Negli scritti di Bobbio degli ultimi trent'anni si trovano numerosi accenni al progetto di redigere una "Teoria generale della politica", concepita come un'opera di ampio respiro. Il progetto, mai condotto a termine, viene ora realizzato a cura di Michelangelo Bovero, suo allievo e successore nell'insegnamento della Filosofia politica, ricomponendo in un ordine sistematico una quarantina di saggi di Bobbio, scelti in base a due criteri principali: da un lato, la portata generale del contenuto teorico di ciascuno di essi e la sua rispondenza a un aspetto essenziale del pensiero di Bobbio; dall'altro la scarsa o nulla notorietà di questi saggi rispetto ad altre opere bobbiane.
Il libro raccoglie, a cura di "Critica liberale", tutti gli articoli e i vari scritti in cui Norberto Bobbio negli ultimi anni della sua vita affrontò, con la profondità e la lungimiranza che lo avevano sempre contraddistinto, il fenomeno del berlusconismo. Nell'impietosa disamina condotta senza alcun livore, ma con rigore scientifico e passione civile, l'autore affronta, all'alba della Seconda Repubblica, temi come il finanziamento di Forza Italia, la sua forma-partito, il falso liberalismo di Berlusconi, le debolezze e le complicità dell'opposizione, il monopolio televisivo, le prime avvisaglie di "larghe intese", le forme vecchie e nuove del dispotismo e del populismo. Leggendo queste pagine il lettore rimpiangerà ancora di più la scomparsa di un grande maestro tanto "omaggiato" quanto inascoltato, e capirà meglio le ragioni del declino dell'Italia.
Il volume è un'opera essenziale nella produzione di Norberto Bobbio, espressione autorevole di una significativa evoluzione della sua riflessione teorica, a partire dall'urto con gli eventi storici vissuti dall'Italia nel secondo dopoguerra. Sono gli anni in cui, finalmente al riparo del nuovo ordinamento giuridico, da una costituzione democratica e da una legislazione moderna, il nostro paese rinasce e approda felicemente nell'epoca del miracolo economico. La rottura di questo equilibrio è simboleggiata dal '68, dall'instabilità dei governi, dalle stragi, dagli inizi degli anni di piombo. Non a caso il volume è una raccolta di saggi scritti dal 1969 al 1975. Il mondo sta cambiando e l'Italia anche. Nella Premessa all'edizione Bobbio scrive: "una teoria del diritto che continui a considerare l'ordinamento giuridico dal punto di vista della sua funzione tradizionale, puramente protettiva e repressiva, appare totalmente inadeguata". I meccanismi, che anziché impedire atti socialmente indesiderabili - come pene, multe, ammende, risarcimenti - mirano a 'promuovere' il compimento di atti socialmente desiderabili, non sono una funzione nuova. Ma è nuova l'estensione che ha avuto e continua ad avere nello stato contemporaneo. Bobbio allude così allo spostamento della sua attenzione dallo studio della struttura a quello della funzione del diritto, elemento essenziale "per adeguare la teoria generale del diritto alle trasformazioni della società contemporanea.
"Il vecchio vive di ricordi e per i ricordi, ma la sua memoria si affievolisce di giorno in giorno. Il tempo della memoria procede all'inverso di quello reale: tanto più vivi i ricordi che affiorano nella reminiscenza quanto più lontani nel tempo degli eventi. Ma sai anche che ciò che è rimasto, o sei riuscito a scavare in quel pozzo senza fondo, non è che un'infinitesima parte della storia della tua vita." (Norberto Bobbio).
I cinque lemmi redatti per l'Enciclopedia Einaudi (Democrazia/Dittatura; Pubblico/Privato; Società civile; Stato; Pace) vengono riproposti in questo volume come frammenti di una teoria generale della politica. Le varie forme del governo e dello Stato, l'idea di società civile nelle diverse interpretazioni, dalla tradizione giusnaturalista al dibattito attuale, la dittatura degli antichi, dei moderni e quella rivoluzionaria, i criteri di legittimazione di una democrazia, infine la pace e l'ordine universale, la pace come coesistenza e sicurezza.
