L'idea di queste pagine è stata dettata dal Giubileo Straordinario. Alla luce della parola misericordia, l'autore, da molti anni appassionato lettore di Dante, ha riletto la Commedia nella quale la misericordia di Dio emerge come fonte della salvezza personale e universale perché l'uomo, grazie ad essa, ritrova sé stesso, il proprio volto umano. Il percorso si sviluppa in quattro tappe. Innanzitutto affronta il dramma del male, potentemente rappresentato nella figura del conte Ugolino, si sofferma poi su coloro che dalla misericordia si sono lasciati toccare, Manfredi, Bonconte da Montefeltro e Dante stesso, e qui chiarisce quali sono i fattori che consentono lo sviluppo dell'esistenza umana in tutta la sua pienezza. Il percorso culmina nel Paradiso Terrestre, dove Dante ritrova Beatrice e contempla l'intero arco della storia umana. I testi sono stati pensati come un ciclo di incontri destinati a un pubblico desideroso di avvicinarsi a Dante non con intenti specialistici, ma per accostare i grandi temi della vita, il bene, il male, il desiderio, l'amore, la giustizia, la libertà, nell'alveo della suggestiva bellezza della poesia.
"Straordinaria. Così si può definire la vita di Marco Zaninelli, per gli amici Zanco. Straordinaria nella normalità del quotidiano: insegnante, marito, padre di tre figlie, musicista, amministratore comunale, animatore dell'oratorio e delle feste parrocchiali, tra i responsabili all'autoparco del Meeting di Rimini. Un uomo che si dava tutto. A tutti. Sempre. Inconsapevolmente si preparava a dare tutto di sé, a lasciare che un Altro prendesse totalmente possesso della sua vita. Poco più che cinquantenne, si trova a fare i conti con un tumore. Proprio il 'miracolone' della malattia diventa la circostanza quotidiana per dire in maniera compiuta il suo 'sì' al Mistero, cui consegnare sé stesso e le persone care, fino a poter affermare: 'Io sono più contento adesso di quanto lo fossi prima". E ancora: 'Il miracolo che continuamente ho chiesto è già avvenuto, la mia vita è cambiata'. "Si chiude l'ultima pagina zitti, con il germe di una speranza diversa, addosso'" (dalla prefazione di Marina Corradi).
Le storie che popolano queste pagine ci aiutano a capire le radici storiche della complessa realtà mediorientale e a guardare il dolore di uomini che vivono dall'altra parte del globo. Per sentirli fratelli. Per abbracciarli là dove sono e qui, ora che toccano le nostre vite sbarcando in Europa da "migranti". Sono storie che raccontano soprattutto la "forza disarmata della fede": là dove il male sembra trionfare e spegnere la voglia di vivere, tanti cristiani continuano a condividere i bisogni della gente, a sostenerne la speranza, a costruire luoghi di accoglienza, di educazione, di carità aperti a tutti. Come un fiore nel deserto, questa vita attrae, seme di un mondo riconciliato. Pazientemente sofferto e atteso. L'ora prima del miracolo. Già presente.
El Dante: viaggio in quattro serate alla alla scoperta di sé attarverso la Divina Commedia. Perché la presentazione di Franco Nembrini mostra – in maniera diretta, viva, personale – che l'itinerario di Dante lungo l'inferno, purgatorio, paradiso, è in realtà il percorso di ognuno alla ricerca di sé, dell'oggetto che, solo, può rispondere al desiderio di felicità che sta nel cuore di ogni persona.
Lo sguardo, la voce, le parole di Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, a dieci anni dalla scomparsa
Un documentario d’eccezione per ricordare un grande protagonista del nostro tempo nel decimo anniversario dalla sua morte: don Luigi Giussani.
Immagini inedite per permettere alle persone che non lo hanno mai conosciuto di “incontrare” il volto di don Giussani, il suo sguardo, il suo temperamento, la sua vibrazione umana; la sorpresa di ascoltare dalla sua stessa voce che cosa ha significato per lui l’incontro con Cristo.
Durata complessiva: 57’27”
Formato video 16:9
Sottotitoli: italiano, inglese, spagnolo, tedesco, francese, portoghese, polacco, russo
Queste meditazioni teologiche ci offrono un originale approccio alla fede come il "grande affare". Gesù stesso amò parlare del regno di Dio con immagini di tipo economico: la perla preziosa o il tesoro nascosto per i quali vale la pena lasciare tutto in vista del centuplo. Del resto come può essere credibile e desiderabile il dono della fede se esso non si mostra conveniente, "capace di colmare la vita di un nuovo splendore e di una gioia profonda anche in mezzo alle prove?" (Francesco), se esso non risulta utile per affrontare le sfide del vivere, a compiere ciò che di più vero e di più profondo il cuore desidera?
