha vinto satana una
Stuzzicare l'interesse di chi non crede portandolo a ragionare su un mondo a lui ignoto ma per nulla assurdo, ed esporre serenamente a chi crede un tema spesso trascurato o snobbato da certa teologia e predicazione che impone così alla fede cristiana una deriva intellettualistica e moralistica: ecco i due fini di queste pagine. La morte del diavolo accompagna, accelera o addirittura precede la morte di Dio. Il nostro modesto ragionare tratteggia una figura molto simile a quella della copertina: un soggetto personale davvero esistente, potente, inquietante, astuto, che osserva attentamente l'uomo per trascinarlo nel suo regno di malvagità e di orgogliosa solitudine. Un soggetto, tuttavia, che non merita di essere assecondato e, ancora meno, celebrato: il suo sguardo, per quanto ostile, punta intimorito e rassegnato verso l'alto e lascia trasparire la consapevolezza della creatura decaduta, ormai perdente e vinta, sapendo che gli resta poco tempo (Apocalisse 12,12).
Rivista bimestrale di Sacra Dottrina, n. 2/marzo-aprile 2004. Angeli e demoni nella sintesi patristica di Isidoro di Siviglia.