Quella di Azincourt è una delle battaglie più famose della storia, teatro di uno scontro disperato tra l’esercito inglese e quello francese. Era il 25 ottobre 1415. Per gli inglesi rappresentò una straordinaria vittoria, che assunse dimensioni epiche molto prima che Shakespeare la immortalasse nel suo Enrico V...
Nicholas Hook è un arciere inglese di umili origini che, per salvarsi da una condanna a morte, parte come mercenario per difendere Soissons, la città in mano al duca di Borgogna. Le informazioni che riporta in patria sulle atrocità dell’assedio, unite alla sua abilità nel combattere, gli fanno guadagnare credito presso re Enrico V, che lo vuole con sé nella campagna diretta alla conquista della corona francese. Là, sulla piana di Azincourt, i nemici, in netta superiorità numerica, verranno sconfitti in una battaglia nella quale Hook avrà un ruolo cruciale.
Dal maestro del romanzo storico Bernard Cornwell un’opera che rappresenta un unicum nella sua produzione: una vicenda costruita su una rigorosa documentazione, capace di far rivivere in tutta la sua realtà una delle battaglie più drammatiche della storia.
Il libro si apre con un breve excursus sull’origine, sul significato e sul modo di vivere nel tempo il periodo quaresimale, che si conclude con la celebrazione del Triduo Pasquale. Presenta poi il significato delle principali celebrazioni di questo tempo liturgico, rilevandone il carattere battesimale e penitenziale, con particolare attenzione agli avvenimenti commemorativi della passione, morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.
Oltre una serie di suggerimenti su come vivere il tempo pre-pasquale, l’autrice offre spunti per interiorizzare i sacri misteri e propone alcuni schemi di celebrazione per il Mercoledì Santo e per il Triduo Pasquale.
L’ultima parte contiene un vocabolario di termini propri della Quaresima e della Settimana Santa, e un elenco di frasi per allestire significativamente gli spazi celebrativi.
Punti forti
Sussidio per vivere la Settimana Santa e celebrare il Triduo Pasquale.
Destinatari
Animatori pastorali, largo pubblico.
Autrice
Bernarda Cadavid, suora delle Figlie di San Paolo, ha studiato Filosofia e Teologia presso l’Università di San Buenaventura di Bogotà e si è specializzata in Spiritualità presso l’Università Gregoriana di Roma. Ha scritto libri di catechesi e di pastorale liturgica. Collabora nell’animazione spirituale della sua congregazione.
Offrire oggi ai lettori italiani la traduzione del diario di dom Bernard Botte, pubblicato in francese nel 1973, significa contribuire onestamente alla rilettura di questo ultimo secolo e del fenomeno oggi discusso della riforma liturgica cattolica. Se le contestazioni e le perplessità mettono in dubbio la fondatezza e le ragioni di tale rinnovamento, diventa salutare o addirittura urgente recuperare la memoria di cosa era diventata la prassi celebrativa preconciliare nelle parrocchie e nei monasteri, ricordare gli studi ed i passi che hanno preceduto la riforma, le forze diverse che vi hanno contribuito. La penna vivace di Botte ci ha lasciato, prima di arrestarsi, un ritratto prezioso di un’epoca non certo semplice e lineare che egli visse quasi sempre in prima fila nelle varie stagioni, dal 1910 al 1973. I sessantatré anni narrati sono decisivi ed insieme frutto di vicende «contingenti»: dalle parole del liturgista benedettino è possibile farsi un’idea del carattere, della forza e della fragilità dei nomi più influenti sulla riforma, in Belgio, in Francia, in Italia e nell’ambiente vaticano.
Dom Bernard Botte (1893-1980), benedettino belga dell’abbazia di Mont-César (Lovanio), fu testimone diretto e vivace protagonista del Movimento liturgico.
Nato nel 1194, Andrea, presbitero e parroco di Spello, affascinato dalla radicale esperienza di Francesco d'Assisi, entrò nell'Ordine francescano a Santa Maria degli Angeli. Nel 1233 a Soria, città spagnola provata da una grave siccità, con la preghiera ottenne abbondanti piogge, e fu perciò proclamato dalla gente "Andrea delle acque". Si prodigò per la pacificazione tra guelfi e ghibellini tanto da meritarsi il titolo di "Angelo della pace". Morì nel 1254. Questo libretto illustrato racconta la sua vita.