"Chiara è una bella ragazza di quattordici anni, innamorata della vita e dello sport. La sua grande passione è la pallavolo. Quante volte in campo ha gridato 'Forza raga!' per incitare le sue compagne e trascinarle alla vittoria. Perché lei voleva vincere ogni gara. Improvvisamente la malattia la porta a giocare un'altra partita decisiva. L'avversario appare via via più temibile, la gara si fa dura, fino alla disperazione, come un naufrago in balia del mare in tempesta. Attraverso il racconto della madre, mater dolorosa che accompagna la figlia nella sua personale via crucis, la vicenda di Chiara si dipana sotto i nostri occhi. Emerge la statura di una ragazzina che grida tutto il suo desiderio di vivere, fino ad arrendersi a Colui che 'mi conosce più di me'. 'Pagine scritte con il cuore di una mamma, con una sincerità e una semplicità che le rende prezioso documento di un esemplare cammino di maturazione umana e cristiana'." (dalla prefazione di M. Anna Maria Cànopi)
La chiesa di San Giovenale è una originale costruzione romanica, edificata tra l'inizio del XII e la fine del XIII secolo, che ha svolto un ruolo centrale nella vita artistica e sociale di Orvieto. Il recente restauro, oltre a consentire di valutare le fasi successive di trasformazione e apprezzare l'unitarietà dello spazio, ci ha restituito la vivacità dei colori delle pareti e delle colonne affrescate. Attraverso la storia di questa chiesa e dei tesori di arte e di fede in essa racchiusi, siamo riportati in un'epoca per la quale Dio era l'architrave e il centro della vita personale e sociale.
È possibile riprendersi la vita dopo aver commesso un delitto? Può il carcere essere il luogo dove ritrovare sé stessi? Una storia vera che l'autrice ha deciso di raccontare per mostrare che "nessuno è perduto, nessuno sbaglio è tanto grande da non poter essere perdonato". Pietro è un ragazzo come tanti che ha preso strade nelle quali ha rischiato di perdersi per sempre. La detenzione diventa l'inizio di un nuovo cammino grazie all'affetto della famiglia, al lavoro e all'amicizia incontrata in carcere. L'incontro fortuito con Irene in uno dei primi permessi premio segnerà una svolta decisiva nella sua vita. Non sarà facile per Irene fare i conti con il passato del galeotto, ma il cuore saprà andare oltre le sbarre. "Ero male. Vivere senza regole, senza limiti e senza volermi bene mi ha portato prima all'autodistruzione e poi a distruggere tutto quello che avevo intorno. Per me la galera è stata la salvezza: io col carcere mi sono ritrovato" (Pietro). "Nessuno è perduto, nessuno sbaglio è tanto grande da non poter essere perdonato" (Irene).
11 settembre 2001: l'attentato alle Twin Towers cambia il mondo; un anno dopo, stesso giorno: un incidente stradale cambia il mondo di Alessandra condannandola alla sedia a rotelle. Il libro racconta di una rinascita dopo la tragedia, di un cammino nuovo dove la sofferenza è alleviata e accompagnata dal bene di tanti, dai familiari agli operatori delle strutture sanitarie, fino all'incontro con Lulù, fedele e inseparabile cane da supporto. Trascinata da Lulù, Alessandra intreccia relazioni, supera ostacoli e barriere, paure e solitudine, silenzi e pregiudizi, tanto da divenire la prima ragazza diversamente abile a svolgere gare di obedience a livello agonistico in Italia. Oggi Alessandra lavora presso l'associazione ChiaraMilla come istruttore cinofilo e collabora a progetti di pet therapy. Da queste pagine emerge la testimonianza di un abbraccio infinito alla vita. "Dopo la sofferenza ti puoi godere ancora la vita, ci sono tante cose per cui sorridere. La vita non finisce in quel momento. Bisogna ricominciare. Io mi sento di dire, e ne sono convinta, che ho una vita migliore adesso rispetto a prima" (Alessandra). Terza edizione ampliata con interviste alle autrici e nuovi contributi.
Questo volume recupera un titolo, "Storia sacra dell'antico Israele", che si era perso nella storiografia da oltre un secolo. Perché accostarsi a questa storia? E perché sacra? Il dogma moderno afferma che Dio non può entrare nello spazio e nel tempo, e quindi non può esserci una storia di salvezza. Al contrario, quella di Israele è una storia del tutto particolare, alla cui origine vi è la vocazione di Abramo, un fatto apparentemente insignificante dal quale sorge un ordine nuovo. Il rapporto tra l'uomo e Dio fa sì che il corso degli eventi diventi storia sacra. Con una narrazione avvincente, l'autore delinea le grandi figure dell'Antico Testamento collocate nel loro contesto storico. "Tornare a quella vecchia abitudine di leggere e conoscere la storia sacra (e farla leggere ai bambini e ai giovani) non può che generare una gratitudine e stupore davanti al Signore della storia che nella pienezza dei tempi ha posto la Sua dimora tra di noi" (dalla prefazione di Ignacio Carbajosa).