Le pagine qui raccolte contribuiscono alla ricostruzione del pensiero di un prete scomodo a lungo incompreso. Nelle sue riflessioni sul sacramento della confessione, sulla povertà, la guerra, la famiglia, le opere di Antonio Rosmini, il laicato, la giustizia, emerge la passione riformatrice di don Primo Mazzolari (1890-1959), progressivamente diventato, molti anni dopo la sua morte, un punto di riferimento per il Concilio Vaticano II e per il rinnovamento della Chiesa del XXI secolo.
La figura di don Primo Mazzolari (1890-1959) sta sempre più emergendo come una delle voci più significative del cattolicesimo italiano della prima metà del Novecento: i suoi scritti e le annate di "Adesso" (la rivista da lui fondata e in gran parte redatta) rappresentano ancora oggi un essenziale punto di riferimento per un'adeguata conoscenza del cammino della Chiesa italiana attraverso il nazionalismo, il fascismo, la Resistenza, la ricostruzione. Le pagine qui raccolte fanno il punto sull'insieme dell'opera mazzolariana, dalle passioni nazionalistiche degli anni giovanili alle intense e sofferte pagine di Tu non uccidere (1955), quasi suo testamento spirituale. Un'ampia ricognizione sull'ormai cospicua mole di studi mazzolariani consente di fare il punto sulla sua personalità e sull'eco che ha avuto in Italia l'opera, e soprattutto la testimonianza di vita, del parroco di Bozzolo.
«Un ideale bilancio del corso complessivo del pensiero politico del ’900 non può prescindere dall’analisi del contributo a esso offerto da Giuseppe Dossetti (1913-1996), personalità che ha fortemente influenzato non solo l’azione politica ma anche l’elaborazione ideologica e culturale dei cattolici, e non soltanto di essi, soprattutto negli anni del secondo dopoguerra» (dalla Introduzione).
Il volume intende gettare nuova luce su una delle più vivaci e ricche stagioni del cattolicesimo democratico italiano del Novecento attraverso l’analisi della figura di Dossetti, soprattutto di quello della “politica militante”, nella convinzione che proprio dal “primo” Dossetti sia necessario partire per comprendere anche “l’ultimo”, l’appassionato difensore dei valori della Costituzione repubblicana. Si tratta di un ritorno al passato che si riallaccia al presente e non può non indurre a riflettere nuovamente sul senso e il significato della democrazia in un tempo di crisi.
Sommario. Introduzione. 1. L’eredità di Dossetti: movimento cattolico, Chiesa, modernità. 2. Alle origini dell’impegno politico: gli anni reggiani. 3. De Gasperi e Dossetti: due stili di laicità. 4. Dossetti e la questione sindacale. Appendice: testi e documenti. 1. G. Dossetti: Chiesa, Concilio, Concordato. 2. G. Dossetti: sintesi del discorso di Venezia (1949). 3. Dossetti e Mazzolari: cinque lettere inedite.
Note sull’autore
Giorgio Campanini, già professore di storia delle dottrine politiche all’Università di Parma, ha successivamente svolto una serie di corsi presso la Pontificia università lateranense e la Facoltà teologica di Lugano, approfondendo in particolare le tematiche etiche. Per le EDB ha pubblicato, in anni recenti, Il laico nella Chiesa e nel mondo (1999), Il sacramento antico. Matrimonio e famiglia come «luogo teologico» (1996, 22000) e Le parole dell’etica. Il senso della vita quotidiana (2002). Fra i suoi lavori più recenti, La convivialità familiare, Mondadori, Milano 1999; Il pensiero politico di L. Sturzo, S. Sciascia, Caltagirone-Roma 2001; La fatica del cammello. Il cristiano fra ricchezza e povertà, Paoline, Milano 2002. È socio, dalla fondazione, dell’Associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM) e collabora a varie riviste, tra cui la Rivista di teologia morale del Centro editoriale dehoniano.