Cos'hanno in comune Fleabag e Doc, Wanda Vision e La regina degli scacchi, The Morning Show e This is Us, Black Mirror e Don Matteo? La lettura interpretativa proposta dagli autori del volume, ognuno con un diverso profilo professionale e focalizzato su una serie in particolare, si addentra nell'analisi delle narrazioni di queste e altre serie, e offre la possibilità di vederle come i tasselli di un unico mosaico: quando si uniscono emerge infatti un'interessante immagine di chi siamo e cosa desideriamo. «Nella finzione narrativa di tutto il mondo c'è una grammatica universale, una struttura profonda che vede gli eroi affrontare i problemi e combattere per superarli. (...) Universalmente le storie si focalizzano sulle grandi difficoltà della condizione umana. Trattano il sesso e l'amore, la paura della morte e le sfide della vita. E trattano il tema del potere: il desiderio di esercitare influenza e di eliminare l'asservimento. (...) perché le storie si concentrano intorno ad alcuni grandi temi, e perché rispettano in maniera così costante la struttura basata sul problema? Perché seguono questa impostazione e non tutte le altre che potrebbero avere? Penso che la struttura basata sul problema riveli una delle funzioni principali dello storytelling: suggerisce che la mente umana sia stata modellata per le storie, così che possa essere modellata dalle storie. (...) cerchiamo sì le storie perché ci piacciono, ma la natura ci ha progettati per amarle affinché potessimo fruire del vantaggio derivante dal fare pratica. La finzione narrativa è un'arcaica tecnologia di realtà virtuale specializzata nella simulazione di problemi umani» (Jonathan Gottschald, L'istinto di narrare. Come le storie ci hanno resi umani). Contributi di Giulio Maspero, Eleonora Recalcati, Armando Fumagalli, John Paul Wauck, José María La Porte, Giulia Cavazza, Enrique Fuster, Rafael Jiménez Cataño, Andrea Claudia Valente, Federica Bergamino, Jorge Milán Fitera, Tobia Campana, Gema Bellido.
Il lavoro è un aspetto costante nella vita di ogni uomo. Fonte di soddisfazione e di gioia per alcuni, di fatica per tutti. Milioni di persone ogni giorno sono affannosamente alla ricerca di lavoro. Molti, però, lo considerano soltanto uno strumento per ottenere altri beni. Spesso, il lavoro in sé non è percepito come un bene fondamentale per lo sviluppo della persona e della società.
In un discorso del 2008 al Collège des Bernardins, Benedetto XVI ha mostrato che nella tradizione cristiana si può trovare la chiave per comprendere il vero senso del lavoro. Uomini e donne sono chiamati a partecipare all’opera creatrice di Dio mediante il lavoro, assumendo il compito di perfezionare la creazione, guidati dalla sapienza e dall’amore. Lo stesso Figlio di Dio fatto uomo ha lavorato per lunghi anni a Nazareth. «Ha santificato il lavoro e gli ha conferito un peculiare valore per la nostra maturazione» (Papa Francesco, Laudato si’, 98).
In occasione del 500º anniversario della Riforma protestante, il Convegno The Heart of Work (Roma, 19-20 ottobre 2017), organizzato dalla Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce e dal centro di ricerca Markets, Culture and Ethics, ha cercato di approfondire l’idea cristiana del lavoro professionale. La teologia cattolica recente, d’accordo con i riformatori del XVI secolo, riconosce il lavoro professionale come vocazione dell’uomo, ma lo considera anche come un cammino per la crescita della santità del cristiano (Gaudium et spes, 34) e lo propone ai laici come mezzo di santificazione (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2427).
Con gli scritti raccolti in questo III volume degli Atti del Convegno The Heart of Work si vuole offrire un contributo allo sviluppo di un’anima del lavoro professionale: una spiritualità del lavoro inteso come attività che perfeziona l’uomo, cooperando alla sua felicità e al progresso della società, e che diventa per il cristiano luogo e materia di santificazione e di compimento della missione della Chiesa nel mondo.
Nei vari contributi di questo volume emerge spesso la figura di san Josemaría Escrivá (1902-1975) come il maestro di vita cristiana che ha indicato nella santificazione del lavoro il cardine della santità nella vita quotidiana. Il lavoro di un figlio de Dio – egli scrive – «nasce dall'amore, manifesta l'amore, è ordinato all'amore» (È Gesù che passa, 48).
Il lavoro è un elemento costante nella vita umana, fonte di soddisfazione e di gioia, ma anche di fatica. È sorgente di sviluppo personale e di miglioramento della società, ma può essere ridotto a mero strumento per soddisfare desideri egoistici. Per i cristiani il lavoro è un mezzo di santità e di apostolato, in quanto lo stesso Figlio di Dio fatto uomo ha lavorato per lunghi anni a Nazareth, «ha santificato il lavoro e gli ha conferito un peculiare valore per la nostra maturazione » (papa Francesco, Laudato si', 98). Alla luce di questa realtà, la santificazione del lavoro costituisce una delle grandi novità del pensiero cristiano contemporaneo, che si traduce in esperienza pratica nella vita di molti fedeli. "Lavoro e santità" è un breve volume che potrà essere utile a chi vorrà riflettere sul significato del lavoro. Fulcro del libro è il colloquio di numerosi professori e studiosi con mons. Fernando Ocáriz sul messaggio di san Josemaría Escrivá, uno dei grandi maestri di spiritualità laicale e secolare, che ha insegnato a santificare il lavoro, a santificarsi nel lavoro e a santificare gli altri con il lavoro. Presentazione di Navarro Luis.
"È opportuno, meglio ancora necessario, che, in quanto teologi, ascoltiamo la parola dei santi per cogliere il loro messaggio, un messaggio che è molteplice, poiché i santi sono vari e ognuno ha ricevuto il suo carisma particolare, e nello stesso tempo unitario, poiché tutti i santi ci rimandano all'unico Cristo, a cui ci uniscono e la cui ricchezza ci aiutano ad approfondire. In questa sinfonia molteplice e unitaria, nella quale, come avrebbe detto Möhler, consiste la tradizione cristiana, che accento porta con sé il beato Josemaría Escrivá? Che impulso riceve dunque la Teologia dalla sua luce?" (J. Ratzinger, Messagio del 12-X-1993 a un Convegno teologico su san Josemaría). Questo volume raccoglie le relazioni presentate al Convegno "San Josemaría e il pensiero teologico" che ha avuto luogo a Roma, presso la Pontificia Università della Santa Croce, dal 14 al 16 novembre 2013. Specialisti di diverse aree della Teologia, del Diritto Canonico e della Filosofia si sono interrogati sulle domande poste dall'allora cardinal Ratzinger, poi Benedetto XVI, e hanno offerto un contributo per il rinnovamento delle rispettive aree del pensiero mediante l'ascolto della parola dei santi.
In questo volume sono raccolti i contributi presentati al Convegno "Vir fidelis multum laudabitur", organizzato dalla Pontificia Università della Santa Croce in occasione del centenario della nascita di Mons. Álvaro del Portillo. Del Portillo, secondo le parole trasmesse da Papa Francesco a S.E.R. Mons. Javier Echevarría, proprio in occasione del Convegno, fu un "sacerdote zelante che seppe coniugare una intensa vita spirituale fondata sulla fedele adesione alla roccia che è Cristo, con un generoso impegno apostolico che lo rese pellegrino nei cinque continenti, seguendo le orme di San Josemaría, meritevole della biblica frase tratta dal libro dei Proverbi: 'vir fidelis multum laudabitur'". La sua figura è approfondita secondo tre aspetti fondamentali. In primo luogo, la sua relazione con l'Opus Dei, sia come figlio e collaboratore del Fondatore, sia come suo primo successore. In secondo luogo, il suo amore per la Chiesa che si è poi tradotto, da un lato, in un contributo di notevole spessore al Concilio Vaticano II e alla nuova Codificazione canonica e, dall'altro, nel servizio alle Chiese particolari. Infine, alcuni temi salienti del suo messaggio spirituale - eco degli insegnamenti di San Josemaría - che vanno dalla Nuova Evangelizzazione, al sacerdozio, alla riflessione sui fedeli e laici nella Chiesa e ad altri aspetti correlati.
Tra il 2003 ed il 2006 il romanzo ed il film Il Codice da Vinci hanno destato molto interesse nell'opinione pubblica internazionale. Un fenomeno a carattere soprattutto commerciale con vendite milionarie ed investimenti enormi. Più che al valore letterario o cinematografico, la fama de Il Codice da Vinci è soprattutto dovuta alle sue tesi sulla religione cattolica, la Chiesa ed il Vangelo, che hanno incontrato l'interesse di milioni di persone nel mondo. Di fatto le diverse campagne di marketing hanno coinvolto in modo diretto la Chiesa Cattolica, convocata, suo malgrado, a scendere in campo. questo studio analizza le scelte fatte, le azioni intraprese e le esperienze positive che hanno caratterizzato questo fenomeno di comunicazione.
La prelatura dell'Opus Dei, eretta il 28 novembre 1982 ed inaugurata solennemente il 19 marzo 1983, ha celebrato il venticinquesimo anniversario. È un'occasione particolare per ringraziare Dio dei doni che ha concesso in questo quarto di secolo, e un'opportunità per riflettere su alcuni profili teologici e giuridici della prelatura dell'Opus Dei. La Pontificia Università della Santa Croce, che è una delle tante iniziative che la prelatura dell'Opus Dei ha avviato in questi venticinque anni, ha voluto celebrare l'anniversario promuovendo lo studio delle principali tematiche, soprattutto teologiche e giuridiche, che il fenomeno dell'Opus Dei presenta, facendo tesoro degli approfondimenti scientifici realizzati in questi cinque lustri. L'idea è sfociata in una Giornata di studio tenutasi il 10 marzo 2008 nella sede dell'Università. Il presente volume, oltre a raccogliere le relazioni tenute in tale occasione, contiene anche gli studi che alcuni professori dell'Università, dalla prospettiva della propria specializzazione, hanno compiuto su aspetti specifici della prelatura dell'Opus Dei.
Nel centenario della sua nascita, questo congresso internazionale ha voluto evocare la grande figura umana ed ecclesiale di Josemaria Escriva, il contenuto dei suoi insegnamenti e la dimostrazione di come lo spirito affidatogli da Dio, che unisce umano e divino senza confonderli, sia sorgente di una feconda evangelizzazione del mondo.