Il contesto sociale multietnico in cui viviamo richiede in particolare alle nuove generazioni, che si confrontano con la realtà dell’interculturalità fin dai banchi di scuola, di conoscere le religioni del mondo, con le loro credenze e i loro costumi.
Il volume di David Self unisce documentazione accurata sia dal punto di vista testuale, sia iconografico e informazioni sintetiche ma esaustive. Dopo alcune pagine introduttive che mettono a fuoco il senso della religione e presentano a mo’ di flash alcuni passaggi essenziali della storia delle religioni, sono prese in esame le religioni monoteiste (ebraismo, cristianesimo, islam), le religioni dell’Oriente (induismo, buddhismo, sikhismo), le religioni dell’Asia orientale (confucianesimo, taoismo, shintoismo), le religioni moderne intese come nuovi gruppi cristiani e nuovi movimenti religiosi.
In conclusione, una panoramica sui conflitti religiosi e una bella pagina che presenta la cosiddetta “regola d’oro”, principio basilare che accomuna tutte le religioni del mondo.
Punti Forti
Volume ben confezionato e riccamente illustrato; informazioni sintetiche e precise.
Ottimo regalo di Natale per ragazzi e chiunque sia interessato a un’informazione essenziale ma esaustiva sulle religioni.
Destinatari
Ragazzi, giovani, insegnanti, catechisti, quanti sono interessati alla conoscenza del fenomeno religioso nei suoi vari aspetti: spirituale, culturale, storico, sociale...
L’autore
David Self è un fecondo e accreditato autore di libri nel campo dell’istruzione religiosa, dotato di uno stile di facile lettura. I suoi libri hanno venduto più di 150.000 copie in diversi Paesi. Le Paoline hanno recentemente pubblicato il suo volume Storie di saggezza da tutto il mondo (2009).
Dopo un capitolo iniziale sul significato delle religioni nel mondo,l’autore presenta nel dettaglio Le religioni dell’antichità, Le religioni indigene, L’induismo, Il jainismo, Il buddhismo, Il sikhismo, Lo zoroastrismo, L’ebraismo, Il cristianesimo, L’islam, Le religioni dell’Asia orientale, La fede bahá’í, La religione nel mondo d’oggi. In appendice un Glossario , l’indice degli Autori e l’Indice analitico.Ricco di foto e illustrazioni,il libro presenta periodicamente dei box di approfondimento su moltissimi argomenti relativi alla sezione trattata.Il libro si apre inoltre con una parte importante sullo studio della religione, in cui si presentano alcuni pensatori chiave nella storia dello studio moderno delle religioni,nonché alcune questioni e approcci chiave adottati nello studio della religione.L’ultima sezione include infine la disamina di alcuni sviluppi particolari nel mondo moderno, come l’emergere di nuove religioni e spiritualità alternative,l’impatto del postmodernismo sul pensiero religioso, e questioni relative al declino di forme di religione un tempo dominanti.Questi articoli si basano sulle ultime ricerche e riflessioni nelle loro aree rispettive,fornendo così importanti introduzioni alla religione nel mondo moderno
AUTORE Christopher Partridge (PhD,Bd,DipRS) é professore di Teologia e Religioni Contemporanee presso la University College,Chester,Gran Bretagna.Ricercatore e scrittore sui temi delle nuove religioni in occidente,ha pubblicato:Fundamentalisms (2001),Mysticisms East and West: Studies in Mystical Experience(with Theodore Gabriel, 2002) and UFO Religions(2003).
Un gruppo di ragazzi composto da cristiani, non credenti e musulmani, per un anno ricerca, studia e si confronta incontrando le molte comunità di varie confessioni e di varie provenienze - italiane e straniere - presenti a Bologna. Seguendo come si intreccia la fede con l'identità personale e collettiva si scopre, letteralmente, un'altra città ricca di storie, culture, passione di fede e di vita. Il percorso mostrando come le nostre città si stanno trasformando permette ai ragazzi di viaggiare dentro le proprie convinzioni, dubbi, ricerche di fede e di significato. Un intreccio di sguardi e osservazioni che possono aiutare ad una maggiore consapevolezza umana, civile e politica.
