Alberto Melloni, uno dei maggiori conoscitori di papa Giovanni, ci fa entrare con una presentazione nel testo posto a fondamento di azioni e decisioni che hanno cambiato il corso della storia della Chiesa. Vera autobiografia spirituale del "Papa buono", "il Giornale dell'Anima" si colloca all'origine delle meditazioni fatte nel corso dei suoi ritiri. Un soliloquio, come lo chiama egli stesso utilizzando un termine caro a Sant'Agostino. Di fatto l'itinerario dai quattordici agli ottantadue anni di una vita cristiana serenamente radicata nella Bibbia e in una spiritualità sacerdotale dove il Vangelo vissuto prevale su ogni preoccupazione di ruolo o d'immagine. Come ci ricorda nella prefazione il cardinale Loris F. Capovilla, il Giornale "si legge, si rilegge, ci si sente afferrati, tirati fuori dal rumore, dalla confusione, dal pressapochismo del nostro tempo".
Due novene per pregare chiedendo l'intercessione di san Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II, ispirati dalle parole e dagli sguardi di questi due grandi papi, santi già amati e venerati.
Il primo volume presenta fra Yves M.-J. Congar, teologo, predicatore e cardinale, coraggioso precursore nella riflessione ecclesiologica, chiamato da papa Giovanni XXIII nella Commissione teologica preparatoria e presente come perito ai lavori del Concilio Vaticano II.
Un uomo sofferente per strada ha bisogno d'aiuto, gli passiamo accanto senza fermarci perché abbiamo fretta. Ma dopo averlo superato un senso di colpa ci coglie e torniamo indietro per soccorrerlo. Se l'uomo in difficoltà fosse stato un nostro conoscente, avremmo avuto quella esitazione prima di aiutarlo? Siamo tornati indietro spinti da una sincera preoccupazione per l'altro o per ridurre il nostro senso di colpa? Altruisti si nasce o siamo per natura egoisti? Quali sono i vantaggi dell'altruismo per la nostra specie? E cosa accade nel mondo animale? Nel volume si risponde a questi quesiti spiegando come l'aiuto all'altro derivi dalla storia evolutiva del genere umano, ma anche da processi psicologici di natura motivazionale, emotiva e cognitiva.
A partire dalle vicende di Abramo, Isacco e Giacobbe, le tre figure più paradigmatiche dell'Antico Testamento, si snodano le riflessioni raccolte in questo volume. Nella forma del racconto più che dell'indagine esegetica, ma rimanendo sempre aderente al testo biblico, l'Autore invita il lettore a entrare in una nuova confidenza con l'umanità dei Patriarchi. Abramo, Isacco e Giacobbe mostrano così il loro fascino e ancor più la loro imperfezione; questo è il modo attraverso cui il Dio unico e personale della Genesi si rivela, con caratteristiche e modalità diverse che l'autore rilegge nella prospettiva delle tre virtù teologali: fede, speranza e amore. Un'esperienza di unità nella diversità non confinata alla religione premosaica ma con precise ricadute nella vita del credente di ogni tempo e di ogni credente che si riconosca parte della discendenza abramica.
In questo libro l'autore mette a fuoco i passaggi cruciali che intervengono nel processo di apprendimento in cui sono implicati e interagiscono soggettività, relazioni, affettività ed emozioni. La teoria e la tecnica dei Gruppi Operativi costituiscono il fondamento di questo pensiero perché lo scopo dell'insegnamento, per Carraro, è quello di far sì che gli studenti diventino consapevoli delle proprie risorse mettendoli in condizione di servirsene.
I bambini, solo conoscendo il senso delle cose, riescono a spiegarsele. E per capire chiedono, instancabili, sempre. Quando si regge lo stillicidio dei loro perché e ci si sforza di dargli le risposte che meritano, si arriva sempre al cuore delle questioni. La voglia di raccontare la storia già molto conosciuta, ma non ancora da tanti digerita, di Franco Basaglia, del manicomio liberato e del suo superamento, nasce proprio dalle domande dei più piccoli e dal tentativo di provare a ripercorrere fatti già noti con gli occhi e il cuore di una di loro, per darne una lettura inedita, unica e spudorata, quella cioè di chi non ha ancora sovrastrutture imposte da regole sociali. In questo lavoro hanno preso forma le parole per cercare di rispondere a quei tanti perché e per raccontare scampoli di vita della bambina che è stata dentro a quella rivoluzione. Bambina che nel frattempo è cresciuta e che spontaneamente ha fatto di quella esperienza la base per costruire la sua professione.
