un confronto in profondita con chi, prima di noi, e`stato chiamato e mandato al suo popolo. Per ogni figura biblica sono messe in evidenza le esigenze della chiamata, le reazioni, le difficolta della testimonianza, i frutti che dio stesso fa sovrabbondare dalla risposta di ciascuno.
L'analisi dello scorcio più significativo del Ventennio fascista nella Venezia-Giulia, quei tredici anni che vanno dall'affermazione e consolidamento della dittatura mussoliniana al punto di sosta e anello iniziale di una catena reattiva susseguente alla rottura segnata dallo scoppio della Guerra d'Africa, indica come suo fondamentale presupposto l'originalità che nella società regionale ebbe il carattere del Regime, senza che con ciò venga meno lo scenario generale su cui si sviluppò il percorso complessivo dell'avventura totalitaria italiana.
Il libro è la biografia di padre Placido Cortese, francescano conventuale e direttore del Messaggero di S. Antonio dal 1937 al 1943. L'importanza della sua figura è legata alla sua profonda umanità che si è tradotta in un forte impegno nell'aiuto e nel salvataggio degli ebrei e dei perseguitati politici durante l'occupazione tedesca in Italia. Braccato dalle forze naziste, fu rapito e deportato a Trieste, dove, sottoposto a torture e interrogatori, morì nel 1944. Il 29 gennaio scorso ha avuto inizio la causa di beatificazione.Richiamando con puntualità il contesto storico e le vicende politiche, il libro ricostruisce e ripercorre la vita di p. Placido Cortese: l'infanzia a Cherso (Istria), gli studi e la formazione nei seminari francescani, l'ordinazione sacerdotale a Roma, l'attività giornalistica, l'impegno e la sollecitudine a favore dei perseguitati, il rapimento e il «martirio» delle ultime settimane.
Destinatari
Pubblico interessato alle figure di spicco della chiesa cattolica, all'opera e alla biografia di questi personaggi. Pubblico interessato alla storia nazionale e locale (Padova), in particolare alla II guerra mondiale.
Autore
Padre Apollonio Tottoli è nato a Prestine (Brescia) nel 1943. Ordinato sacerdote nel 1968, è dottore in teologia e laureato in lingue straniere. Risiede dal 1991 a Treviso, nel convento S. Francesco.
Il "Compendio di filosofia" è l'opera della maturità di Sebastiano De Apollonia, docente presso il Seminario di Udine nel XIX secolo, prima che il Friuli fosse annesso all'Italia. Il lavoro considera questioni teoretiche, morali e politiche con intenti, per molti aspetti, innovativi; è anche, sotto altri profili, dimostrazione della ritenuta "necessaria resistenza" all'onda della secolarizzazione della Rivoluzione francese e del Risorgimento italiano, nonché opera di opposizione alla cultura protestante e al giuseppinismo asburgico. La sua lettura consente di scoprire l'origine della cultura popolare friulana, soprattutto di quella trasmessa dalla Chiesa cattolica fino alla metà del XX secolo.
Siamo nella Roma dell'Ottocento. Gli originali avventori della Locanda Serny raccontano storie bevendo una tazza di tè; il signor Serny tiene un samovar sempre bollente per i suoi ospiti. Illusionisti, letterati, narratori occasionali, russi, francesi, tutti raccontano le loro storie: la storia del cicerone squartato, della santa merla, tratta da un volumetto fatto rilegare da un artigiano che possiede un dono inestimabile, quello di non saper leggere... e molte altre. Solo apparentemente queste storie sono slegate. In realtà esiste un filo logico e alla fine scopriremo che l'avventore russo era nientemeno che Gogol e il suo interlocutore francese un certo signor Stendhal.