Attraverso le testimonianze dei confratelli compagni di cammino e i pochi scritti di don Elio conservati, si ricostruisce la vita di un prete medaglia d'oro al valor militare, alla memoria, che nato nel 1913 morì fucilato dai Fascisti a orrende nel 1944.
Questo libro nasce dal bisogno di far conoscere in maniera più completa il pensiero di Santa Caterina sul tema specifico della preghiera. Vari sono gli strumenti usati da Santa Caterina per avvicinarsi ed instaurare un rapporto con Dio, tra questi strumenti un posto privilegiato lo occupa la preghiera personale, in cui l'uomo, resosi consapevole della propria realtà, come dell'esistenza di un Dio sommamente buono, desidera stabilire con lui un rapporto di amore, attraverso suo figlio Gesù.
L’autore, con l’ausilio di nuove scoperte, ricostruisce con rigore il viaggio ad Avignone di Caterina da Siena e dei suoi compagni nel 1376, nonché la sua occasione immediata cioè la missione di pace in favore di Firenze, condannata con l’interdetto da papa Gregorio XI. Ha poi descritto la permanenza di Caterina ad Avignone e l’intenso scambio con il papa sui temi della pace, della crociata in terra santa, della riforma della Chiesa e del suo ritorno alla sede di Roma, che in lei risultano interdipendenti.
Il risultato della partenza del papa da Avignone, lungi dal rappresentare il fallimento della missione di Caterina ne rappresenterà il suo coronamento.
Biografia su Anna Maria Fulgida Bartolacelli. I temi trattati riguardano il significato della sofferenza e del male in generale, il senso della vita in condizioni di gravi disabilità, il rapporto del malato con la società e infine il valore salvifico della sofferenza dell'uomo unita a quella di Cristo.
In queste pagine Angelo Belloni presenta santa Caterina e santa Teresa, a partire tanto dai loro tratti comuni, quanto nelle loro diversità, come maestre di preghiera e di mistica autentiche.
Nel 1411, a Venezia, si apre il processo per la canonizzazione di Caterina da Siena (1347-1380), una delle grandi figure cristiane del travagliato Trecento, proclamata Dottore della Chiesa da Paolo VI. Per mandato del Generale del proprio Ordine, fra Tommaso Caffarini (senese come Caterina e suo discepolo) inizia a raccogliere le testimonianze sulla vita della "santa vergine". Attingendo a questo materiale, completato da passi degli altri testi biografici dedicati a Caterina dai suoi contemporanei (la Legenda Maior, quella Minor, il Libellus de Supplementum), si delinea qui un ritratto vivace, concreto e immediato della grande santa di Siena. Lo stesso fra Tommaso da Siena Caffarini e tanti altri, nei loro ricordi ci portano ai giorni felici, seppur difficili, della vita di Caterina e della "bella brigata": alla festa continua, all'atmosfera alta, spirituale, di un ambiente saturo di divino, eppure umano, familiare, intimo; al mistero di una persona tormentata dalle malattie e dalle sofferenze, eppure straordinariamente forte, che concluse la sua vita dicendo: «Tenete per fermo, figlioli carissimi, che ho dato la vita per la santa Chiesa, e questo lo credo per una grazia eccezionale che mi ha concesso il Signore».