Se si può ritenere che il 18 novembre 1593 – giorno in cui venne issata la croce sulla sommità della lanterna della cupola di S. Pietro – rappresenti simbolicamente la data di nascita del Barocco vaticano, dobbiamo concordare con quanto sostenuto un po’ da tutti gli autori del volume, cioè che le radici di questo nuovo corso dell’arte romana debbano ricercarsi nel Concilio di Trento e nella nuova, diversa spiritualità che ne derivò. Non a caso le cerimonie politiche e religiose, le sontuose e sorprendenti macchine effimere che venivano innalzate nei giorni di festa, rispondevano ad una nuova esigenza: separare i luoghi della “politica” da quelli del “sacro”. Al Quirinale vennero sempre più riservati i momenti del governo “temporale” della città e dello Stato, mentre il Vaticano – Palazzo Apostolico, basilica e piazza (che vennero tra loro collegati e unificati) – divenne sempre più il luogo delle cerimonie religiose. Il filo conduttore del nuovo stile che si andava definendo nei cerimoniali e perfino nel disegno dei giardini era “il diverso” e “il sorprendente”. L’idea stessa di Chiesa nata dal Concilio di Trento e i complessi cerimoniali politici e liturgici cinque-seicenteschi si concretizzarono in montagne di travertino scolpite dalla luce e dall’ombra, marmi colorati e bronzo plasmati da artisti geniali; si definì, così, un complesso, quello Vaticano, che pur articolato in fabbriche distinte per cronologia e tipologia (basilica, palazzo, piazza e giardini) risulta essere fortemente unitario nella concezione e nei significati – religioso, politico e diplomatico – che da allora ha assunto agli occhi del mondo. Fu proprio questa impresa edificatoria a generare un nuovo ed esaltante periodo dell’arte moderna, che non solo condizionò lo sviluppo della città eterna, ma che seppe creare nel nascente Barocco l’ultimo grande e unitario stile artistico-culturale della cristianità. Tutti gli autori dei saggi si sono visti obbligati a muoversi attraverso gli argomenti loro affidati contestualizzandoli e mettendone in risalto i molteplici collegamenti: ad esempio, con le chiese tardo-manieriste di Giacomo Della Porta (chiesa del Gesù) e di Carlo Maderno (S. Susanna) o con altri capolavori berniniani (come S. Andrea al Quirinale) e borrominiani (ad esempio s. carlino alle Quattro Fontane). Come si potrebbe, d’altra parte, non mettere in relazione il Palazzo apostolico Vaticano con gli altri Palazzi apostolici del Quirinale, del Laterano e, fuori della città, di Castel Gandolfofi Solo descrivendolo così, all’interno di un potente fervore culturale ed artistico, è possibile far emergere il ruolo centrale e propulsore svolto dal secolare cantiere petrino nella nascita e nella codificazione del nuovo stile Barocco che, dal colle Vaticano, e da Roma più in generale, si sarebbe diffuso nelle principali capitali italiane ed europee per poi approdare nel nuovo mondo.
Le radici del nuovo corso dell'arte romana e della nascita del Barocco vaticano si possono idealmente fissare nella data simbolo del 18 novembre 1593 quando sulla sommità della cupola di San Pietro venne issata la croce cristiana. Non a caso, le cerimonie politiche e religiose, le sontuose e sorprendenti macchine effimere che venivano innalzate nei giorni di festa, rispondevano a una nuova esigenza: separare i luoghi della "politica" da quelli del "sacro". Al Quirinale vennero sempre più riservati i momenti del governo "temporale" della città e dello Stato, mentre il Vaticano - Palazzo Apostolico, basilica e piazza, collegati e unificati - divenne sempre più il luogo delle cerimonie religiose. Il filo conduttore del nuovo stile che si andava definendo nei cerimoniali e perfino nel disegno dei giardini era "il diverso" e "il sorprendente". Gli autori dei saggi illustrano le diverse tematiche cercando volta per volta collegamenti artistico-architettonici: ad esempio, con le chiese tardo-manieriste di Giacomo Della Porta (chiesa del Gesù) e di Carlo Maderno (S. Susanna) o con altri capolavori berniniani (come S. Andrea al Quirinale) e borrominiani (ad esempio s. carlino alle Quattro Fontane). Solo descrivendolo così, all'interno di un potente fervore culturale ed artistico, è possibile far emergere il ruolo centrale e propulsore svolto dal secolare cantiere vaticano nella nascita e nella codificazione del nuovo stile Barocco che, da Roma si sarebbe diffuso nelle principali capitali italiane ed europee per poi approdare al nuovo mondo. Autori: G. Wiedmann, A. Campitelli, F. Buranelli, M. Boiteux, N. Marconi, L. Simonato.
Alla morte di ogni Pontefice si apre un periodo che suole chiamarsi di Sede Apostolica Vacante che termina con l'elezione del suo successore. Uno dei momenti più esaltanti della plurimillenaria storia del Cattolicesimo è costituito certamente dal rito dell'elezione papale, detto "Il Conclave" dal latino "cum clave" ovvero chiuso a chiave per alludere alla clausura a cui sono costretti i Cardinali a garanzia della riservatezza della loro votazione. Tra ricerca filologica, devozione e curiosità si snodano nel testo gli aneddoti di un evento in cui spiritualità e mistero si fondono insieme, solleticando l'immaginario del fedele quanto dell'uomo di cultura. L'opera, patrocinata dalla Provincia di Roma e dal Centro Europeo per il Turismo, si avvale tra l'altro dei contributi di Francesco Buranelli e Francesco Petrucci. La mostra (Roma, 7 dicembre 2006-9 aprile 2007) documenta attraverso dipinti, stampe, preziosi cimeli, abiti d'epoca, ritratti, antiche fotografie, la Sede Vacante, la cerimonia dell'elezione papale e i suoi riti, esponendo per la prima volta materiale inedito o mai esposto al pubblico
La guida presenta le quattro aree più estese della necropoli lungo l'antica via Triumphalis, all'interno dello Stato di Città del Vaticano: i settori della Galea, dell'Autoparco, di Santa Rosa e dell'Annona. Attraverso un testo divulgativo, ma con contenuti e criteri scientifici, Paolo Liverani e Giandomenico Spinola hanno creato dei percorsi di visita alle singole parti della necropoli, ove possibile, e, allo stesso tempo, con alcune planimetrie e numerose fotografie, hanno cercato di fornire una sintetica guida anche al lettore, che non avesse la possibilità della visita. Si tratta di aree di necropoli rinvenute in tempi diversi: alcuni sporadici rinvenimenti avvennero '500, altre parti furono invece scavate negli anni '30 del secolo scorso (Galea e Annona), tra il 1956 ed il 1958 (Autoparco), nel 1994 (prosecuzione della Galea) e nel 2003 (Santa Rosa). Attualmente una grande campagna di restauri ha fornito l'occasione di nuovi approfondimenti scientifici e nuovi allestimenti, indirizzati alla pubblica fruizione, che hanno suggerito la realizzazione della presente guida.