Gli anni settanta inaugurano una stagione decisiva della democrazia italiana. Consumatesi le esperienze del centrismo e del centro-sinistra, di fronte all'intensità dei cambiamenti sociali è venuto al pettine il nodo di un più maturo sviluppo del sistema politico. I comunisti di Berlinguer hanno lanciato l'idea del compromesso storico, alla quale la Democrazia cristiana di Aldo Moro ha fatto corrispondere la strategia dell'attenzione. Ma è il compromesso storico la formula che può sbloccare la democrazia italiana? O non è piuttosto venuto il momento di porre in atto quel principio dell'alternanza al governo del paese senza il quale una democrazia rappresentativa non può dirsi compiuta? Il libro di Bobbio cerca una soluzione a questi interrogativi.
Quest'opera si presenta come un'agile e chiara spiegazione di due concetti della politica che sono sì fondamentali, ma che di fatto si tende a confondere tra loro.
A quarant'anni dal suo primo intervento sul tema, Bobbio ha raccolto in questo volume i suoi scritti successivi su un problema decisivo per le società contemporanee. Sono dodici scritti nati in occasioni diverse (convegni, conferenze, opuscoli) ma accomunati dall'emergere, costante e organico, di alcune tesi: i diritti naturali sono diritti storici; nascono all'inizio dell'età moderna, insieme con la concezione individualistica della società; diventano uno dei principali indicatori del progresso storico. Come sempre in Bobbio, la ferma passione civile si accompagna a una lucida e sintetica capacità espositiva.
Si ripropone qui l'edizione uscita nel 1991 con l'aggiunta del discorso tenuto a Roma nel novembre scorso in occasione del conferimento del Premio Balzan per il Diritto e le Scienze della Politica. Nella Premessa alla prima edizione di questo libro, Bobbio osservava come i regimi democratici, almeno in Europa, si fossero andati estendendo e come il mondo sovietico fosse scosso da fremiti democratici. Oggi, quanto veniva annunciato sembra essersi compiuto, ma proprio per questo è necessario tornare a una visione realistica e disincantata delle "trasformazioni" e dei "limiti" di un sistema che ha sempre in agguato i pericoli della rivincita degli interessi particolari, della persistenza delle oligarchie, della educazione dei cittadini.
"Se tutto il mondo fosse diviso, esattamente, in rossi e neri, mettendomi dalla parte dei neri sarei nemico dei rossi, mettendomi dalla parte dei rossi sarei nemico dei neri. Non potrei stare in alcun modo al di fuori degli uni e degli altri, perché - questa è l'ipotesi - essi occupano tutto il territorio. E, quando quell'ipotesi si avvera, il mestiere dell'intellettuale, che rifugge o dovrebbe rifuggire dalle alternative troppo nette, diventa difficile". Cosi scriveva Bobbio nel 1955, data della prima pubblicazione di questo volume. Eppure, come illustra Franco Sbarberi nella sua introduzione, proprio negli anni Cinquanta, dominati da un'esasperata tensione politica e dalla guerra fredda, quella difficoltà fu affrontata da Bobbio all'insegna del dialogo.
"Dunque, destra e sinistra esistono ancora? E se esistono ancora e tengono il campo, come si può sostenere che hanno perduto il loro significato? E se un significato ancora lo hanno, questo significato qual è?". Bobbio affronta la questione a partire dal suo più profondo nucleo teorico. Il rigore della trattazione dà conto, secondo il classico procedimento dell'autore, delle ragioni di entrambi i campi: "non mi domando chi ha ragione e chi ha torto, perché non credo sia di qualche utilità confondere il giudizio storico con le mie opinioni personali. Anche se non faccio mistero, alla fine, di quale sia la mia parte". Pubblicato per la prima volta nel 1994, il libro è diventato ormai un punto obbligato della discussione sulla politica contemporanea.
"Il Dizionario di Politica è un'opera importante, unica nel suo genere, non soltanto in Italia, ma anche all'estero dove è stato apprezzato e tradotto. Rigoroso nelle definizioni, articolato e convincente nella trattazione dei termini politici, questo Dizionario, opportunamente rivisto e aggiornato, è uno strumento istruttivo, utile per gli studenti, per i docenti e sicuramente anche per tutti coloro che di politica vogliono saperne meglio e di più."