Il confronto violento che caratterizza lo scenario politico è ormai dilagante anche sul piano comunicativo. Stampa, televisione e social network riflettono questa aggressività in un crescendo che è diventato un modo abituale di esprimersi. All'interno del quadro politico italiano si sente spesso parlare di democrazia incompiuta, in gran parte attribuita proprio a una conflittualità permanente tra le parti: chiunque sia al governo o all'opposizione, la nota dominante è sempre la violenza sistematica del confronto. Per recuperare credibilità e consenso nell'opinione pubblica, occorre quindi riscoprire le virtù politiche essenziali che garantiscano un dialogo efficace e un confronto costruttivo. Serve una rivoluzione per tornare a vivere valori come l'affidabilità, la moderazione, la sobrietà. Perché se la politica è la forma più alta di carità, allora è dalla carità che la politica deve ricominciare. La buona politica ha bisogno di speranza e di fiducia nelle riserve di bene che ci sono nel cuore della gente, malgrado tutto.
Il libro raccoglie i contributi di vari esperti, elaborati dopo l'approvazione della legge n. 134/2015 sull'autismo, che si pongono sostanzialmente due obiettivi: mettere a fuoco i quesiti che con maggiore frequenza riguardano il tema dell'autismo, cercando di comprendere perché sia indispensabile parlare di autismi o, comunque, di Disturbo dello Spettro Autistico (OSA) e di ragionare su ciò che oggi realisticamente si può e si deve fare per migliorare la qualità di vita delle persone comprese nello spettro autistico. Nel libro vengono presentati tempi e modi dei diversi interlocutori che si interfacciano con la persona con OSA: la famiglia, la scuola, i centri specializzati per la sua presa in carico, il mondo del lavoro e del tempo libero. I vari autori si pongono davanti alla realtà dell'autismo con il giusto livello di problematicità. Dalla lettura dei vari contributi emerge con chiarezza che l'unico modo per costruire, a livello personale, un rapporto efficace con una persona che rientra nello spettro autistico, è aiutarla a superare la sua tendenza alla frammentazione, imparare a rispondere alle sue sollecitazioni in modo verbale e non verbale, ricorrendo al linguaggio corporeo, a quello dei simboli e delle parole, dando risposta alle domande implicite nelle sue osservazioni, cogliendo i significati che si intuiscono e offrendo le necessarie rassicurazioni sul piano affettivo ed emotivo.
L'università non è una cittadella fortificata, che custodisce gelosamente il suo sapere: i suoi piani di studio, i suoi progetti di ricerca, i suoi laboratori e le sue biblioteche. È piuttosto il cuore pulsante di una città, di un Paese, di cui promuove lo sviluppo attraverso un processo di implementazione continua della qualità. È questa la terza missione dell'università, che si affianca alla didattica e alla ricerca, e crea un processo irreversibile di cambiamento attraverso una valutazione, che coinvolge tutti a tutti i livelli: culturale, istituzionale e imprenditoriale. L'università sta cercando di superare lo schema tradizionale in cui didattica e ricerca corrono su binari distinti e distanti. La sua principale responsabilità va rivolta alle nuove generazioni, allo sviluppo dei loro talenti, sul piano scientifico-culturale, ma anche sul piano etico-sociale. Per questo la qualità della formazione è l'oggetto privilegiato, anche se non esclusivo, della ricerca di ogni docente, che deve imparare a valutare se stesso, quello che fa, come lo fa e perché lo fa. Non sorprende che la valutazione sia vissuta con una certa "ansia"; in realtà rappresenta un potente fattore di confronto e di cambiamento; una risposta concreta alla crescente esigenza della qualità, necessaria per promuovere riforme che consentano di recuperare competitività a livello internazionale. Il testo vuole rendere più comprensibile l'attuale sistema universitario.
