Le possenti mura di Costantinopoli hanno arginato per secoli le ondate di nemici che insidiavano l’Europa cristiana. Le armate dell’impero romano d’Oriente si erano trasformate nello scudo di Cristo: questa è la storia della loro lunga lotta, fino alla vittoria. L’impero romano d’Oriente visse suo malgrado per oltre mille anni in uno stato di guerra continua. La sua capitale Costantinopoli, la splendida ‘regina delle città’, non smise mai di attirare conquistatori avidi di preda dai quattro angoli del mondo: Goti, Unni, Slavi, Avari, Persiani, Arabi, Bulgari… L’impero, spesso sull’orlo della disfatta, riuscì sempre a trovare la forza necessaria per rialzarsi dopo le sconfitte. Aveva ereditato da Roma antica uno dei più potenti eserciti della storia: attraverso molti cambiamenti organizzativi, strategici e tattici, fu comunque in grado di mettere in campo armate capaci di respingere le continue invasioni. Il libro ripercorre i primi turbinosi secoli di questa storia, dalla disfatta di Adrianopoli del 378, che costrinse Teodosio I a riformare l’intero sistema difensivo imperiale, fino alle vittorie sugli Arabi e sui Bulgari, che nel IX secolo restituirono alla Nuova Roma uno spazio di dominio nei Balcani e in tutto il Mediterraneo orientale. Vengono analizzate sia la strategia dell’impero che le tattiche di combattimento, spesso all’avanguardia, delle sue armate, nonché la loro organizzazione, legata ad aspetti cruciali della vita sociale ed economica dello Stato. Al riparo dello scudo bizantino ebbe modo di prosperare e svilupparsi l’Europa latina: che però non riconobbe mai ai fratelli d’oriente il merito di aver difeso con il proprio sangue la pace di tutta la Cristianità.
«Uomini, miei fratelli, temiamo Iddio e combattiamo per vendicare l’insulto arrecatogli! Proteggiamo la sovranità dello Stato dei Romani e opponiamoci ai suoi nemici... Il pericolo non sarà senza ricompensa: affrontiamolo valorosamente, e il Signore nostro Dio ci sarà al fianco e distruggerà il nemico!» Con queste parole l’imperatore bizantino Eraclio si rivolgeva ai suoi soldati nel 622, al momento di lanciare la grande offensiva contro i persiani. Nulla esprime meglio la volontà di resistenza dell’Impero, che per secoli fu costretto a difendersi da continue ondate di nemici bellicosi, che si abbattevano sui suoi confini attirati dal miraggio di Costantinopoli, la splendida ‘Regina delle città’ sul Bosforo, difesa da mura possenti e capace di resistere a tutti gli assalti. Gastone Breccia ripercorre i secoli più turbinosi e gloriosi della storia militare dell’Impero romano d’Oriente, dalla disfatta di Adrianopoli del 378, che costrinse l’imperatore Teodosio I a riformare l’intero sistema difensivo, fino alla morte di Basilio II (1025), il sovrano che sconfisse i bulgari, restituendo a Bisanzio uno spazio di sicurezza e dominio nei Balcani e in tutto il Mediterraneo orientale.