Occuparsi di qualità, nell'ambito dei servizi educativi alla prima infanzia, si configura non semplicemente come una priorità pedagogica, quanto piuttosto come una responsabilità professionale ed etica che, in un processo partecipativo e dinamico, sappia diventare reale espressione della cura che gli adulti rivolgono ai bambini e alle loro famiglie. Il libro, nel pieno rispetto delle indicazioni nazionali e dei suggerimenti proposti dalla letteratura internazionale sull'argomento, si propone dunque come un supporto efficace, in grado di migliorare i processi di progettazione/valutazione e di offrire quegli strumenti pratici utili alla realizzazione di concreti percorsi di ricerca-intervento nei nidi e nelle scuole dell'infanzia. Il testo si sviluppa in tre parti: la prima, di ordine metodologico, è finalizzata a illustrare la ricerca; la seconda, di carattere culturale, è volta a individuare gli snodi più fecondi connessi al tema della qualità (qualità come cura, spazio estetico, ambiente naturale o di apprendimento); la terza, di ordine istituzionale, contiene il documento di sintesi del progetto, nonché le schede di ricerca e il glossario.
Il problema del potere riproduce le dispense del corso di "Scienza della politica" che Norberto Bobbio tenne nell'Università di Torino nel 1966. Un nuovo (e pionieristico) campo di indagine per il filosofo del diritto, che tuttavia rappresenta per certi versi un approdo quasi naturale nel suo itinerario: non solo per gli studi sui teorici dell'elitismo che egli aveva avviato già dalla fine degli anni Cinquanta, ma anche per gli esiti della sua teoria giuridica, giunta a mettere in discussione la chiusura del sistema kelseniano e a guardare, oltre la Norma fondamentale, verso il territorio in cui il diritto incontra il potere. Da questo momento in poi Bobbio ripeterà numerose volte la fortunata formula secondo la quale «diritto e potere sono due facce della stessa medaglia», sintetizzando efficacemente la convinzione che ispirerà tutta la sua successiva riflessione giuridica e politica: lo studio del diritto non può non implicare la riflessione sul potere, e viceversa.
Una panoramica critica e aggiornata dell'odierna condizione infantile, analizzata in tutte le sue connessioni e snodi decisivi (scuola ed extrascuola, famiglia e territorio, tecnologia ed etica). In costante dialogo con i pensatori di riferimento della pedagogia del Novecento, l'autore presenta a pedagogisti, studenti universitari e famiglie la possibilità, oggi, di fondare una solida e orientante cultura dell'infanzia. La scelta di affiancare agli strumenti interpretativi propri delle Scienze dell'educazione quelli antropologici, sociologici e psicologici - fino alle ricerche delle scienze biologiche - consente di rintracciare nel testo una pluralità di punti di vista indispensabile per cogliere la complessità degli ecosistemi formativi e gettare luce su "scelte, decisioni, modelli di sostenibilità che non possono che prospettarsi in termini di responsabilità, cura, amore pensoso di una generazione per quelle che la seguiranno".
«Preparo il numero di dicembre del Ponte dedicato al Piemonte (...). Anche tu naturalmente sei stato messo in prima linea tra le vittime designate a fare da collaboratori: e bisogna che tu non mi dica di no». È con questa sorridente determinazione che Calamandrei imposta il rapporto di collaborazione col più giovane collega e compagno azionista, Norberto Bobbio. Il carteggio tra queste due figure fondamentali della cultura e della politica italiana del Novecento consente di ricostruire alcuni retroscena della stagione del «Ponte» e della rinascita democratica dopo la Seconda guerra mondiale: il disperdersi e propagarsi della rete azionista, i tentativi di dialogo fra socialismo liberale e comunisti, il ruolo delle nuove riviste nel tener vivo lo «spirito della Resistenza». Nella confidenza di un colloquio fra amici, emergono gli interessi comuni, l'attenzione alle nuove correnti filosofiche e giuridiche, la difesa della cultura liberale dei diritti, le speranze nel laburismo inglese, i timori per il nascente assetto globale della Guerra fredda, l'interesse per il socialismo cinese, l'impegno in difesa di Danilo Dolci e delle sue battaglie per il lavoro e il rispetto della Costituzione, la preoccupazione per le inerzie fasciste nel nascente sistema giudiziario repubblicano. Nel corso degli anni, dall'ammirazione reciproca nascerà una profonda amicizia, che farà dire a Bobbio di Calamandrei: «era quello che avrei voluto essere». Pur con piglio e attitudini diverse, i due vivranno l'immediato dopoguerra come un periodo di impegno ineludibile, di cui il carteggio ci restituisce in controluce le speranze, i timori e le ragioni ideali.
