Il volume affronta la storia della Chiesa in Cina dopo il 1840, quando, con la prima guerra dell'oppio, ebbe inizio una pesante penetrazione europea, fino al crollo dell'Impero e alla proclamazione della Repubblica, passando attraverso la rivolta dei Boxers. A tali vicende - e in particolare al problema del rapporto tra Chiesa cattolica e colonialismo europeo in Cina - ha fatto più volte riferimento, negli ultimi anni, Giovanni Paolo II. Su questa linea, il volume analizza l'atteggiamento della S. Sede e dei diversi ordini e congregazioni missionari nei confronti della Cina, della sua cultura e del suo popolo, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento e offre un punto di partenza per la ricostruzione storica di questo periodo così complesso.
Le origini del popolo di Israele oscillano tra la fondazione carismatica di Abramo e quella istituzionale di Mosè. Dopo il ritorno dall'esilio di Babilonia, nel vecchio Regno del Sud hanno origine due fazioni contrapposte: da una parte gli stanziali rimasti nella terra di Giuda, dall'altra gli esuli di ritorno. Mentre i primi riconoscevano in Abramo le origini israelitiche, i secondi le facevano risalire a Mosè. Il dossier di questo numero della rivista presenta con competenza e lucidità, a firma dei massimi esperti in materia, i nodi del dibattito sull'identità nazionale del popolo eletto.
Il testo raccoglie il documento ufficiale del Concilio Vaticano II riguardante il ruolo e la missione della Chiesa nel mondo contemporaneo.
È il terzo numero del 2009 della rivista. Il dossier è dedicato alla presentazione dei luoghi più importanti della storia della Bibbia, offrendo una panoramica dei siti più significativi, dove gli autori hanno localizzato alcuni racconti o dove si sono svolti importanti eventi. Le grandi città del mondo antico - Babilonia, Ninive, Gerusalemme, Hazor, Bet Se'an, Efeso... così come famosi "teatri" naturali - il Monte Ararat, il Sinai, Qumran, Masada... - sfilano sotto i nostri occhi, mostrando tanto il loro legame con la Bibbia, quanto gli elementi di discussione e le questioni da chiarire. Un viaggio affascinante che è anche una riflessione sul percorso archeologico e storico dell'ultimo secolo.
La recente ricerca storica su Gesù di Nazaret, denominata Third Quest, si pone l'obiettivo di accreditare la storicità dei Vangeli, attraverso lo studio di fonti extrabibliche che parlano della realtà storica del Personaggio da essi descritto. Tra queste consideriamo le fonti giudaiche, culla della cultura religiosa di Gesù; la letteratura romana con le perplessità espresse su Gesù da illustri scrittori; i ritrovamenti archeologici quali attestato di credibilità storica dei luoghi evangelici. Il Corano stesso parla di Gesù e pur distanziandosi dalla teologia cristiana, offre tonalità suggestive e originali. L'accostamento alle varie fonti, offerto nel presente numero de "Il mondo della Bibbia" da autorevoli studiosi, porta a concludere che Gesù di Nazareth non visse "alienato" dal suo contesto storico ma con esso entrò in dialogo inserendosi come uomo, cittadino ed ebreo. La sezione "Bibbia e Cultura" permette di cogliere l'attualità di Gesù di Nazaret nelle risonanze pittoriche, letterarie e cinematografiche.
Tutti i discorsi e le omelie di Benedetto XVI in occasione del discusso ed inedito viaggio nel Regno Unito dal 16 al 19 settembre 2010. Un vero e proprio tesoro" sono questi discorsi pronunciati da Benedetto XVI in occasione del suo viaggio in Inghilterra e Scozia. Suggerimenti, riflessioni e scoperte che hanno accompagnato un viaggio annunciato da molti media come il più difficile del suo pontificato e conclusosi con un successo. "
Chi legge Tracce abitualmente, lo ha presente. Non solo perché quel testo era allegato al giornale, ma anche perché negli ultimi tempi ha segnato il cammino del movimento di CL in maniera molto netta. Era una straordinaria lezione di don Giussani tenuta a un gruppo di giovani del Centro Péguy, riuniti a Varigotti nel 1968. Parole distanti nel tempo – esattamente mezzo secolo –, ma attuali come poche, perché capaci di tracciare una strada per affrontare la confusione di oggi.
Bene, in quella lezione – che nel frattempo è stata ascoltata e letta in mezzo mondo e in tante lingue, ovunque è presente Comunione e Liberazione – c’è un passo che ha colpito tutti, indistintamente. Perché condensa in due parole una diversità sottile, ma decisiva: «Non può più essere né la storia, né la dottrina, né la tradizione, né il discorso a muovere l’uomo di oggi. Tradizione e filosofia cristiana, tradizione e discorso cristiano, hanno creato e creano ancora la cristianità, non il cristianesimo». Il cristianesimo, insiste don Giussani, «è ben altro»: è «un annuncio», qualcosa di «vivente» e «presente».
Difficile trovare una forma più sinteticamente efficace per marcare l’irriducibilità della fede a qualsiasi fattore culturale, valore etico o impeto naturalmente umano, per quanto buoni e veri. La fede è un’altra cosa. Ma come si può scoprire questa diversità, oggi? Come nasce, come viene a galla nella nostra esperienza?
Tracce, stavolta, parla proprio di questo. Anzi, cerca di farlo vedere, sorprendendolo là dove questa differenza strana, questa presenza, affiora. Che sia tra le pieghe della società occidentale (nel Primo Piano abbiamo testimonianze imponenti) o nelle “periferie” dell’Africa nera, tra gli studenti di un liceo di Miami o nel lavoro di uno degli architetti più famosi del mondo. Lo facciamo in giorni che non sono uguali al resto del tempo, perché stiamo andando verso il Natale. Ovvero il punto sorgivo, il momento in cui questa diversità si è affacciata nella storia per la prima volta, nella modalità più semplice: un bambino. Nessuna traduzione culturale, nessun sistema di pensiero o di valori. Il «solco socio-storico» della cristianità, come lo chiama don Giussani, era ancora tutto – letteralmente – da inventare, nei duemila 
e rotti anni che ci hanno portato qui. Eppure lì il cristianesimo c’è già tutto.

Perché con quel Bambino entra nel mondo qualcosa di inaudito, «una Presenza con una proposta carica di significato» mai vista né sentita prima. Il cuore di tutto, in fondo, è lì. Lo si vede bene nell’immagine che CL ha scelto per il suo Volantone di Natale, in quel Mago così colpito dall’annuncio da prostrarsi davanti al Bimbo; da piegare se stesso, la sua storia, la sua regalità umana di fronte alla presenza più inerme che possiamo immaginarci. Doveva veramente essere un «povero di spirito», quell’uomo. Ma l’augurio più vero che possiamo farci per Natale è di esserlo anche noi, ora. Per riconoscere quella Presenza.
Chiesa e mondo feudale nei secoli X-XII vuole essere soltanto un titolo d'insieme entro il quale l'apporto specifico di studiosi particolarmente qualificati ha tentato di inquadrare tutta la complessa problematica che riguarda il confronto della Chiesa e delle sue strutture, consolidate nell'età carolingia, con ogni forma di potere esercitato in parte dalla Chiesa stessa e in parte dalle signorie laiche in una società in profonda trasformazione. Studiosi di diverse discipline hanno illustrato le molteplici manifestazioni della presenza della Chiesa nel mondo di allora. Ne è risultata una immagine di Chiesa e società ancorata su base documentaria assai più solida, atta a favorire una migliore comprensione di fenomeni che si collocano in momenti nodali nello sviluppo della civiltà europea.