Il volume raccoglie alcuni saggi che costituiscono - a giudizio dell'autore - altrettanti contributi storiografici alla conoscenza dell'intera storia della filosofia, dai presocratici ad oggi. Non tutti i filosofi significativi vi sono considerati, perché molti di essi (per esempio Galilei, Kant, Hegel, Marx, Heidegger) sono stati oggetto di saggi precedenti, già ripubblicati. Trattandosi talora di scritti di occasione, i saggi sono in parte condizionati dalle circostanze in cui sono stati concepiti, ma tuttavia conservano - sempre a giudizio dell'autore - un significato più generale, e in ogni caso rispecchiano fedelmente il suo pensiero attuale. Per questo motivo sono stati inclusi nella raccolta anche saggi su pensatori poco noti, più o meno recenti, che meritano una particolare attenzione.
Ripubblico nel presente volume i miei articoli su dialettica, fisica, antropologia e metafisica di Aristotele, posteriori ai volumi I e II della serie "Nuovi studi aristotelici". I testi di Aristotele, anche riletti e rimeditati per decenni, in un certo senso risultano sempre nuovi: svelano sempre nuove possibilità di interpretazione. Questo è ciò che fa di Aristotele un "classico", ricco di risorse inesauribili, che ciascuno può attingere in parte. Forse è per questo che le sue opere continuano a essere lette e discusse ormai da 2400 anni, e non abbiamo ancora finito di farlo.
Sulla base del presupposto unanimemente riconosciuto che la metafisica, quale che sia il suo valore, ha avuto una storia, il volume individua i momenti salienti di quest’ultima in alcuni grandi filosofie correnti di pensiero: Platone, Aristotele, il platonismo antico, la metafisica arabo-islamica, Tommaso d’Aquino, Duns Scoto, Suárez, Cartesio, Kant, Hegel, Rosmini, Heidegger, il neotomismo, la filosofia analitica. Ne risulta una storia equilibrata, ricca e coinvolgente, forse unica nel suo genere, di indubbio interesse per chiunque si occupi di filosofia.
«Essendomi recentemente cimentato con l'arduo compito di tradurre la Metafisica di Aristotele, il libro forse più difficile dell'intera storia della filosofia, mi sono imbattuto in una serie di problemi, alcuni dei quali previsti e altri invece imprevisti, che hanno reso l'impresa, oltre che ardua, anche affascinante». Affrontando problemi inerenti alla trasmissione del testo, alla traduzione e alla interpretazione, Berti mostra - contro una lettura teologizzante, di origine neoplatonica - il tratto problematico della filosofia aristotelica: la metafisica non è né teologia, né ontologia, ma scienza delle cause prime.