I principi costitutivi della sociologia di Luigi Sturzo, proprio nello spinoso campo dei rapporti tra Chiesa e Stato, raggiungono un approdo felice, inquadrando gli elementi peculiari della socialità politica e religiosa quali parti vitali e interdipendenti di un unico e armonioso sistema. Per il prete siciliano, Chiesa e Stato sono una diarchia sociologica che, dall'apparizione del cristianesimo a oggi, pur con una straordinaria variazione di fasi e possibilità di adattamenti, si è dimostrata costante. Il confronto tra i due poteri, nella visione sturziana, non è altro che uno sviluppo del dualismo cristiano che sulla base del «rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio», ha reso possibile una nuova storia della civiltà umana. È merito dell'autore aver investigato per primo, nel testo che qui riproponiamo, l'esatta inquadratura della teoria sociologica di Sturzo, «con una trattazione rigorosa e ampia, tutta riscaldata da un ardore devoto per il Maestro, senza sacrificare i criteri della ricerca scientifica, ma vivificandola e potenziandola con efficacia tutta particolare e costruttiva». Un volume che, come è stato riconosciuto, è stato utilizzato per approfondire lo studio della sociologia sturziana e che, di sicuro, anche oggi, potrà essere di riferimento per valutare e riconsiderare i rapporti tra Chiesa e Stato.
Teologia ed architettura sono discipline diverse, che parlano lingue diverse. Per questo il dialogo tra loro, soprattutto quando si tratta della delicata questione della committenza di nuove chiese, risulta non sempre facile anche se necessario. Questo volume si sofferma su alcunio aspetti della progettazione di chiese spesso fraintesi o trascurati con lo scopo di rendere un servizio agli architetti, agli artisti e ai sacerdoti che si accingono a lavorare insieme per progettare una nuova chiesa o per rinnovarne una esistente. In questo senso anche la teologia può dare un valido aiuto all'architettura e all'architetto che, secondo Vitruvio, si nutre di molte discipline.
Descrizione
L’azione pastorale e civile di don Lorenzo Milani può ispirare la formazione delle coscienze delle genti del sud d’Italia aiutandole a superare la rassegnazione e il giogo delle associazioni criminali e della politica ridotta a clientela e a dominio? Rispondono a questa domanda alcuni studiosi meridionali: Anna Carfora, Rocco D’Ambrosio, Luigi Di Santo, Giorgio Marcello, Antonio Mastantuono, Umberto Santino, Cosimo Scordato, Fabrizio Valletti.
I curatori
SERGIO TANZARELLA insegna Storia della Chiesa e Introduzione alla storiografia presso l’Università Gregoriana di Roma e presso la Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale di Napoli dove dirige l’Istituto di storia del cristianesimo. Tra le sue pubblicazioni Chiesa e società nel secolo XX (Roma 1993); La purificazione della memoria: il compito della sto- ria tra oblio e revisionismi (Bologna 2001). Ha curato l’edizione italiana di A. Harnack, Militia Christi (Trapani 2016) e i volumi: Tra Cristo e Gandhi.
LUIGI DI SANTO Insegna Filosofia del Diritto presso l’Università di Cassino ed è vicedirettore della rivista “Persona”. Tra le sue pubblicazioni: Teoria e pratica dei Diritti dell’Uo- mo (Napoli, 2002); Nomos e Chromos Il tempo nel diritto e il diritto nel tempo (Napoli, 2004); Tempo della coscienza ed esperienza giuridica (Napoli, 2008).