In questo sesto volume sono raccolti i profili di alcune delle figure più significative di "preti e vescovi santi" che hanno illuminato l'Otto - Novecento. Prefazione del Card. Angelo Comastri.
L’autrice ripercorre, anche attraverso numerose testimonianze, l’avventura “pericolosa e spericolata” di Padre Paolino Beltrame Quattrocchi (figlio dei beati Luigi e Maria). Monaco benedettino e poi trappista, fu anche scout, partigiano, parroco, assistente sociale, imprenditore e “manager degli ultimi” e infine “segugio di Dio” sulle tracce della santità.
Alleanza-chiamata-santità: cosa lega insieme questi tre termini? La santità è una chiamata a vivere quotidianamente nell’alleanza che Dio propone ad ogni uomo. Questa scoperta rivela che Dio ha una visione ottimista dell’uomo, rinnova sempre nei suoi confronti la sua disponibilità a stringere un patto di alleanza che leghi l’uomo a Dio, perché possa scoprire la sua pienezza nella chiamata alla santità. I teologi che hanno partecipato al IV Convegno di studi sul Servo di Dio, esaminandone con perizia gli scritti, ci consentono di attingere alle fonti bibliche e patristiche del pensiero di Giaquinta, dalle quali si ricava un’antropologia spirituale che ha il suo metro in Cristo, il quale “svela l’uomo all’uomo e gli manifesta la sua altissima vocazione” (cf. GS 22): la santità. Santità che nel pensiero di Giaquinta non si limita ad una dimensione interiore, ma è una spiritualità che tende a permeare e trasformare la società; è un’antropologia concreta, reale, incarnata, che rende l’uomo aperto al mistero, all’incontro con Dio, ma lo fa anche entrare in una relazione dinamica, vitale, creativa con gli uomini.
Il mondo oggi chiede alla Chiesa non figure convenzionali ma persone convinte, generose e decise. Questa è la meta a cui dobbiamo arrivare: fare conoscere a tutti la vocazione alla santità per spingere alla corrispondenza massima cioè a un cristianesimo di profondità.
Guglielmo Giaquinta
Il Movimento Pro Sanctitate e don Francesco Asti, che ha scritto il testo Sul cuore di Cristo, ci invitano a considerare il valore inestimabile della santità nel quotidiano delle nostre esistenze a partire dalla vita di Guglielmo Giaquinta, precursore degli insegnamenti del Concilio Vaticano II e in particolare del V capitolo della Lumen gentium. Il sacerdote, la sua identità che coincide con il ministero, le virtù che lo rendono simile a Gesù Sacerdote costituiscono il filo rosso del libro, particolarmente curato per l’Anno sacerdotale che stiamo vivendo. L’esperienza sacerdotale del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta è il vissuto che si intreccia con la proposta evangelica e con il Magistero; il Cenacolo è l’ambito spirituale ed ecclesiale nel quale si muove questa proposta di santità sacerdotale in un popolo sacerdotale chiamato a santità.
Il volume narra, con stile spigliato e raffinato, la vicenda umana e spirituale di Teresa e Francesco Ugenti, umili figli del sud, sposi e genitori del nostro tempo, membri dell’Istituto “Santa Famiglia” fondato dal beato Giacomo Alberione. Essi sono candidati agli onori degli altari perché hanno vissuto, in modo davvero esemplare, la loro vita familiare.
L’attuale situazione conflittuale del mondo mi ha indotto a scrivere questo saggio. Esso consta di due parti: la prima intende rispondere alla domanda “che cos’è l’islamismo” con un approccio storico-filosofico, oltre che specificamente religioso; la seconda postula la possibilità di un dialogo tra cristiani e musulmani attraverso la via della solidarietà e della partecipazione, in considerazione dei problemi del mondo. Mi auguro che questo mio lavoro possa essere un piccolo contributo al grande processo di dialogo che sta a cuore ad ogni uomo di buona volontà.
Un'opera fondamentale del servo di Dio Guglielmo Giaquinta. L'apice dell'itinerario teologico-spirituale dell'autore.
Uscito in quarta edizione in occasione del centenario della nascita di Giovanni Palatucci, il libro sul Questore “giusto” si presenta arricchito e aggiornato con altri documenti e testimonianze che danno ulteriore consistenza ad un dramma storico, che ha avuto un eroico testimone nell’uomo e nel servitore dello Stato, che è stato capace di resistere alla barbarie della violenza e di agire soprattutto in nome dell’amore di Cristo.
L'Autrice, attraverso i Colloqui Mediterranei", mette in luce l'attualità che caratterizza l'azione politica di La Pira che è possibile condensare in una moralità alta e ben fondata, protesa verso un bene comune. "