Un volume che ripercorre la storia di Comunione e Liberazione, dagli inizi al liceo Berchet di Milano fino alla grande udienza concessa a don Giussani da Giovanni Paolo II, nel 1984, in occasione dei trent'anni del movimento. Storico di Comunione e Liberazione, Massimo Camisasca ha pubblicato su questo argomento anche un saggio intitolato "Don Giussani. La sua esperienza dell'uomo e di Dio". Da questo suo lungo impegno nasce il racconto di un pezzo di storia della Chiesa e della società italiana. "Non per una rievocazione piena di nostalgia, ma perché il senso profondo di questa storia innerva il nostro presente attraverso la realtà del movimento e di tutti coloro che sono stati toccati direttamente o indirettamente dalla grande personalità di don Giussani".
Questa antologia affronta il tema del monachesimo nel mondo raccogliendo scritti dal XVII al XX secolo che siano testimonianza di questa spiritualità “laica” cioè una santità stile “monastico” (cuore unificato) ma vissuta nelle condizioni più disparate.
L’introduzione, dopo aver delineato i caratteri della santità laica tipica e i modelli monastici, introduce Iulianija Lazarevskaja (XVI-XVII secc.), appartenente alla borghesia benestante, sposa e madre (13 figli!), il cui figlio ha lasciato una Vita che divenne molto popolare in Russia.
Il cap. III ci introduce allo "star estvo", i laici sotto la guida dei monaci e il conflitto di un monaco di fronte al mondo, Feodor Bucharev (XIX sec.), che da monaco e teologo chiede di essere ridotto allo stato laicale per poter portare avanti la sua comprensione del Vangelo e della teologia. Di lui Evdokimov dice: «è un caso unico, legato alla sua persona!»
Nel IV capitolo abbiamo Mat’ Marija (XX sec.): una «monaca nel deserto del mondo», donna ribelle, anticonformista, con una forte passione per i poveri e gli emarginati. Mat’ Marija sa unire una grande stima per i valori di cui il monachesimo è portatore e la compassione per l‘uomo segnato da ogni sorta di sofferenze, contraddizioni e assenza di Dio.
I testi sono:
- La Vita di Iulianija Lazarevskaja scritta dal figlio
- Alcune lettere di Feodor Bucharev (rapporti fede e cultura, sacerdozio regale del laicato, matrimonio, monachesimo, unione tra le chiese)
- Mat’ Maria: alcuni contributi specifici sul monachesimo e sul suo significato per il mondo contemporaneo nella sua «interpretazione»
- Un articolo di P. Evdokimov, "Il monachesimo interiorizzato", di cui Chevetogne ci ha concesso i diritti
Punti forti
Viene affrontata la spiritualità ortodossa e laica nel mondo. Compaiono alcuni testi tradotti per la prima volta in Italia
Destinatari
Tutti i cultori della spiritualità ortodossa e del mondo russo, nonché laici e chi si interessa del rapporto fede cultura.
Il curatore
Adalberto Piovano, monaco benedettino, priore del monastero della ss.Trinità a Dumenza (VA), ha compiuto gli studi teologici all’Abbazia di Praglia, specializzandosi poi all’Istituto Orientale di Roma e ottenendo la licenza in Scienze Ecclesiastiche Orientali (Teologia Dogmatico-patristica). Ha pubblicato dei contributi in opere collettive e riviste soprattutto sul monachesimo e sulla spiritualità russa, in particolare lo studio Santità e monachesimo in Russia, Milano (La Casa di Matriona) 1990. Ha curato circa 300 voci su santi russi nei due volumi Bibliotheca Sanctorum Orientalium, Roma (Città Nuova). Attualmente insegna introduzione alle liturgie orientali all’Istituto di Liturgia Pastorale Santa Giustina a Padova.
I romani praticano l'uccisione dei neonati deformi, ritenendo normali aborto, infanticidio e contraccezione nei casi stabiliti dal capofamiglia. La cultura ebraico e giudeo-ellenistica non esita a considerare la disabilità e chi ne soffre elementi impuri la cui "impurità" è eliminata soltanto dall'azione misericordiosa di Jahweh o in un quadro escatologico, la rivoluzione cristiana rende importanti malati e infermi agli occhi di Dio attraverso l'azione risanatrice di Gesù Cristo: così lebbrosi, sordi, storpi, ciechi e zoppi, un tempo "ultimi" divengono adesso "primi" nel progetto divino. Con il progressivo diffondersi del cristianesimo sono poi costruite strutture assistenziali simili ai nostri ospedali, che a poco a poco sostituiscono i santuari di Asclepio ai valetudinaria romani.
La ricerca non vuole essere un'indagine sulla veridicità degli interventi sovrannaturali attribuibili alla Vergine, venerata a Mondragone (Ce) con il titolo di "Incaldana", ma cerca di comprendere quanta parte della tradizione è legata alla realtà storica, considerando che spesso le tradizioni si formano nel tempo e lontano dagli avvenimenti. In questi contesti, pietà popolare e pregiudizi concorrono a creare una sorta di involucro che avvolge l'evento reale modificandolo e nascondendolo. Alla luce di tale prospettiva il lavoro si orienta nella ricerca delle fonti documentarie e le mette in parallelo con la tradizione, operazione alquanto difficoltosa per la penuria di documenti.
Il presente volume storico-fotografico raccoglie i più significativi discorsi dei Papi durante le Giornate Mondiali della Gioventù (GMG), da Roma a Cracovia, la città di san Giovanni Paolo II e di santa Faustina Kowalska, luogo in cui Papa Francesco celebrerà l'imminente Giubileo dei Giovani. Il libro è corredato inoltre da suggestivi scatti del fotografo polacco, Grzegorz Galazka, curatore del volume. La Prefazione è a cura di don Giuseppe Costa SDB, direttore della Libreria Editrice Vaticana.
La Prima guerra mondiale scoppiò in una Europa globalmente cristiana, e la tentazione di mescolare fino a confonderle guerra e religione non fu illusoria. Se il ritorno sugli eventi del Primo conflitto mondiale potesse aiutarci a comprendere l’incongruità della strumentalizzazione della religione come della sacralizzazione della guerra e della violenza, questo volume avrebbe assolto ad uno dei suoi compiti maggiori. Attraverso questa raccolta di studi, inoltre, si intende far capire meglio l’essenza della posizione della Santa Sede nei conflitti, specialmente quando i contendenti sono cristiani, anzi cattolici. La Santa Sede, infatti, non rivendicò tanto una certa «neutralità», bensì una reale «imparzialità» in cui manifestò attivamente il suo interesse per la pace e offrì il suo contributo a creare le condizioni di una dignitosa e pacifica convivenza.