La elección de casarse y construir una vida familiar es aún hoy una fuerza vital que sostiene a las demás realidades que integran nuestras socie­dades: desde la procreación de los hijos a su educación, desde el trabajo cui­dando de los más débiles a la acogida en familia del otro con todas sus carac­terísticas peculiares. En este sentido, la familia no es antagonista de nadie, ni entra en conflicto con otros intereses de la sociedad. La gran variedad de culturas, situaciones y tradiciones que inevitablemente se confrontan al ha­blar de la familia, manifiesta que la fa­milia tiene su raíz en la humanidad de los hombres de todos los países y de todas las culturas; no es fruto de las leyes, es algo que pertenece a la natu­raleza humana: en otras palabras, la fa­milia está ahí y seguirá siempre; ciertamente, no ha desaparecido.
Nel volume sono riportate le esperienze più significative e consolidate che rappresentano la moltitudine degli interventi terapeutici che si svolgono in Italia da molti anni a favore dei bambini con disturbo dello spettro autistico. Nell'ambito dell'acceso dibattito, il fatto che il Presidente dell'ISS prof. Enrico Garaci abbia specificato che le linee guida non siano prescrittive ma siano una raccomandazione, ha permesso la riattivazione di un dialogo che garantisce la proficuità dell'apertura scientifica. L'On. Paola Binetti, in qualità primariamente di neuropsichiatra infantile, ha promosso l'incontro di diverse scuole di pensiero per far sì che tante esperienze pluridecennali non venissero accantonate e che i genitori continuassero a esercitare la libertà di scelta. Il convegno di cui il presente volume è una testimonianza, si è posto l'obiettivo primario di rispondere alla complessità del disturbo autistico dando voce a quanti si impegnano quotidianamente nell'ambito riabilitativo. Oltre agli interessanti contributi di ordine scientifico, come per esempio quello di Gabriel Levi, sono presenti riflessioni di più ampio respiro che coinvolgono temi di bio-etica, come il contributo di Marianna Gensabella Furnari.
È stata definita la pandemia del III millennio, perché il contagio si è diffuso velocemente tra giovani e meno giovani, scegliendo le sue "vittime" tra le fasce sociali più fragili, quelle che sognano di risolvere i loro problemi con un colpo di fortuna. In questa atmosfera interiore di disagio e di legittima aspirazione a godere di un benessere maggiore prende forma il gusto del gioco e l'ostinazione a continuare a giocare finché la fortuna non si deciderà a fare la sua parte. Negli ultimi anni è aumentato il numero dei giocatori presenti in area di rischio. Si sono accentuati quei fenomeni di carattere economico e psicosociale che trasformano velocemente il soggetto da giocatore sociale in giocatore patologico. Si tratta di una sorta di disabilità cognitivo-comportamentale appresa attraverso un meccanismo di coazione a ripetere, i cui effetti possono essere drammatici per il soggetto, per la famiglia e per tutta la società, con un effetto contagioso che si estende a cerchi concentrici. Questo è un libro sul gioco d'azzardo rivolto innanzitutto alle persone a rischio, a coloro che cominciano a sentire il bisogno di giocare e si innervosiscono quando non possono farlo. È dedicato alle loro famiglie, che spesso non sanno come gestire la situazione. E a quanti fanno politica, cominciando dai comuni e dai loro sindaci che, concedendo le licenze necessarie per aprire nuovi locali o nuovi punti-gioco, si assumono concrete responsabilità.
Le Edizioni CVS inaugurano una nuova collana intitolata "Corpo e spirito" e questo saggio, a cura dell'onorevole Paola Binetti, ne costituisce il primo volume. Le pagine del libro raccolgono la sua relazione tenuta durante il convegno che ha inaugurato l'anno accademico 2012 del Corso di Terapia occupazionale presso la Casa di Cura "Mons. Luigi Novarese" a Moncrivello. L'uomo, nonostante la molteplice e variegata riflessione fatta nei secoli, continua ad essere mistero quasi indefinibile e non finisce di stupire la semplicità e la complessità da cui è intimamente e inesorabilmente costituito. "La vita dell'uomo deve molto alla scienza e alla tecnica - afferma l'autrice - e allo stesso tempo la scienza e la tecnica possono essere una barriera che ostacola il rapporto del soggetto con se stesso e con gli altri. Ma non c'è dubbio che se il corpo rappresenta l'immagine dello spirito, è lo spirito a curare il nostro corpo, secondo il pensiero, l'esperienza e la concretezza dei risultati ottenuti anche sul piano clinico da Luigi Novarese".