«I due valori della libertà e dell'eguaglianza si richiamano l'uno con l'altro nel pensiero politico e nella storia. Sono radicati entrambi nella considerazione dell'uomo come "persona". Appartengono entrambi alla determinazione del concetto di persona umana, come essere che si distingue o pretende di distinguersi da tutti gli altri esseri viventi. "Libertà" indica uno stato, "eguaglianza" un rapporto. L'uomo come "persona", o, per essere considerato come persona, deve essere, in quanto individuo nella sua singolarità, libero, in quanto essere sociale, deve essere con gli altri individui in un rapporto di eguaglianza». (Norberto Bobbio)
"Il Dizionario di Politica è un'opera importante, unica nel suo genere, non soltanto in Italia, ma anche all'estero, dove è stato apprezzato e tradotto. Rigoroso nelle definizioni, articolato e convincente nella trattazione dei temi politici, questo Dizionario, opportunmente rivisto e aggiornato, è uno strumento istruttivo, utile per gli studenti, per i docenti e sicuramente anche per tutti coloro che di politica vogliono saperne meglio e di più." (Giovanni Sartori)
In questo testo al pedagogia dell'infanzia, la didattica, la teoria dell'organizzazione e la psicologia umanistica costituiscono le prospettive scientifiche e culturali che costantemente si intrecciano onde sviluppare un discorso epistemologicamente fondato circa il bambino e la sua educabilità.
Una panoramica critica e aggiornata dell'odierna condizione infantile, analizzata in tutte le sue connessioni e snodi decisivi (scuola ed extrascuola, famiglia e territorio, tecnologia ed etica). In costante dialogo con i pensatori di riferimento della pedagogia del Novecento, l'Autore presenta a pedagogisti, studenti universitari e famiglie la possibilità, oggi, di fondare una solida e orientante cultura dell'infanzia. La scelta di affiancare agli strumenti interpretativi propri delle Scienze dell'educazione quelli antropologici, sociologici e psicologici - fino alle ricerche delle scienze biologiche - consente di rintracciare nel testo una pluralità di punti di vista indispensabile per cogliere la complessità degli ecosistemi formativi e gettare luce su "scelte, decisioni, modelli di sostenibilità che non possono che prospettarsi in termini di responsabilità, cura, amore pensoso di una generazione per quelle che la seguiranno".
Il gioco, mèntore e dèmone allo stesso tempo, è un dispositivo formativo seducente e inquieto, da sempre studiato dalla pedagogia e mai compreso esaustivamente in un univoco orizzonte teoretico. A ogni indagine si rivela come un caleidoscopico turbinare di significati, spesso di segno contrapposto: il gioco è simultaneamente, o alternativamente, fonte di gioia e scarico di aggressività, manifestazione di eros oppure di thanatos, indizio di complicità e/o di competizione. Il gioco si associa all'infanzia ma, in senso propriamente pedagogico, contrassegna l'esistenza e il suo appello verso la vita. Il volume ripercorre la sterminata estensione semantica del termine "gioco" in uno sguardo che ha l'intenzione di restituire al lettore alcuni significati particolarmente pregnanti in chiave formativa. Il gioco come dispositivo d'inculturazione, apprendimento e formazione personale (prospettiva antropologica); come fonte di civiltà e di progresso umano (prospettiva culturale); il gioco si collega alle teorie sull'uomo e la sua educabilità (dimensione storico-teoretica) e, in una prospettiva didattica, il gioco è visto come fondamento metodologico di due realtà educative particolarmente attuali e che hanno assunto un autonomo valore idealtipico: la scuola dell'infanzia e l'esperienza scout. Una riflessione utile tanto ai cultori delle scienze umane quanto a chi intenda approfondire la tematica del gioco in una prospettiva più educativa.
"Il Dizionario di Politica è un'opera importante, unica nel suo genere, non soltanto in Italia, ma anche all'estero dove è stato apprezzato e tradotto. Rigoroso nelle definizioni, articolato e convincente nella trattazione dei termini politici, questo Dizionario, opportunamente rivisto e aggiornato, è uno strumento istruttivo, utile per gli studenti, per i docenti e sicuramente anche per tutti coloro che di politica vogliono saperne meglio e di più."