Il tempo drammatico in cui siamo immersi, aggravato ulteriormente dalla pandemia, ci impone di pensare al futuro partecipando alla costruzione di una realtà non ancora del tutto visibile, impiegando tutte le nostre risorse positive nel costruirla.
Dalle diverse tradizioni religiose quali insegnamenti possiamo recuperare per progettare un mondo dove la cura abbia uno spazio di senso in primo piano? Tutti assistiamo alla sfida che l'ambiente ci sta lanciando da diverso tempo e insieme ad essa alla crisi dell'umano che riguarda tutti da molto vicino: la corsa al consumo e al profitto che lascia indietro molte persone in diverse parti del pianeta, i beni essenziali che non sono alla portata di tutti, l'estrema povertà di molti e la ricchezza di pochi l'economia di mercato che mostra tutti i suol limiti, e l'elenco potrebbe continuare ancora mettendo in luce quale impegnativo compito attenda nell'immediato ogni persona. Le religioni sono in grado di dare un orientamento verso il futuro? Gli interventi degli esperti provenienti dalle diverse tradizioni religiose, sul tema del prendersi cura, sembrano orientarci in senso positivo per condurci a una presa di coscienza e ai posizione in concreto che vadano ad opporsi all'indifferenza e alla noncuranza verso tutto ciò che ci circonda.
Secondo le diverse religioni il primo elemento da cui partire é lo sguardo di cura che ciascuno rivolge a se stesso, esso non può mai prescindere dall'aver cura di ciò che ci circonda perché espressione della coscienza religiosa d'essere solo una parte del Tutto.
In un clima culturale di transizione, com’è il nostro, si tende a rovistare nel passato per trovare quei barlumi di luce che possono contribuire a portare un po’ di chiarezza. La post-modernità intesa sia come momento conclusivo del moderno, sia come dissoluzione interna dei valori della modernità, chiama sul banco degli imputati il moderno. Non è allora un caso se, a partire da questo sfondo culturale, vengano alla ribalta nel dibattito filosofico odierno, autori che offrono spunti critici nei confronti della modernità. Péguy è certamente un autore che si presta ad una tale operazione critica. La sua opera è, infatti, contrassegnata da una puntuale disamina nei confronti di ogni simbolo del mondo moderno. Sfogliando le pagine soprattutto della sua opera filosofica, si ritrovano anticipate le critiche alla modernità che hanno caratterizzato il dibattito filosofico sulla post modernità degli ultimi decenni. La pluralità delle visioni, dei modi di dire e di narrare la realtà, è spesso stata identificata come apertura alle derive relativiste e, di conseguenze, un ostacolo per la comprensione della verità. Abituati da millenni a leggere la realtà con gli schemi della logica aristotelica, del principio di non contraddizione, facciamo ancora oggi molta fatica a vedere nella posizione differente dalla nostra, nel punto di vista altro, non un limite, una limitazione, una contraddizione, ma un valore, un aspetto di verità da porre a lato del nostro, senza voler a tutti i costi produrre una sintesi. L’opera di Péguy offre notevoli spinti di riflessione in questa direzione. Il libro che presentiamo tenta di offrire una modalità nuova nell’interpretazione del pensiero di Péguy. Si vuole, infatti, mostrare come la sua impostazione filosofica, che ha nel metodo intuitivo di Bergson il punto di riferimento fondamentale, sia la chiave di lettura per comprendere la sua poetica e, soprattutto, la sua densa produzione spirituale ricca di richiami evangelici.
