Si raccolgono qui i risultati della seconda fase del progetto di ricerca di interesse nazionale dedicato alla costruzione dell'atlante storico dell'istruzione negli stati italiani dall'età delle riforme fino alle soglie dell'unità nazionale, che sono stati presentati al convegno "Per un atlante storico dell'istruzione maschile e femminile in Italia tra '700 e '8002 (Perugia, 28-31 maggio 2008), e si compie così un ulteriore passo nell'avanzamento dei lavori. Al volume dei saggi è allegato il tomo della cartografia, che raccoglie ottantuno nuove carte storiche, che si affiancano alle precedenti quarantasette, e che forniscono così i primi elementi iconografici omogenei di comparazione tra le diverse realtà politiche studiate.
Fin dai primi anni dopo l'istituzione della Compagnia di Gesù (1540), con la fondazione e l'avvio dei primi collegi per l'educazione della gioventù (1548), si era fatta largo l'esigenza di disporre di un ordinamento degli studi uniforme, che indirizzasse l'attività d'insegnamento e ne costituisse tratto distintivo. Nel 1599 vedeva la luce l'edizione definitiva della Ratio atque institutio studiorum Societatis Iesu, una grandiosa costruzione pedagogica in grado di rappresentare lo strumento efficace per la formazione delle élites europee dei secoli della modernità e di incidere profondamente nel costume scolastico e nelle pratiche di educazione e formazione fino alle soglie della contemporaneità. La meticolosità delle prescrizioni didattiche, la sua diffusione a tutte le istituzioni dell'istruzione secondaria-superiore, infine la centralità della tradizione classico-umanistica ne fanno una delle chiavi di accesso più efficaci all'organizzazione e alle forme della cultura dei secoli moderni.
Servizio idrico, trasporti pubblici locali, rifiuti urbani, distribuzione del gas, prestazioni ospedaliere, servizi di cura per l'infanzia sono comparti produttivi molto diversi tra loro, ma accomunati dalla pregnanza dell'intervento pubblico e dalla natura locale dell'intervento stesso. Diventano perciò settori emblematici per le interazioni che si verificano tra settore pubblico e attività economica privata e per i nessi tra finanza pubblica centrale e locale. Inoltre la loro efficienza è rilevante per la qualità della vita, perciò essi sono un fattore fondamentale per spiegare i divari di benessere e di performance economica nelle diverse aree del paese. I processi di riforma a cui questi settori sono andati incontro negli ultimi anni hanno portato a una liberalizzazione spesso incerta, parziale e non priva di incongruenze: gli autori, sulla base di una imponente ricerca, analizzano il processo nel dettaglio per cercare di tracciare un bilancio, individuare le questioni rimaste irrisolte e formulare un'agenda possibile, anche alla luce dei recentissimi interventi legislativi.
Come per la storia d'Italia, i cento anni a cavallo tra 700 e 800 costituirono un periodo ricco di avvenimenti socio-politici, così anche per la storia delle istituzioni educative in Italia quegli anni determinarono l'avvio di processi di vasta e lunga durata: dalla statalizzazione dell'educazione pubblica alla modernizzazione dei processi formativi, dalle riforme legislative, alla vera e propria creazione di una nuova mentalità collettiva (la percezione dell'istruzione come bisogno sociale, dell'obbligatorietà dell'istruzione primaria e dell'importanza dell'istruzione delle donne). L'opera è divisa in due tomi: il primo raccoglie i risultati delle ricerche volte ad indagare le linee di sviluppo dei sistemi scolastici di alcune regioni storiche e stati d'Italia preunitaria tra '700 e '800; il secondo riporta le carte storiche di riferimento per Lombardia Veneto e Umbria.
Questa miscellanea di studi e di contributi esprime un lavoro sinfonico, nel quale studiosi di vari ambiti teologici, di storia e delle scienze umane pongono a disposizione del lettore il frutto della propria ricerca, offrendo le loro considerazioni su un tema – quello del dialogo – di grandissima attualità.
Il contesto più ampio è quello del percorso in vista di una unica Università francescana a Roma, un cammino nel quale il tema del dialogo, della collaborazione, della comunione risulta centrale. L’idea è nata dai docenti dell’Istituto Francescano di Spiritualità, che hanno coinvolto altri professori della Facoltà di Teologia della Pontificia Università Antonianum e della Facoltà teologica San Bonaventura-Seraphicum.
Il tema del dialogo è stato affrontato dalle varie prospettive che esistono all’interno della teologia spirituale: biblica, sistematica, storica, antropologica, ecumenica e i contributi sono stati raggruppati in due grandi aree tematiche, una teologica e una di matrice francescana.
In una società come la nostra in cui la comunicazione sembra essere la chiave di tutto, il dilemma delle relazioni umane è la "Babele" degli scontri caratteriali: ognuno capisce quello che gli serve e risponde unicamente a quello che vuole e può aver capito. L'ostacolo è rappresentato dalle interpretazioni, dalle proiezioni e dall'evocato emotivo che l'argomento suscita negli interlocutori, i quali sono poco disponibili a dare fiducia all'altro e quindi ad ascoltarlo. Un libro dedicato ai professionisti della salute e anche a tutti coloro che della comunicazione fanno oggetto di studio.