In breve
Dalle rivoluzioni settecentesche al 1914, un sapiente intreccio fra analisi politico-economica e racconto delle esperienze sociali e culturali in un continuo dialogo fra testo, fonti scritte, immagini, cartine e grafici.
Il manuale affronta, da un lato, i profondi mutamenti nel modo di commerciare, consumare e produrre, che spingono l’Occidente fuori dagli equilibri economico demografici propri delle tradizionali economie agrarie; dall’altro, le trasformazioni nel modo di concepire la sovranità politica, avviate in modo traumatico dalle due rivoluzioni politiche di fine Settecento (quella americana e quella francese) fino ad arrivare alla definizione dei tratti fondamentali delle nascenti società di massa. Seppure interesse precipuo sia l’Occidente, due capitoli del volume sono interamente riservati alla descrizione delle trasformazioni vissute dai mondi fuori da Europa e Stati Uniti, dalla fase del colonialismo e dell’imperialismo europeo, ai revival religiosi che attraversano i paesi islamici, così come l’India, la Cina, il Giappone, alla nascita dei primi movimenti anticoloniali, nei quali si fondono identità religiose originali e spinte antioccidentali. Uno spazio adeguato è riservato anche alla descrizione delle ragioni della crisi politica, amministrativa e religiosa dell’Impero ottomano, seguita dall’inizio Ottocento fino al crollo finale dei primi anni del XX secolo.
Indice
Introduzione - 1. Nuovi modi di commerciare, consumare, produrre - 2. La Rivoluzione americana - 3. La Rivoluzione francese - 4. La Francia e l’Europa - 5. Napoleone - 6. La Restaurazione - 7. Tornano le rivoluzioni (1820-31) - 8. Il Risorgimento italiano - 9. Le rivoluzioni del 1848-49 - 10. Un progresso che sembra non avere ostacoli - 11. Le classi sociali - 12. Passioni e sentimenti - 13. Il modello parlamentare: il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda - 14. La Francia del Secondo Impero e l’Unità d’Italia - 15. L’unificazione tedesca e le sue conseguenze - 16. Gli Stati Uniti e la Russia - 17. Globalizzazione e dominio coloniale - 18. Popolazione e produzione - 19. Studiare, lavorare, comprare, amare - 20. Il «Sole dell’avvenire» - 21. Nazionalismo e razzismo - 22. La politica in Occidente - 23. La politica in Italia da Depretis a Giolitti - 24. L’Occidente alla conquista del mondo - 25. Alleanze e contrasti fra le grandi potenze - Indice dei nomi
In questo volume, con un approccio antropologico e socio-politico gli esperti analizzano il tema di grande attualità dello sviluppo tecnologico.
In breve
Quali colossali cambiamenti, in Italia e nel mondo, hanno condotto negli ultimi tre decenni al declino apparentemente inarrestabile degli intellettuali? Com’è potuto accadere che il nesso politica e cultura, indissolubile in Italia fin dall’origine della storia unitaria, sia stato negli ultimi tempi polverizzato e abbia dato origine alla stagione del grande silenzio, segnata dal vuoto del pensiero critico? Più semplicemente, quale ‘catastrofe’ civile e culturale si nasconde nel nostro paese dietro il dissolvimento del ceto intellettuale, attore non innocente del declino più complessivo? Tra storia e ritratto autobiografico, parla uno dei protagonisti della cultura italiana degli ultimi cinquant’anni, un coltivatore di memoria, tramite tra passato e futuro.
Indice
Premessa - I. L’estinzione - II. Nascita e tramonto di una tribù inquieta - III. Politica e cultura - IV. La sinistra tra egemonia e catastrofe - V. La «civiltà montante» - VI. L’evo berlusconiano - VII. Scuola e università: la nuova resistenza - VIII. «A ognuno puzza questo barbaro dominio» - Nota bibliografica - Indice dei nomi
Articolato in quindici capitoli, il manuale tratta del periodo che va dal 1914 a oggi. Azioni e mentalità di uomini e di donne sono proiettate nel tessuto della grande storia quali oggetti d'analisi di straordinaria capacità espressiva; i mezzi di comunicazione, i consumi e la pubblicità, le arti, gli stili di vita, lo sport, il linguaggio, la scienza - ma anche temi dalle forti implicazioni simboliche e politiche, come le identità sessuali o le discriminazioni razziali - tematizzano criticamente l'analisi degli eventi. La narrazione si concentra sulle dinamiche che attraversano l'Occidente, con una particolare attenzione alla descrizione delle trasformazioni vissute al di fuori di Europa e Stati Uniti, dalla fase del colonialismo europeo ai processi di decolonizzazione, alla ridefinizione di nuove identità collettive nei decenni più recenti, alle traiettorie dei grandi paesi come Giappone, Cina, India, fino ai mutamenti nella sensibilità religiosa e politica del variegato mondo islamico.
«La fede illumina il mistero della morte e infonde serenità alla vecchiaia […]. Sono anni da vivere con un senso di fiducioso abbandono nelle mani di Dio, Padre provvidente e misericordioso», scriveva Giovanni Paolo II. Le preghiere raccolte in queste pagine desiderano essere una semplice compagnia offerta a tutte le persone anziane perché chi vive il tempo della vecchiaia possa entrare in un dialogo sereno e fiducioso con Dio e attingerne fiducia e forte speranza.
Sussidio creativo e stimolante, un aiuto concreto e flessibile per tutti coloro che si occupano dell'animazione e della formazione degli animatori. È un vero e proprio percorso a schede che tiene conto di un obiettivo fondamentale: dare ai destinatari la miglior formazione possibile. Tutte le schede sono già state utilizzate e sperimentate nella formazione di gruppi di animatori e sono state riscritte in base alle verifiche di volta in volta effettuate.