Le riflessioni contenute in "Etica & democrazia" nascono dall'esigenza di approfondire il rapporto tra fede e politica, in un periodo in cui molti sembrano aver smarrito la memoria dei valori che hanno fondato la nostra civiltà e innervano la nostra tradizione. Oggi più che mai è necessario meditare sul senso di spaesamento che ha contagiato tutta l'Europa e comprendere come la fragile coesione economica sia condizione necessaria ma non sufficiente. Dobbiamo tornare alle radici del nostro patrimonio culturale perché, come ha affermato Benedetto XVI, "sulla base della convinzione circa l'esistenza di un Dio creatore sono state sviluppate l'idea dei diritti umani, l'idea dell'uguaglianza di tutti gli uomini davanti alla legge, la conoscenza dell'inviolabilità della dignità umana in ogni singola persona e la consapevolezza della responsabilità degli uomini per il loro agire". L'opinione dell'autrice è che tale convinzione e tali idee - approfondite e sviluppate nelle encicliche sociali del XX secolo - rappresentino non solo la memoria culturale dell'uomo contemporaneo ma anche la sua speranza per il futuro. Prefazione di Ernesto Galli della Loggia, Introduzione di Rocco Buttiglione.
Il volume affronta le grandi questioni della medicina del nostro tempo il cui tema fondante, la relazione medico-paziente, viene qui analizzato rispondendo ad alcune domande fondamentali.
Cosa significa oggi parlare di qualità e di dignità della vita umana? In che rapporto stanno tra loro autonomia del paziente e responsabilità del medico, soprattutto nella dinamica del consenso informato? Come si può promuovere l’educazione del paziente, soprattutto in tema di stili di vita, nel rispetto delle sue credenze e delle sue convinzioni, dei suoi giudizi di valore sulla vita e sulla morte, sul dolore e sulla qualità di vita…
«Perché sia il paziente che il medico», sottolinea l’autrice, «hanno entrambi bisogno di formazione e a entrambi si richiede una particolare cura del loro rapporto, per affrontare le possibili difficoltà con quella lealtà reciproca che riconosce i limiti umani in cui ognuno di loro non può non incorrere. Per questo nella relazione medico-paziente si riflette e si rivela l’allegoria di ogni relazione umana, della sua forza e della sua debolezza, della sua intrinseca dimensione etica».
Un racconto sulla relazione di cura, sul modo in cui la responsabilità personale può tradursi in responsabilità sociale nel momento in cui i processi decisionali coinvolgono più persone, e le diversità dei giudizi e delle valutazioni sembrano interpellare la coscienza di tutti e di ciascuno.
Paola Binetti, psicologa clinica e neuropsichiatra infantile, è stata tra i fondatori dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, dove ha svolto fin dagli inizi il ruolo di Direttore del Centro di Educazione Medica e di Presidente del Consiglio di Corso di Laurea della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Ha contribuito a imprimere una forte spinta innovativa negli studi medici, insistendo sulla necessità di introdurre nel piano di studi le Medical Humanities e la figura multidimensionale del tutore clinico per permettere una formazione personalizzata per ogni studente. Da sempre impegnata nella riforma del sistema universitario, membro di numerose istituzioni scientifiche italiane e internazionali, è autrice di 30 libri e di oltre 300 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali su tematiche legate alla psicologia clinica, alla pedagogia medica e alla bioetica.