Albert Schweitzer (1875-1965), premio Nobel e famoso per la sua opera umanitaria a Lambaréné (Gabon), è meno conosciuto per la sua spiritualità.
Eppure, la sua attività di medico-teologo era radicata in una profonda meditazione della Bibbia e in una stretta relazione con Gesù Cristo.
Con riferimento ai suoi scritti autobiografici e teologici, ai discorsi e alle lettere, questo libro ci presenta le sue preghiere e le sue riflessioni, offrendoci in questo modo uno sguardo nuovo sul “grande medico di Lambaréné”.
Una “grammatica” essenziale dell’ispirazione profetica, gli ingredienti essenziali della profezia biblica nelle
sue diverse forme. E non tutto è già stato scritto, il libro è ancora aperto. I profeti ci aprono a una speranza:
la loro ultima parola non è la parola “fine” ma un avverbio di dubbio, di avvertimento e di incoraggiamento,
“forse”: vuol dire che non tutto è perduto, ma vuol anche dire che nulla è garantito.
Alberto Mello (Biella 1951), monaco di Bose e biblista, unisce alla conoscenza delle Scritture la passione per la sapienza di Israele. Presso le nostre edizioni ha curato la pubblicazione di alcuni classici della tradizione ebraica, ha redatto i commenti biblici a Geremia, ai Salmi e all’Evangelo secondo Matteo, e ha approfondito il messaggio profetico in La passione dei profeti, attingendo alle ricchezze della tradizione ebraica.
Nel suo letto di morte, in uno stato sospeso fra il sogno e iI ricordo, sperando di ricevere notizie del figlio Raul disperso, il leggendario moschettiere Athos rivede la sua vita tempestosa, in perpetua relazione con il mistero, l'intrigo, il pericolo. Fra tutte, torna a lui la prima avventura che segnò il suo destino: quando, poco più che ragazzo, dopo un fortunoso naufragio rifiutò l'invito a entrare nell'Ordine dei Cavalieri di Malta e accettò invece un incarico assai più rischioso. Sfidando il mistero del momento ineffabile dell'ultimo passaggio, Alberto Ongaro fa proprio il personaggio di Dumas, amatissimo insieme agli inseparabili Porthos, Aramis e D'Artagnan, in un romanzo che interroga il senso dell'avventura umana di fronte all'ineluttabilità della sua fine.
Albert Espinosa ha compiuto un miracolo: malato di cancro per dieci anni, è riuscito a guarire, trasformando il male in una grande esperienza. A guardarlo è lui stesso miracoloso, capace di contagiare gli altri con la propria vitalità. Albert Espinosa racconta in questo libro la propria giovinezza segnata dal tumore: più di un diario, più di una testimonianza, è una raccolta di tutto ciò che la sua condizione gli ha insegnato. E non c'è niente di astratto o dolente in queste pagine, ma la semplice volontà di mettere in pratica tutta la bellezza di quelle "lezioni": come capire all'improvviso che perdere una parte di sé non è una sottrazione di vita, ma l'occasione per guadagnarne di più. In ventitré capitoli, che non a caso vengono chiamati "scoperte", Albert Espinosa mostra come unire la realtà quotidiana ai sogni più segreti, come trasformare ogni istante di vita, anche il più cupo, in un momento di gioia. "Albert parla di un mondo alla portata di tutti, che ha il colore del sole: il mondo giallo. Un posto caldo, dove i baci possono durare dieci minuti, dove gli sconosciuti possono diventare i tuoi più grandi alleati, dove l'affetto è un gesto quotidiano come quello di comprare il pane, dove la paura perde significato, dove la morte non è una cosa che succede agli altri, dove la vita è il bene più prezioso.
Catechesi in chiave missionaria su brani del Nuovo Testamento. Sono nate in gruppi di preghiera giovanili ed hanno per leitmotiv la vocazione a una vita in pienezza. La finalità è accompagnare i giovani in un cammino lungo il quale "scrivere una contro-storia di giustizia e di bellezza" in un mondo che sembra diventato cieco al futuro.