Corre l'anno 878 e re Alfredo ha appena liberato il Wessex dagli invasori vichinghi. Alla sua vittoria ha contribuito Uhtred, che ora, disgustato dalia grettezza del sovrano e dal suo atteggiamento estremamente bigotto, decide di lasciare il paese e di dirigersi a nord per vendicare il padre adottivo, barbaramente ucciso, e liberarne la figlia, prigioniera dell'assassino del padre, Kjartan, un danese rinnegato che vive nell'imprendibile fortezza di Dunholm e che da sempre è nemico giurato di Uhtred. Arrivato a nord, il giovane trova la regione in rivolta, immersa nel caos e nel terrore. Lui può contare solo su Hild, una monaca sassone che ha rinunciato alla vocazione, e sulla propria spada. Finché il caso non gli fa incontrare un manipolo di uomini comandati da un giovane schiavo autoproclamatosi re di Northumbria... In un mondo dai confini mutevoli dove regnano il caos e bizzose divinità, in una terra contesa tra i signori della guerra in cui il più prezioso alleato può trasformarsi in un nemico più gelido dell'aspro vento del nord, la follia può rivelarsi l'unica arma vincente...
"Questa volta mi occuperò del Caravaggio. Finora, sia me ne mancasse l'agio, sia la mia curiosità non fosse stimolata abbastanza, o forse per la combinazione delle due cause, non mi sono mai dato la pena di entrare in dimestichezza col Caravaggio. Comincerò con l'esaminare le opere superstiti del nostro pittore. Fino a pochi decenni or sono, la sua personalità di artista era nebulosa come quella di un Leonardo o di un Giorgione prima degli studi morelliani. Qualsiasi tela presentasse, in forti contrasti di luce, volgari e obesi giganti sacrilegamente atteggiati a Cristo o ad apostoli, figure con piumacci, baraonde di uomini e di donne dall'aspetto vizioso e alticcio, giovinastri occupati a giocare ai dadi o a barare alle carte, o più dignitose scene di concerti, veniva senz'altro attribuita a lui. Non così oggi. Il Caravaggio ha cessato d'essere una categoria o una specie, e ha riacquistato una personalità artistica definita quanto quella di Leonardo, o almeno quanto quella di Giorgione. Studierò soltanto i quadri che gli appartengono in modo indiscusso, secondo il giudizio dei più competenti. Intorno a essi mi lascerò andare a dire qualunque cosa mi passi per la testa, una testa che ha meditato per molti anni sull'arte, dal punto di vista estetico, storico, morale. E, infine, mi prenderò la libertà di esprimere quanti pensieri l'esame dell'opera caravaggesca mi ha suggerito." (B. Berenson)
Come sopravvivere ai dodici anni? I genitori non ascoltano, fratelli e sorelle sono un tormento, e innamorarsi un terreno sconosciuto e complicato. Meglio ribellarsi, e cercare di far girare il mondo come si può. Questi racconti di Luca e Sara, veloci e divertentissimi, sono un tuffo nella vita di ogni giorno vista attraverso i loro occhi allegri e impietosi. Età di lettura: da 9 anni.
Poco prima di morire, nel 2003, Bernard Williams cominciò a lavorare alla scelta dei suoi saggi di storia della filosofia antica per raccoglierli in un volume che, con l'integrazione di alcuni capitoli dedicati a pensatori moderni e contemporanei, sarebbe diventato "Il senso del passato". Il libro contiene alcuni saggi ormai classici sulla filosofia antica, sull'epica e sulla tragedia greche, su Platone e Aristotele, su Descartes e Hume, su Nietzsche, Collingwood e Wittgenstein. Leggendoli, si ha l'impressione di cogliere dal vivo l'interesse centrale di Williams per la storia e per una qualche forma di genealogia. Williams aveva chiarito anni prima quale differenza assegnava alla storia della filosofia rispetto alla storia delle idee. Quest'ultima è ricostruzione ed esplorazione dei contesti storici, delle influenze e delle relazioni tra teorie e prospettive situate nel passato: il suo esercizio è contestualistico. La storia della filosofia consiste invece, secondo Williams, nella storia della filosofia fatta "filosoficamente". I problemi e i tentativi di soluzione proposti dalle nostre controparti passate restano in una dimensione di alterità che è alle nostre spalle e che solo la nostra ricerca consente di afferrare nella sua logica concettuale, esplicitandone gli assunti e finendo per rimettere in gioco le nostre stesse assunzioni.
Una raccolta di aforismi, citazioni e massime, lampi dell'intelletto e del cuore, squarci di sapienza di inaspettata profondità che hanno il potere di farci riflettere sulla vita, su noi stessi, sul prossimo, sull'amore, l'amicizia, il dolore, il perdono... Tratti dalla Bibbia, da scritti di santi, di filosofi, di teologi, di intellettuali, di grandi testimoni della fede, questi 'pensieri per l'anima', accolti e meditati, possono aiutarci a nutrire il cammino spirituale di ogni giorno. Utili per la preparazione di catechesi, articoli, saggi.