Nella vita di ciascuno giunge il momento in cui non si può sfuggire il confronto con la malattia e con le sofferenze fisiche, psichiche e spirituali che essa genera; prima o poi ci si trova a dover fare i conti con la limitatezza, la precarietà, la debolezza. Spesso il momento della prova diviene l'occasione per fermarsi a riflettere sulla vita, i valori, il rapporto con Dio. Spesso questo è anche il momento in cui si inizia o si riprende, magari dopo molto tempo, a pregare. In queste pagine vengono offerte alcune preghiere che possano offrire conforto ai malati e a chi li assiste e si trova a contatto con loro.
Per un cristiano la dimensione del ringraziamento è sicuramente costitutiva della fede. Ringraziare vuol dire riconoscere di non bastare a se stessi, uscire dalla propria autosufficienza e aprirsi all'altro. È questo un atteggiamento fondamentale nella relazione con Dio dal quale ci vengono la stessa vita e ogni altro bene. Il cristiano, soprattutto quando si trova nella gioia, innalza il suo cuore a Dio e lo ringrazia per tutti i suoi doni. Questa semplice azione richiede una profonda maturità umana e spirituale perché significa saper riconoscere che l'amore di Dio precede e accompagna ogni istante della vita.
La preghiera è un'arte, qualcosa di molto intimo e di molto profondo. Ognuno deve trovare una sua via per rivolgersi a Dio e certo non si tratta soltanto, né principalmente, di recitare dei testi o delle formule. Siamo tuttavia consapevoli che spesso è difficile pregare, soprattutto è difficile iniziare a pregare per chi non lo ha mai fatto o ha smesso di farlo da molto tempo. Ecco dunque la proposta contenuta in questo libretto: una serie di preghiere, utili per diverse circostanze, che possono aiutare a «rompere il ghiaccio» nel colloquio con Dio.
Dopo avere innovato profondamente la storiografia letteraria con un'opera collettiva come la "Letteratura italiana", da lui ideata e diretta, Alberto Asor Rosa ridisegna questa volta interamente in prima persona gli intrecci fra opere, uomini, luoghi, condizioni storiche ed economiche che danno vita alla nostra tradizione letteraria. Un approccio che ha comportato un rinnovato confronto diretto con le opere, favorendo uno straordinario impegno critico a fianco di quello storiografico e fuso con esso. Dunque molta passione nel suggerire nuove chiavi interpretative per leggere e apprezzare in profondità Dante o Boccaccio, maggiori e minori, ed estrema lucidità nell'individuare il filo di un'identità nazionale attraverso la letteratura, che è nello stesso tempo contestualizzazione nelle più generali radici europee. Radici che sono molteplici: latine e cristiane, ma anche preromane e barbariche. Una storia letteraria nuova per molti aspetti, non ultimo quello della periodizzazione scelta da Asor Rosa, che sottolinea la continuità fra Medioevo e Rinascimento ponendo la vera frattura e la nascita della modernità alla fine del Cinquecento, con la trasformazione dei modelli culturali europei e il drastico ridimensionamento della letteratura italiana a livello internazionale.
Le storie della letteratura italiana hanno a lungo riprodotto l'impostazione desanctisiana, di origine risorgimentale, unitaria e nazionale. Questa di Asor Rosa supera definitivamente quel modello modificandolo in due direzioni. Da un lato inserendo i fatti letterari italiani in un contesto internazionale, e dunque analizzando la fitta trama delle relazioni culturali tra l'Italia e i principali paesi europei nel biunivoco, mai interrotto rapporto di dare e avere. Dall'altro cercando nella letteratura un'identità italiana allo stesso tempo unitaria e diversificata, soggetta a spinte centripete e centrifughe compresenti o alternate. In questo secondo volume dedicato all'età moderna non si può prescindere dal rapporto con la Spagna, con la Francia, e poi col mondo germanico e anglosassone, e neppure con le diverse situazioni statuali che hanno prodotto una geografia politica e culturale assai cangiante prima dell'Unità. Asor Rosa raccoglie i fili dispersi dando il giusto rilievo alle tradizioni regionali senza mai dimenticare che anche attraverso queste diversità è passato un sentimento identitario che, ribaltando la celebre frase, "ha fatto gli italiani" prima che fosse fatta l'Italia. E nel ripercorrere tutto questo, Asor Rosa rilegge con passione critica le opere di tutti i nostri maggiori scrittori fornendo un esempio di saggistica letteraria che si nutre di storiografia ma va a toccare il cuore dell'invenzione estetica.
In questo volume Asor Rosa non si limita a ripercorrere le ultime fasi di quella modernità iniziata ed esplosa nei due volumi precedenti, ma analizza ugualmente "il declino del moderno", o postmoderno che dir si voglia, caratterizzato dalla crisi dei "disegni generali", delle ideologie, della persuasione di scrivere per cambiare l'uomo e la storia. Un Novecento lungo in cui vengono ridefiniti gli statuti letterari che avevano contraddistinto l'operare degli scrittori nelle epoche precedenti. La letteratura come presa di posizione elitaria puntava tutto sulla distinzione e sull'originalità, viceversa nella società di massa il valore viene ricollocato dove ci sia il gradimento di molti se non di tutti. Questa è una delle cesure più rilevanti raccontate in questo libro. Ma se la storia letteraria del Novecento (e Duemila) è un momento di grandi trasformazioni e radicali cambiamenti, è anche un percorso di permanenze forti. Come per la poesia, che con Montale e altri autori ha rappresentato il vertice qualitativo del secolo scorso, e che ancora oggi, secondo Asor Rosa, rappresenta il più forte segnale di continuità con la tradizione.