Paolo Cugini: Nato a Reggio Emilia nel 1962, laureato in pedagogia (Parma), filosofia (Bologna) e dottore in teologia (Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna-FTER). Dal 1998 al 2013 è stato missionario fidei donum in Brasile nello Stato della Bahia, come parroco e come professore di filosofia nella Facoltà Cattolica di Feira di Santana. È cofondatore dell’Associazione Culturale Moringa (ACMOR) che dal 2005 opera in Bahia (Brasile) per la promozione culturale e politica. Ha accompagnato la formazione del Movimento Fede e Politica nelle città di Miguel Calmon e Tapiramutà (Bahia) e del Movimento Moringa nella città di Pintadas. Ha contribuito a fondare e ad accompagnare nei primi anni il gruppo cristiani LGBT di Reggio Emilia. Si è occupato di temi legati alla filosofia francese del Novecento e della cultura postmoderna in relazione, soprattutto, al problema della Nuova Evangelizzazione. Su questi temi ha pubblicato vari articoli in riviste italiane e brasiliane. Di recente ha pubblicato: Visioni postcristiane. Dire Dio e la religione nell'epoca del cambiamento, Dehoniane, Bologna 2019; La Fuga di Elia. Riflessioni postmoderne sulla religione e il senso della vita, San Lorenzo, Reggio Emilia 2019; Chiesa popolo di Dio. Dall’esperienza Brasiliana alla proposta di Papa Francesco, Dehoniane, Bologna 2020.
La storia delle religioni è un campo di studi talmente vasto, che risulta difficile compendiarlo in un numero ragionevole di pagine, senza trascurare argomenti importanti. Infatti, oltre alle religioni attualmente professate sul pianeta (diciotto soltanto le più diffuse, secondo gli esperti), una storia delle religioni non può prescindere dal riferimento alla dimensione magica che ha caratterizzato il rapporto dell'uomo con la divinità in epoca primitiva e poi ai culti politeisti delle prime civiltà della storia. Questo testo spazia in maniera comparativa tra le culture religiose antiche e moderne, dividendole in tre categorie: le religioni politeiste del mondo antico, le grandi religioni monoteistiche (ebraismo, cristianesimo e islam), le culture orientali della liberazione e dell'immortalità (induismo, buddhismo, confucianesimo, taoismo, shintoismo). L'analisi del fenomeno religioso in sé, nelle sue valenze antropologiche, sociologiche, psicologiche e filosofiche viene condotta parallelamente alla conoscenza dei percorsi storici delle varie religioni e all'analisi dei rispettivi testi sacri, oltre che alla descrizione degli aspetti rituali e mitologici di ciascuna.
«La figura di Mons. Luigi Sartori si staglia nel panorama teologico italiano del Novecento in maniera peculiare, tanto che meriterebbe rilievi più profondi e su più vasta scala. La tesi dottorale di Tallarico, di cui questo libro è il frutto, sorge dall'esigenza di delineare all'interno dell'enorme quantitativo di scritti di Sartori quegli elementi sistematici tali da fungere da criterio di coerenza all'interno di una produzione che troppo spesso ingenerosamente è stata definita "a-sistematica" o semplicemente (e a volte in maniera sminuente) "pastorale".
Gli elementi di sistematicità individuati da Tallarico sono fondati su quattro principi: ecumenico, dialogico, pluralista e di unità armonica. Tali principi direttamente o indirettamente vengono sempre usati da Sartori in un contesto in cui la storia e, a fortiori, la storia salvifica e la Tradizione restano elemento dominante e caratterizzante di una sintesi che dell'incarnazione dell'amore ha fatto il vero e proprio tema dominante e ricorrente.
Dovremmo essere grati a Luciano Tallarico per il contributo importante che ha fornito, il quale soprattutto consente di ridimensionare il luogo comune (dovuto a ignoranza e superficialità di lettura) che vedrebbe l'opera di Sartori solo in termini di divulgazione pastorale di altre teologie: c'è invece una vera e propria teologia sartoriana, che ha coordinate teoretiche e sistematiche assai precise e definite che ricorrono perfino negli scritti più occasionali, dipanandosi fino al suo ultimo progetto incompiuto: il ritorno alla costruzione di una metafisica, quella dell'amore!» (ANGELO PELLEGRINI).