Richard Sharpe milita nell'esercito di Wellesley, futuro duca di Wellington. L'esercito inglese sta marciando da Lisbona verso Madrid, affiancato dalle truppe spagnole, che si rivelano subito avide e inette. Sharpe viene aggregato al battaglione di Sir Henry Simmerson, che ha ottenuto il grado di colonnello nella milizia, non ha alcuna esperienza militare, ma è tronfio, saccente e severo con i suoi uomini fino a sfiorare, e talvolta superare, i limiti del sadismo. Purtroppo Simmerson ha anche potenti alleati politici. Entrato subito in conflitto con il ricco tenente Gibbons, nipote di Simmerson, e con il suo amico tenente Berry, Sharpe si distingue in una brillante azione militare che gli vale la promozione a capitano. Ma Simmerson, che nella stessa azione ha perso la bandiera, disonorando così il battaglione, scrive subito a Londra chiedendo l'annullamento della promozione e l'immediato invio di Sharpe nelle Indie occidentali, pronunciando così una sorta di condanna a morte, viste le condizioni di vita di quelle guarnigioni. L'unica speranza di salvezza per Sharpe è compiere un'impresa tanto eroica da annullare gli effetti negativi dell'ostilità di Simmerson: impadronirsi di una delle aquile dorate che Napoleone in persona consegna ai battaglioni francesi, un'azione che prima d'ora non è mai stata compiuta.
Angela da Foligno (1248-1309) era una bella donna:avvenente,intelligente e brillante. Le analisi biologiche e antropologiche eseguite nel 2008 parlano di una bellezza prorompente, esplosiva, quasi aggressiva. Aveva tutto per piacere e fece di tutto durante la sua giovinezza per essere ammirata e adulata,conducendo una vita “spericolata”,frivola,inconsistente e vuota. Ma Angela era bella soprattutto dentro,nel cuore,nell’anima,e questa bellezza interiore si è disvelata in modo nitido e luminoso dopo che il suo percorso esistenziale ha incrociato Dio, «seduttore dei cuori». Si è lasciata totalmente rapire da lui, raggiungendo vette mistiche del tutto ineffabili e comportamenti virtuosi radicalmente ispirati al vangelo. In questo libro,l’autore descrive dodici virtù che rendono più bella la figura di Angela. Ma non si limita a esporre la sua testimonianza esemplare; riporta e commenta anche alcuni illuminanti testi biblici e offre preziosi spunti di attualizzazione, esaltando la bellezza di un itinerario virtuoso,il cui esito è altamente positivo per la singola persona, che così diviene sempre più simile a Dio, e per l’intera società, che funziona al meglio solo se è costruita su un solido fondamento etico.
DODICI VIRTÙ PER I DODICI MESI DELL’ANNO,SEGUENDO L’ESEMPIO DELLA BEATA ANGELA DA FOLIGNO.
AUTORE Bernardo Commodi, nato a Gubbio (PG) nel 1945, è Ministro Provinciale dei Frati Minori Conventuali dell’Umbria, da anni si dedica allo studio della storia e della spiritualità francescane e dà alle stampe il frutto delle sue ricerche e riflessioni. Sulla Beata Angela da Foligno ha già pubblicato: Francesco d’Assisi e Angela da Foligno, Edizioni PorziuncolaCenacolo B. Angela, S. Maria degli AngeliFoligno 2001; Un tuffo nell’infinito. Spiritualità e attualità di Angela da Foligno,Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2006;Un cammino di conversione con Angela da Foligno, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo 2008.
Il volume analizza il ruolo ricoperto dalle biblioteche all'interno del più ampio settore del libro e del mercato della lettura in Italia. Diversamente da altri contributi che hanno messo in luce il valore economico prodotto dalle biblioteche, l'autrice ha qui utilizzato le lenti interpretative dell'economia aziendale e dell'analisi di settore, mettendo così in luce la molteplicità dei ruoli che esse possono assumere all'interno della filiera, facendo leva su alcune loro caratteristiche distintive: la capillarità e il radicamento sul territorio di competenza, la capacità di penetrazione di alcuni segmenti di lettori e di promozione dello sviluppo del mercato attraverso le attività di prestito e di invito alla lettura, oltre al sostegno fornito al settore editoriale tramite le acquisizioni. Il volume pone inoltre in evidenza il ruolo propulsivo svolto dalle biblioteche in relazione all'accumulazione di capitale culturale, base indispensabile per ottenere utilità crescenti dai consumi culturali.
Chiara Bernardi è ricercatore del CERMEC e docente di Gestione dei beni turistici e culturali presso l'Università Carlo Cattaneo - LIUC. E', inoltre, docente nella Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana. Ha pubblicato articoli e libri concernenti il management delle organizzazioni culturali e museali, impiegando la prospettiva reticolare e l'analisi dinamica dei sistemi.