TEMA MONOGRAFICO:
L’ACQUA SEGNA LA NOSTRA VITA
Editoriale (pag. 11)
(Marie-Theres Wacker, Solange Lefebvre)
1. Acqua a rischio. Per abbozzare i termini del problema (pag. 19)
(Lena Partzsch)
2. «È il nostro fiume, santo cielo, non dovremmo conservarlo? Che altro abbiamo, senza il fiume?» (pag. 34)
(Sylvie Shaw)
3. L’acqua nell’Antico Testamento (pag. 49)
(Erhard Gerstenberger)
4. «Perché io non abbia mai più sete». L’acqua della vita nel Vangelo di Giovanni (pag. 62)
(Pierre Létourneau)
5. L’acqua come sacramento. Crisi idrica globale e amministrazione dei sacramenti (pag. 74)
(Mark J. Allman)
6. Le donne africane e l’acqua. Realtà e urgenze, tradizioni e visioni (pag. 90)
(Anne Béatrice Faye)
7. Paesaggi d’acqua al femminile. L’acqua come soggetto di genere (pag. 102)
(Kuntala Lahiri-Dutt)
8. Vita, acqua e liberazione. Una prospettiva dalla teologia della liberazione (pag. 116)
(Marcelo Barros)
9. Leggere la Bibbia dopo Fukushima (pag. 128)
(Kumiko Kato)
10. Il ponte delle divisioni. Il destino del ponte di Mostar (pag. 135)
(Zeljko Ivankovic)
11. Fare pace con l’acqua (pag. 143)
(Luis Infanti de la Mora)
12. WATER in azione (pag. 148)
(Mary Hunt)
FORUM TEOLOGICO
1. Kateri Tekakwitha: prima santa autoctona dell’America del Nord (pag. 157)
(Bernadette Rigal-Cellard)
2. Il messaggio delle pioniere al concilio Vaticano II (pag. 164)
(Ida Raming)
Rivista mensile di informazione e formazione apologetica, n. 116/settembre-ottobre 2012.
"Rendere lode" e "rendere grazie" sono da sempre cifre del rapporto creaturale; lode e grazia sono come la trama e l'ordito di un unico tessuto religioso in cui si riconosce come la propria vita sia risposta grata al dono ricevuto. Cuore grato, titolo del presente quaderno, è espressione sintetica che ci pare possa raccogliere la sovrabbondanza che la dimensione del cuore ha catalizzato nella storia della spiritualità cristiana. Ciò consente, peraltro, di orientare e filtrare una comprensione della presente temperie – culturale, sociale, politica, religiosa – per essere aperti a quella accoglienza del futuro che contrassegna la creatura nella relazione con il suo Creatore. Riscoprire questo è addentrarsi nella filigrana dell'esistenza ed è già un primo passo fondamentale. Sin da quando si è bambini, si impara a dire "grazie"; poi ci si scopre "essere grazie" o "essere grazia": la gratitudine è un tratto che cresce e che si affina nell'arco del tempo della vita. La devozione al Sacro cuore, che ha conosciuto nell'epoca moderna un crescente consenso e che per non pochi aspetti e modalità parossistiche ha pure provocato una sorta di sua messa in sonno, va tenuta presente, a parere di chi scrive, per la sua efficacia espressiva, che si rende evidente nella relazione Dio-uomo, così come ci è stata rivelata da Gesù
Cristo. Tale è la luce che promana, che non può essere distorta dal devozionalismo. A voler essere essenziali, l'aggettivo "grato" è pleonastico: nella tradizione biblica sono le qualificazioni negative del cuore che fanno la differenza – si pensi all'espressione: «Cuore di pietra» –. Meditare, dunque, su ciò che l'espressione "cuore grato" evoca significa compiere una traversata che passa per una rilettura di tematiche relazionali, bibliche, liturgiche, esperienziali, sociali e politiche per poi gettar luce sulla nostra condizione attuale, affinché ciò che nella liturgia sia eucaristica sia "delle ore" è del tutto evidente possa ritornare ad essere il pulsare del credente oggi.
Servizio della Parola 434/2012
Gennaio - Febbraio 2012 (8 gennaio - 19 febbraio)
Anno B