Nata a Monza nel 1920, visse per vent'anni missionaria in India, dove si dedicò con passione all'insegnamento nelle scuole Canossiane. "Vedeva Cristo in tutti coloro che cercavano il suo aiuto: bambini, poveri, malati".
A distanza di quasi due secoli, Bartolomea Capitanio (1807-1833) – una splendida figura di donna, fondatrice delle Suore di Maria Bambina, morta a soli ventisei anni – ancora ci parla. Che cosa ha da dirci? Di credere all’Amore, di vivere nell’amore e di tendere all’Amore.
«Come lei anche noi abbiamo bisogno di credere che solo l’amore vale, che solo l’amore vince, che il male è sempre più debole, è sempre effimero, è sempre sconfitto. Il male e i suoi servitori... non vincono mai, proprio perché sono vuoti di amore.
Non fu spenta la sua giovane sete di Amore: ne è prova il suo Istituto, ne sono prova le migliaia di donne che l’hanno seguita e la seguono, ne è prova il desiderio stesso di parlare ancora di lei con queste pagine».
Destinatari
Un libro per quanti vogliano avvicinarsi alla vita di Santa Bartolomea Capitanio e trarne insegnamento.
L'autore
Ennio Apeciti, ordinato sacerdote nel 1979, nel 1990 ha conseguito il dottorato in Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Attualmente insegna Storia della Chiesa presso il seminario arcivescovile di Milano. È responsabile dell’ufficio delle Cause dei Santi della diocesi. Numerose le sue pubblicazioni di carattere storico e agiografico, tra cui si segnalano: Ciò che conta è amare.Vita del beato cardinale Alfredo Ildefonso Schuster (1996); Gianna Beretta Molla.Amare la vita (2004);Li amò sino alla fine.Vita di don Carlo Gnocchi (2009).
Si tratta della biografia della serva di Dio suor Enrichetta Alfieri. Dall'infanzia, povera ma dignitosa, alla vocazione religiosa che la portò ad entrare nella congregazione delle Suore della Carità, fino alla instancabile attività pastorale, profusa nel contesto carcerario. Per accostare un'esperienza di dedizione e amore per gli ultimi, nascosta nella quotidiana e faticosa opera di sostegno umano e spirituale vissuta nel difficile ambiente del carcere di San Vittore a Milano.
Questo libro è dedicato alla vita e alla spiritualità di monsignor Luigi Biraghi, beato della Chiesa ambrosiana dal 30 aprile 2006. "Monsignor Biraghi ha qualcosa da dire a tutti noi in questo nuovo scorcio epocale - scrive l'Arcivescovo Tettamanzi nella prefazione -. Penso ai preti, dei quali egli fu maestro e formatore. Penso ai laici, al mondo femminile, del quale si fece carico, fondando le Marcelline"Il profumo del nardo è il profumo dell'amore: con questa frase l'autore centra la figura di monsignor Biraghi. Il volume riporta la biografia proposta dal Comitato organizzatore della Diocesi per la beatificazione.
Prefazione del card. Roger Etchegaray, (presidente emerito del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax)
Questo volume tratta del rapporto che il padre dei “mutilatini” di guerra, don Gnocchi, aveva con i papi e i vescovi del suo tempo e in modo particolare con Papa Montini, suo grande amico e sostenitore dell’Opera.
L’autore insiste sul tema della carità, quella vera che non è elemosina né l’efficace intervento operativo nei diversi ambiti dell’emarginazione sociale. Ma piuttosto quella carità che caratterizzava don Gnocchi per il suo modo di essere e di operare con il cuore stesso di Dio che è essenzialmente tenerezza.