Ha partecipato attivamente a molteplici iniziative volte all’approfondimento del dialogo tra le problematiche sociali e l’etica medica, per offrire un contributo all’analisi delle nuove domande legate alla ricerca, alla qualità di vita dal concepimento fino alla fine naturale. È stata presidente del Comitato Scienza & Vita per la difesa della legge 40, dal 2006 è impegnata nell’attività parlamentare della Commissione Sanità e Affari sociali, prima in Senato e attualmente alla Camera dei Deputati. Membro della Commissione d’inchiesta per gli errori sanitari, è autore di numerose proposte di legge in campo socio-sanitario.
Luogo privilegiato degli scambi affettivi, la famiglia oggi è in crisi. L'autrice affronta il tema della frammentazione e moltiplicazione dei possibili modelli in cui si esprime e si realizza oggi il far famiglia, un'istituzione che comunque continua a imporsi come modello di riferimento. In una società sempre più competitiva, in cui l'uomo chiede spazi di maggiore libertà e autonomia – ponendo in primo piano la realizzazione personale, l'investimento nello sviluppo dei talenti, e la possibilità di strutturare legami altamente flessibili – il ritardo delle politiche sociali non permette di affrontare il declino della generatività e la crisi della coppia.
Vengono analizzate le più recenti proposte di legge, i cus, i pacs, i dico, e le richieste delle coppie omosessuali, ridefinendo i processi che permettono di comprendere l'evoluzione della famiglia, per definire meglio cosa c'è in essa di stabile, di strutturale – e cosa c'è di naturalmente mutevole.
Ma nonostante tutto, secondo l’autrice la famiglia c'è, solida e duratura, vero nodo cruciale del rapporto tra natura e cultura, tra tradizione e innovazione, e resta punto di riferimento affettivo e valoriale, etico ed economico nella nostra società.
Paola Binetti, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, direttore del Dipartimento per la ricerca educativa dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, è stata Presidente del Comitato Scienza & Vita, che si è battuto per la difesa della legge 40 durante il referendum che ne chiedeva l’abrogazione. Membro del Comitato nazionale di Bioetica, attualmente deputato del Partito Democratico, è autrice di oltre 200 pubblicazioni nazionali e internazionali sul tema della famiglia, dell’educazione terapeutica e della formazione.
La fase iniziale e terminale dell'esistenza umana sono oggi al centro di un complesso dibattito culturale e politico. Le nuove possibilità di manipolazione offerte dalle moderne scienze biologiche e mediche, infatti, da un lato accrescono nuove speranze e aspettative ma dall'altro suscitano interrogativi inquietanti. Paola Binetti, psicologa clinica e neuropsichiatra infantile, senatrice della Repubblica, discute di come, in questo contesto, la stessa idea della persona umana e del suo destino vengano messe in discussione.
In un momento di acceso dibattito, a volte solo ideologico, sul tema della maternità e della paternità in condizioni di sterilità biologica, questo libro propone una riflessione di ampio respiro sullo scenario che ha permesso l'attivazione di proposte e di loro contrapposizioni. Coniugato tutto al femminile, il pensiero che percorre i vari capitoli si ispira a quella complessità che non può accontentarsi di visioni unilaterali né può ancorarsi a soluzioni che scotomizzano la realtà interiore. La generatività chiama in causa fattori di diversa natura che sono iscritti nella storia del singolo individuo e che trovano una loro eco più profonda nell'immaginario collettivo da cui scaturiscono. Il bisogno di procreazione è consustanziale al concetto di esistenza e merita tutta la nostra attenzione, ma è importante considerare il fatto che il superamento del limite biologico proposto dalla fecondazione assistita necessita di nuovi paradigmi teorici perché sia dato un senso all'evento della nascita. Non basta superare un limite biologico per generare un figlio perché nella nostra tradizione storico-culturale esiste una stretta integrazione tra chi è portatore di desiderio e chi è portatore di materiale genetico. La modifica delle leggi e la messa a punto di nuove tecnologie consentono, seguendo un pensiero maschile, una nuova progettualità ma è solo attraverso un'elaborazione lenta e profonda che si possono cogliere e superare le ansie, le angosce, le contraddizioni che accompagnano ogni atto creativo.