Per una serie di circostanze imprevedibili le immagini di Achille, Meleagro e Cristo, usate e riusate per secoli, s'intrecciarono, sovrapponendosi. Che cosa spiega la loro ibridazione, la loro persistenza, la loro migrazione attraverso il tempo e lo spazio? Quanto contarono, nella fortuna di queste figure, le formule compositive originarie e quanto il contesto che di volta in volta le fece proprie? Questo libro cerca di rispondere a queste domande. Chi legge entra in un cantiere dove hanno lavorato, separati da secoli o millenni, scultori e pittori, storici e storici dell'arte. Luca Giuliani analizza la genesi e il precoce riuso nell'antichità romana dell'iconografia di Achille in lutto presso il cadavere di Patroclo; Maria Luisa Catoni, la possibile genesi e il riuso in età post-antica di una formula della disperazione di fronte alla morte; Salvatore Settis, la fortuna rinascimentale di uno schema iconografico antico usato per rappresentare il corpo esanime di Cristo; Carlo Ginzburg, la genesi della nozione di Pathosformel (formula di pathos) coniata da Aby Warburg.
L'iconografia della Natività dalle origini ad oggi.
Una guida alla scoperta del Futurismo, il movimento artistico nato a Milano nel 1909. I futuristi guardano con aria affascinata i cambiamenti tecnologici applicati a macchinari di produzione industriale, ai trasporti e alle telecomunicazioni. Nasce così in loro il bisogno di spazzare via il bagaglio culturale e artistico del passato per dare maggiore rilievo alla modernità. Il Futurismo esprime concetti di dinamicità, interpretati abilmente attraverso l'uso di forme spigolose e linee incisive.
Da Pompei a Second Life, le più belle immagini di un genere che inganna e stupisce. Un agile volume alla scoperta del trompe-l'oetl, letteralmente "inganna l'occhio", una tecnica pittorica antica in uso già nell'antica Grecia e a Roma. Il termine francese viene usato per indicare un artificio pittorico che, attraverso l'uso sapiente della prospettiva e dei giochi di luce e ombra, crea l'illusione di qualcosa che in effetti non c'è.
Uno sguardo al percorso artistico di uno dei grand maestri della seconda metà del XX secolo, capace di raggiungere la sensibilità più recondita dell'individuo con immagini emblematiche della violenza e dell'angoscia caratteristiche della nostra epoca. La sua opera, dai piccoli intensissimi ritratti ai monumentali trittici, risulta contraddistinta da valenze simboliche del tutto personali, ricche di allusioni cinematografiche, letterarie e religiose, ed è sostenuta da un'eccezionale perizia esecutiva e da una profonda partecipazione emotiva.
na panoramica sulla straordinaria avventura artistica e intellettuale, lunga più di settant'anni, di Michelangelo Buonarroti (1475-1564), protagonista assoluto del Rinascimento italiano. Michelangelo nelle sue opere di pittura e scultura (da quelle della giovinezza, a quelle della tarda maturità, fino a quelle dell'estrema vecchiaia) condivide e traduce in maniera mirabile tutte le tensioni spirituali, le utopie, le speranze e i drammi del XVI secolo.
Come dipingevano gli impressionisti? Quale tecnica pittorica impiegavano? Come riuscivano a rendere la qualità della luce nelle diverse ore del giorno? Quali erano i soggetti preferiti dei loro dipinti? Una panoramica completa sulla celebre corrente artistica francese della seconda metà dell'Ottocento e sui suoi protagonisti (Edouard Manet, Claude Monet, Edgar Degas, Alfred Sisley, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne) che decisero si sottarrsi alle regole ufficiali del sistema artistico per dipingere in modo libero e non accademico.
Un viaggio nell'affascinante storia della creatività degli antichi maestri, che ha significato per gli attuali artefici raggiungere insieme ad una più consapevole coscienza tecnico-creativa, un più rigoroso legame con la tradizione aulica. Gli orefici napoletani e incisori dei territori vesuviani testimoni delle antiche tradizioni, hanno creato in esclusiva per questo avvenimento nuovi gioielli ideati elaborando con sensibilità moderna i disegni ed i modelli: rococò, neoclassici, neogotici e neorococò, riproponendo fedelmente le tecniche tradizionali e la consapevole qualità materica degli antichi artefici.
Questo volume affronta i diversi significati e ruoli che il colore puÚ assumere a seconda dei contesti culturali in cui viene impiegato, prendendo esempi salienti sia nellíambito della storia artistica europea ed occidentale sia in culture estranee al percorso storico dellíOccidente.
La scelta Ë caduta su contesti storici e culturali in cui il colore rivestisse un significato particolare nella produzione e nella fruizione del prodotto artistico. Nellíambito dellíOccidente Ë questo il caso del legame fra arte e architettura nel Medioevo (ad esempio nello spazio colorato creato dalle vetrate), del Quattrocento con la maestria tecnica dei suoi protagonisti, del periodo a cavallo fra otto e novecento (dove líartista diventa spesso anche teorico del colore) e di certe tendenza dellíarte contemporanea, da Rothko fino agli artisti che lavorano sul monocromatismo. Anche nellíarte bizantina importanti osservazioni possono essere svolte sul ruolo ed il significato del colore, svelando aspetti cruciali di questa tradizione artistica. Al di fuori della vicenda occidentale, differenti tradizioni culturali hanno i propri specifici accenti simbolici sullíuso del colore, come mostrato in questo libro per la Persia, la Cina e líAfrica.
La scelta non mira ad uníimpossibile completezza; ma, concentrando líattenzione sulle esperienze artistiche menzionate, offre al lettore spunti e strumenti per comprendere i differenti contesti di significato che condizionano líuso del colore nellíarte.
Gli autori coinvolti sono specialisti dei differenti periodi artistici affrontati. Massimo Carboni, Professore di Estetica allíUniversit‡ della Tuscia, introduce il tema con un saggio di taglio filosofico e antropologico.