«Questo non è un libro di teologia, tuttavia Gesù, la sua tenerezza e la sua vicinanza a ognuno di noi sono molto presenti in queste pagine in cui si parla di solitudine e di amore, quell'amore così desiderato ma che a volte sembra difficile da trovare. Mi arrivano molte domande, da tante persone diverse. Quasi sempre sono anche quelle che io stesso mi sono posto e con cui mi confronto, e tutte mi fanno pensare di più. Queste riflessioni sono cresciute camminando tra la gente, a Bologna, in Italia, nel mondo, e ho pensato di condividerle. C'è dentro anche un po' della mia vita, una vita iniziata a Roma poco prima del Concilio Vaticano II, e cresciuta - ne sono grato a Dio e a tanti - dentro un tempo, che cominciava allora, di simpatia e apertura al mondo. Era la "primavera della Chiesa", dentro una primavera globale, annunciata da un papa santo, Giovanni XXIII, che desiderava una Chiesa "di tutti e particolarmente dei poveri". Ma non è una stagione del passato, anche se tante cose sono cambiate. È possibile anche oggi. Come?». In questo libro, nato da uno sguardo affettuoso per un presente complicato, il cardinale Zuppi, con uno stile diretto, grande cultura teologica e storica e finezza umana - che si traduce sempre in una capacità di prendere sul serio le domande degli altri -, offre le sue riflessioni per affrontare quella che lui stesso definisce la «pandemia dell'infelicità» del nostro tempo. Pagine piene di speranza che si rivolgono a tutti - credenti, credenti a modo proprio, scettici, non credenti - e disegnano un cammino oltre la violenza, l'aggressività, la solitudine, verso un futuro migliore, un futuro di pace.
Attendere un figlio è la più grande sfida del nostro tempo: significa colmare il vuoto che c'è tra il desiderio e la paura, imparare a cogliere la sua dimensione di dono non esigibile; significa prepararsi a essere impreparate e accettare la bellezza di ciò che non si può controllare né programmare. Questo volume è pensato come un percorso di senso per i mesi dell'attesa, con una particolare attenzione alla dimensione familiare e sociale in cui vivono le donne di oggi. Ciccarelli affronta tutti i temi ed i pensieri che dominano la gravidanza, la condivisione con il padre, le aspettative e il dialogo con la famiglia e la relazione con una realtà sociale e lavorativa non sempre accogliente. La maternità è oggi un percorso di "maternità sociale", ossia imparare a vivere il quotidiano in modo materno e cominciare ad agire nella vita sociale con nuovi strumenti cambiando il mondo in cui si vive, cambiando la cultura individualista, dando spazio e valore al diventare madre e alla sua dimensione sociale.
Un libro sull'attesa del figlio nella prospettiva dei papà, facendo spazio ai temi e alle domande individuali, anche in termini spirituali e di valore, e al discorso della paternità in ambito sociale. Pier Marco Trulli si muove dalla constatazione che l'esperienza della paternità in arrivo spesso è per gli uomini piena di dubbi e di paure, e non essendo biologicamente bilanciata da un cambiamento di natura fisica, chiede uno spazio mentale che è anche un viaggio di maturazione interiore. È un percorso che non si esaurisce nella nascita ma chiede anzi una continua disponibilità a rapportarsi a una nuova realtà, mantenendo la relazione con la madre/compagna. Questo passaggio prelude alla possibilità di vivere la paternità come un dono, sperimentando una dimensione gratificante e differente da quella della madre, e imparando a gustare appieno le gioie e la bellezza del ruolo e della propria nuova situazione di vita.
Splendide immagini e testi di grandi scrittori di ogni tempo- in queste pagine la tenerezza è raccontata in tutte le sue sfumature. Per imparare a gioire delle piccole cose.
Un libro che migliora la vita
Un libro che elimina la paura
Un libro che dona serenità
Raccolta di meditazioni per interpretare le incertezze e le paure che stiamo vivendo alla luce della Parola di Dio.
Piccolo itinerario alla ricerca di uno stile di vita piu' coerente e luminoso per raggiungere la vera fissita' di Dio.
Il teologo e vescovo ausiliare di Roma, Rino Fisichella illustra alcuni aspetti cruciali del dibattito che ruota attorno alla presenza dei cattolici nella vita pubblica italiana. Gli interrogativi complessi e ancora irrisolti sono quelli che attengono alla coscienza etica di ciascuno (libertà della ricerca scientifica, rispetto della vita e dello stato di natura, laicità dello stato, pace nel mondo). In che modo e con quali strumenti i credenti possono far sentire la loro voce? Ancora troppo spesso - denuncia l'autore - i cattolici sono accusati di distorcere il normale dibattito perché sorretti, a differenza dei laici, dall'elemento "trascendente" della fede. È una condizione di impasse che va superata, secondo Fisichella, ma spetta anche alla chiesa cercare di difendere con la forza della ragione le proprie posizioni anziché imporle ex cathedra. Alla base delle riflessioni di Fisichella si ravvede la convinzione profonda che ragione e fede possano potenziarsi e non escludersi a vicenda. Solo la fede innestata su una ragione libera da pregiudizi e ambizioni di potere è in grado di giungere a conquiste di senso poggiate su fondamenta più solide di quelle riscontrabili oggi.
Il mondo del silenzio è opera affascinate per lo stile piano e poetico, ma soprattutto per l'armonia che trae dagli infiniti "incontri" che descrive, come una "anti-fuga" di variazioni sul tema essenziale del "silenzio". Non l'apologia, non fuga dalla parola, bensì riscoperta del silenzio, quale luogo originario della parola, di ogni elemento del creato e soprattutto dell'uomo nella sua essenza originaria e incontaminata. L'opera viene riproposta nella nuova traduzione italiana a cura di Jean-Luc Egger, aggiornata e perfezionata sulla prima edizione tedesca del 1948.
"La luce del mondo non viene dal mondo: viene dall'avvampare dei cuori puri, invaghiti, più che di sé, della radicale semplicità del cielo azzurro, di un gesto generoso, di una parola fresca." Il poeta e scrittore francese in questo libro veglia intensamente sul tesoro delle parole.
Viviamo un passaggio senza fine. Una intima responsabilità ci lega al nostro tempo ormai spinto da un moto incessante e accellerato. Oggi è più difficile essere responsabili verso il proprio tempo, percepirlo come qualcosa di cui prendersi cura, di cui rendere conto a noi stessi e agli altri. E' per questo motivo che occorre ripensare continuamente il senso della responsabilità, la sua provenienza, il futuro che da esso può scaturire. Essere responsabili significa procedere all'altezza delle sfide della propria vita. Significa in fondo vivere.
Il "distacco dal mondo" è espressione della tradizione spirituale, ascetica, cui spesso è stata data una connotazione negativa. Bobin ne recupera in questo libretto tutta l'essenzialità vitale, liberatoria e costruttiva per l'uomo. Il distacco infatti è vera azione amorosa. "L'amore è distacco, oblio di sé. Non possiamo arrivarci con le nostre forze, perché tutte le nostre forze sono costantemente impiegate nell'ammassare il mondo alla superficie del nostro "io"."