Questo libro si compone di parole e immagini, che vanno lette e guardate assieme, con lo stesso metodo: senza correre, sostando. Le parole di don Massimo Camisasca e le foto di Elio Ciol, in parte edite e in parte inedite, vogliono accompagnare. Sì, questa è l'espressione giusta, accompagnare, fare compagnia, indicare dentro e oltre le cose la luce che riscalda e illumina la strada.
La vita dell’uomo è essenzialmente vocazione, “chiamata”.
«Cè una voce nella mia vita» è il primo verso di una poesia di Giovanni Pascoli. Descrive qualcosa che accade a ciascuno di noi.
Qualcuno ci chiama, e il nostro nome risuona in ogni avvenimento, in ogni incontro, in ogni circostanza. Anche se a volte noi siamo distratti e non ce ne accorgiamo, questa voce cè, e, per poco che siamo vivi, la sentiamo.
Di fronte a questa chiamata, che sollecita drammaticamente la libertà del singolo, siamo invitati a rispondere ogni giorno, per incontrare Dio e non smarrire noi stessi.
Il libro raccoglie alcune pagine del diario di don Massimo Camisasca, scritte nel silenzio della propria camera, all'inizio del giorno. Le riflessioni di don Camisasca conducono il lettore per mano nel cuore della Chiesa e del suo mistero d'amore più profondo: quello di un Dio che si fa pane per il suo popolo in cammino.
Il volume raccoglie la corrispondenza di monsignor Massimo Camisasca, superiore generale della Fraternità sacerdotale San Carlo Borromeo, con i giovani preti inviati in missione negli Stati Uniti e in Germania. Si completa così, dopo Sentieri d'Asia illuminati, un itinerario di due pubblicazioni che hanno voluto presentarci la nascita di nuove comunità nella Chiesa attraverso il resoconto dei protagonisti.
Un libro sulla missione come dimensione profonda e indipendente dal luogo dove ci si trova. Un libro sulla maturità umana, psicologica, cristiana del cristiano e specialmente dei consacrati e dei sacerdoti. L'autore, superiore generale della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo, traccia la figura del credente e del missionario messo alla prova già ora, nel posto dove si trova, tra la gente con la quale è ora chiamato a vivere.
"Dio crea la bellezza a piene mani; per ricordarci che lo scopo delle cose belle è di portarci ad amare la vita, ma anche per ricordarci che, se Dio ha cura dei fiori che appassiscono in poche ore, e sono splendidi e irripetibili, a maggior ragione si curerà di noi, dell'uomo, che ha fatto a sua immagine e somiglianza". (Massimo Camisasca)