Sui Testimoni di Geova le idee non sono chiare, né tantomeno uniformi. C'è chi ne ammira la costanza, chi resta irritato dalla loro insistenza e chiusura, chi li mette in ridicolo. Altri li trattano in modo sgarbato o minaccioso e non manca chi passa tra le loro fila, abbandonando la pratica cattolica. Scopo del volume è aiutare le persone che per ragioni familiari, professionali o pastorali hanno rapporti con gli appartenenti a questo gruppo religioso, illustrando chi sono, da dove vengono, in che cosa credono, qual è il loro vissuto, come sono organizzati, che metodi usano. Si offrono poi alcune indicazioni sul modo di comportarsi nelle situazioni-tipo più frequenti (cattolici simpatizzanti, neo-testimoni di Geova che comunicano il proprio distacco dal cattolicesimo, fidanzati o coniugi Testimoni di Geova, membri in crisi o fuoriusciti). La realtà dei Testimoni di Geova non è uniforme e, anche dal punto di vista pastorale, è importante non accontentarsi di liquidare gli interrogativi posti dalla loro presenza con qualche battuta sprezzante. La nuova edizione è stata rivista e aggiornata dall'autore.
Ogni anno in Italia ci sono parecchie migliaia di persone che scelgono di abbandonare i Testimoni di Geova. È di costoro che il volume si occupa. Aborriti ed evitati dagli ex "fratelli di fede", considerati estranei e strani dagli altri che non capiscono la loro problematica, delusi del proprio passato, confusi sul presente, essi sperimentano una condizione di solitudine e disorientamento.
Il testo, indirizzato a familiari e amici, a pastori e catechisti, come pure agli ex Testimoni di Geova, vuole essere un contributo a capire e aiutare chi, fuoriuscito da quella esperienza, cerca di dare un senso alla propria vita.
La prima sezione, curata da P. Santovecchi, getta luce sui meccanismi psico-sociali che stanno dietro a quella perfetta macchina organizzativa che è la "Società Torre di Guardia". La seconda, ad opera di don B. Cadei, si addentra maggiormente negli aspetti religiosi.
Note sull’autore
Battista Cadei (1937), sacerdote dal 1963, è laureato in lettere classiche. Da circa 20 anni si interessa di problemi pastorali legati alla realtà dei Testimoni di Geova e delle nuove religioni in genere. Per questo settore pastorale è attualmente incaricato della diocesi di Bergamo, e segretario della Consulta regionale lombarda. Presso le EDB ha pubblicato: Testimone di Geova mio fratello. Confronti biblici alla ricerca della volontà di Dio (1996); Testimoni di Geova a confronto (1997); Sètte e nuove religioni: che fare? Un'introduzione pratica (1998); Testimoni di Geova: che fare? Un'introduzione pratica (1999).
Patrizia Santovecchi (Firenze 1957) è consulente nel campo della "nuova religiosità" nell’arcidiocesi di Firenze, dove svolge anche un servizio di ricerca e informazione socio-religiosa. Sta per concludere il corso di studi in Scienze religiose della Facoltà teologica dell’Italia centrale.
Sette e nuove correnti religiose: il primo imperativo è conoscere, il secondo distinguere, il terzo dialogare fin dove è possibile. Questo sussidio pastorale è rivolto a chi non si accontenta dell'etichetta vuota di "setta" e per i più vari motivi vuole affrontare il problema con consapevolezza.