Il "desiderio di Dio" è indubbiamente uno dei temi più classici della storia del cristianesimo e, forse, di ogni autentica esperienza religiosa. Eppure appare oggi come un tema piuttosto trascurato. Forse perché di Dio, in generale, si parla poco, ma forse anche perché molti - intimoriti più che istruiti da elementari nozioni di psicologia - si sentono in imbarazzo di fronte a una riflessione sul proprio desiderio, tanto più se accostato al nome di Dio. Si deve, però, riconoscere che le esperienze cristiane più significative e le pagine cristiane più profonde - in ogni epoca - hanno trovato proprio nel tema del desiderio di Dio la loro origine e il loro fine. È per questo che il Centro Studi di Spiritualità della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, ha dedicato al tema una settimana residenziale di studio nel luglio 2005 a Marola (RE) e ora ne raccoglie in un volume gli atti. Bravi maestri hanno aiutato a ripercorre la questione e comprenderla illustrandone il contesto filosofico-culturale nella contemporaneità (Antonio Margaritti), ritrovandone le radici bibliche (Patrizio Rota Scalabrini), approfondendone la comprensione teologica (Alberto Cozzi) e rileggendone alcune esemplari esperienze di santi (Ezio Luca Bolis).
Atti del II Convegno su Guglielmo Giaquinta.
Il pluralismo rappresenta per la riflessione missiologica e per la missione della Chiesa una sfida ed un'opportunità per riformulare in modo sempre più credibile l'annuncio del Vangelo. In tale ottica, i contributi intendono offrire alcune coordinate filosofiche e antropologico-culturali per cogliere il significato del pluralismo; uno sguardo su differenti modalità di leggere i mutamenti in atto, come nell'induismo e nella religiosità tradizionale africana; una prospettiva teologica, missiologica e pastorale per individuare alcune piste di riflessione per un dialogo attento e critico. Chiude il volume una rassegna bibliografica ragionata sul pluralismo.
Molto è stato detto e scritto a proposito della ricerca della felicità, ma il tema è sempre di grande attualità. E non potrebbe essere altrimenti, tale la sua rilevanza nella vita di ogni uomo. Questo anche nella contemporaneità, dove, però, la ricerca della felicità sembra essersi ridotta al tentativo di accrescere il benessere personale. Gli esiti ampiamente insoddisfacenti di questa prospettiva sono sotto gli occhi di tutti e giustificano il desiderio di rinnovare il confronto con l'impostazione, più antica e cristiana, che ha orientato quella ricerca nella direzione della beatitudine. Un confronto tra "modelli" diversi può aiutare a comprendere meglio quale sia la "via" più adeguata e a ritrovare buoni punti di riferimento per percorrerla. È utile, naturalmente, che siano diversi anche i punti di vista nella considerazione del tema: filosofico (D. Cornati), biblico (S. Romanello), teologico (A. Cozzi) e morale (M. Chiodi).