Madre Anna Maria Cànopi (1931-2019) ha lasciato una ricca miniera di scritti ancora inediti. Questo volume raccoglie le riflessioni dell'autrice su due personaggi biblici sempre attuali: Elia ed Eliseo, che sono alle origini della spiritualità carmelitana, ma che portano un messaggio tuttora di grande rilievo per tutte le diverse famiglie religiose. In questi tempi, avari di padri e maestri di vita spirituale, è un grande conforto lasciarsi guidare a ripercorrere la storia del profeta e padre per eccellenza, Elia, e del suo amabile discepolo, Eliseo. Un aiuto e un invito a stare sulla Parola di Dio per crescere nella sequela dell'unico grande Maestro, Gesù Cristo, attraverso la conoscenza di due suggestive figure di padri che egli stesso ha amato e stimato.
Questo testo ha qualcosa che lo rende molto speciale. Il titolo è stato consegnato dall'autrice poco prima della sua chiamata alla vita eterna e ha quindi il sapore di un testamento. San Benedetto nella sua Regola domanda: "C'è qualcuno che desidera la vita e brama lunghi giorni per gustare il bene? Il Signore, nella sua grande bontà, ci mostra il cammino della vita" (Prologo 14.20). La Madre Anna Maria Cànopi ci prende per mano e ci conduce sulla via della Pace che è Gesù stesso, via, verità e vita. La fiducia nella sua guida materna e sperimentata può aprire a ciascuno di noi una finestra sul cielo.
Anna Maria Cànopi (1931-2019) è la fondatrice e la prima abbadessa dell'Abbazia "Mater Ecclesiae" sull'Isola San Giulio (Novara). Dal silenzio del chiostro ha svolto fino alla fine della sua lunga esistenza un fecondo ministero spirituale, sia con il quotidiano servizio di lectio divina, sia mediante le numerose pubblicazioni. Esse vibrano di un forte afflato esistenziale e poetico, perché la poesia le fu sempre cara. Tra gli scritti che più volte sono stati riediti, ricordiamo almeno: Mansuetudine, volto del monaco, La Scala; Fammi sapere perché, EDB; La Via Crucis al Colosseo, LEV; Mia nativa sorgente, Morcelliana. Per Nerbini ha pubblicato nel 2018 Chiamati ad andare oltre.
Pregare significa rompere tutti gli argini della logica e portare quel che sembra il reale in un'altra dimensione della vita concreta. Per comprendere la preghiera bisogna immergersi in una fiamma che consuma. Parlarne è necessario perché equivale a parlare di Dio e dell'uomo, cercando di penetrare nella nube luminosa di un mistero d'amore che si fa dialogo intessuto di parole e di silenzi. In questo libro, Anna Maria Cànopi cerca di accostare il lettore a parole che nascono dal silenzio, che siano piene di significato, e che, in qualche misura, siano un'espressione dell'ineffabile mistero di Dio e di tutto il creato chiamato all'esistenza della sua Parola.
Le poesie, con testo manoscritto a fronte, di una delle maggiori poetesse contemporanee, e monaca di clausura. Un testo di profonda spiritualità. Per tutti.
"In un'epoca in cui la tecnologia sembra invadere anche l'ambito delle relazioni, le tracce della scrittura ci riconsegnano una testimonianza di piena autenticità umana e spirituale. 'Scritture profetiche': una collana dove la grafia dell'autore diventa scavo e ispirazione di un ascolto. L'ascolto della Parola, l'ascolto dell'Altro. Profezia nel senso rigorosamente biblico del termine: interpretare la Parola è interpretare l'oggi. Nelle sue tensioni, nelle sue inquietudini, nelle sue attese, nelle sue speranze. Tra dolore e possibilità di gioia." (Arnoldo Mosca Mondadori)
Il libro nasce dal desiderio di comunicare l'urgenza dell'amore come sponsalità, amicizia, comunione-comunità, affinché non venga equivocato, banalizzato, tradito, ma circoli tra noi. L'amore, infatti, non è una passione unificatrice né un invischiamento, non è amarsi attraverso l'altro, ma corrispondere all'Altro. Queste pagine sono frutto di una sinergia, sempre in atto, tra lo stile di vita monastico di Madre Cànopi, la sua sollecitudine materna dell'amore di Grazia, e la premura al servizio degli altri e alla "vita buona" nella carità di Beatrice Balsamo. L'amore nasce dal silenzio, dal distacco. L'amore è una brezza leggera.
Anna Maria Canopi è una delle maggiori figure della spiritualità di oggi, anche a livello internazionale. