“La globalizzazione non è un destino. Le forze che l’hanno creata – tecnologia, politica, economia, demografia – possono rovesciarla, anzi lo stanno già facendo. Stephen King ci guida attraverso la crisi del paradigma economico e geopolitico corrente con maestria, originalità e brillantezza. Questo libro è già un classico.” Lucio Caracciolo, direttore della rivista di studi geopolitici Limes. La globalizzazione iniziata alla fine del secolo scorso è stata prima celebrata come segno del progresso umano, poi vituperata come fonte di arricchimento per pochi. Stephen King ci guida in un viaggio attraverso aspetti noti e meno noti del fenomeno, con un libro profondo e problematico.” Salvatore Rossi, Direttore generale della Banca d’Italia, coautore di Cosa sa fare l’Italia. La nostra economia dopo la grande crisi.
Dagli anni '80 il mondo non è più lo stesso. La società ha incontrato dei cambiamenti radicali e due generazioni almeno sono rimaste intrappolate nell'interregno tra due ere: la Modernità e ciò che viene dopo. Le cose si trasformano, ciò che conoscevamo viene ritirato dal giro, le piste dei nostri genitori, come le lunghe autostrade del Sud, finiscono sull'erba; non un ingegnere, non un capomastro, non un saggio sull'altopiano dove siamo finiti; ove batte un vento globale che non muove le pale eoliche. Circondati da voci, echi e sussurri, la sensazione è di svanire nel caos. Perché non ci hanno avvertiti? Così vaghiamo "privi di categorie", in questo arcipelago di scorie (o detriti), con strumenti relazionali che funzionano ad intermittenza, mentre solo i dubbi sono costanti. Questo testo parla del nostro mondo, come se fosse un figlio che non riconosciamo, un amante sbucato dal passato, un colpo di vento che ha condotto le nubi ed eclissato il futuro.
"L'autore non è né pretende essere storico della politica e delle istituzioni. Egli è sensibile alle voci e vicende individuali, alle sfumature e alle implicazioni dello stile epistolare o pubblicistico. Come scrive, egli considera "la politica e la letteratura non come due universi crocianamente distinti e incomunicanti, ma come due facce della medesima problematica"; e lo stile colorito, metaforico, allusivo della comunicazione politico-diplomatica gli offre un vasto, multiforme campo di osservazione. Facendo cominciare il suo libro dalle implicazioni politiche del Petrarca, egli termina con osservazioni sull'occulto, sottinteso petrarchismo di Machiavelli. Gli argomenti sono sempre sottili, talora penetranti" (Riccardo Fubini).
Il volume raccoglie una serie di contributi interdisciplinari sull'intercultura, descrivendo significative esperienze socio-organizzative, nei diversi contesti dell'educazione, della ricerca, dell'associazionismo internazionale, delle ONG, dell'associazionismo professionale e dell'azienda.
Il volume ricostruisce le relazioni tra il Partito comunista italiano e i principali partiti comunisti dell'America Latina dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni Settanta. Un periodo di grandi trasformazioni globali che investono anche le società latinoamericane e ne mettono in discussione le istituzioni politiche. I partiti comunisti di questi paesi sono il punto di osservazione prescelto dall'autore per comprendere come il PCI legga i cambiamenti in corso e provi a influenzare l'azione delle organizzazioni comuniste, impegnate, al proprio interno, nel dibattito tra la "via pacifica" e la "via armata" al socialismo. Dal Cile all'Argentina, dal Venezuela al Brasile, il libro ricostruisce i diversi scenari nei quali si sviluppa il fitto reticolo di rapporti e solidarietà, ma anche le divergenze e gli scontri tra partiti, prendendo come punto di riferimento lo sguardo degli osservatori italiani. Al tempo stesso, l'analisi della strategia di politica estera del PCI nei confronti dei partiti comunisti latinoamericani, mette in evidenza la specificità del comunismo italiano sia nel contesto della guerra fredda che all'interno del movimento comunista internazionale. Dalla ricerca, condotta principalmente su fonti d'archivio italiane in gran parte inedite, emerge la funzione mediatrice del PCI in sostegno principalmente delle componenti riformatrici del comunismo latinoamericano, ma senza isolare o combattere le pulsioni rivoluzionarie sviluppatesi al suo interno.
Nella seconda metà del Novecento l'urbanistica italiana è stata raccontata da esperti a esperti: professionisti, docenti universitari, associazioni hanno narrato i loro pensieri, le loro ambizioni e tribolazioni, i progetti realizzati, quelli falliti, e le speranze di nuove leggi, oltrepassando di poco la loro stessa cerchia. Nonostante la grande rilevanza sociale dei progetti, dei piani, dei pensieri, l'urbanistica italiana - cui pur sembra assegnato un posto rilevante nel cambiamento - comunica a pochi. Durante gli anni Cinquanta e Sessanta, nell'accelerata modernizzazione del Bel Paese, l'opinione pubblica resta sorda ai discorsi degli urbanisti; e le ragioni di questa sordità vengono addebitate per lo più alla modesta consapevolezza della società e delle istituzioni, e a un'immatura "coscienza urbanistica". Incerta è l'attenzione rivolta ai settimanali di cultura che, mescolando discorsi alti e bassi, politica, economia e letteratura, si sono rivolti a un pubblico privilegiato, le élite, agitando narrazioni di intricata filigrana, senza riuscire però a fornire un contributo influente. Questo libro ha scelto di fare un tentativo in questa direzione, ricostruendo come un settimanale d'ispirazione liberal-democratica, svincolato dalle opposte ideologie dominanti - «Il Mondo» diretto da Mario Pannunzio - abbia prospettato una narrazione dell'urbanistica per le élite.
Google non è solo il più importante motore di ricerca, ma è anche un'incredibile occasione per chiunque voglia trasformare la rete in un'impresa economica. Per la prima volta un libro spiega in modo chiaro, originale e accessibile a tutti, senza però rinunciare al rigore scientifico, come valutare le potenzialità economiche di un idea e come farla diventare un affare. Il principale sito del mondo è anche un potente strumento di comunicazione che, integrandosi perfettamente nel panorama dei mezzi pubblicitari, richiede però nuovi metodi per esprimere compiutamente le sue infinite possibilità e nuovi approcci per trasformare sempre più un'arte in una scienza. Il Google Marketing è il nuovo processo che consente di valutare il potenziale di mercato, conquistare le prime posizioni e trasformare questa visibilità in contatti e vendite con siti web performanti. Un sistema integrato che il lettore imparerà a misurare e migliorare statisticamente grazie all'uso di applicativi gratuiti ed alla introduzione a metodi innovativi e brevettati. Google Marketing prende per mano il lettore fuori dai preconcetti e dagli schematismi - quelli, sino ad ora, hanno caratterizzato l'immagine del portale che si apre sul più grande mercato della storia dell'umanità - per condurlo verso la nuova frontiera del marketing e della comunicazione pubblicitaria.
Il mercato della cosmesi ha raggiunto oggi dimensioni mondiali e sperimenta una fase di notevole espansione. L'autrice esamina come anche in Italia il settore sia in espansione, essendosi ampliato a categorie di consumatori prima "marginali", in particolare quella dei giovanissimi e degli uomini. Negli ultimi anni, il prodotto beauty "Made in Italy", che richiama l'artigianalità e la creatività tipicamente italiana, si va affermando nel mondo come prodotto di alta qualità. Molte aziende si sono distinte per innovazione e livello di ricerca e di packaging, per creatività nella comunicazione e per quell'originalità tutta italiana.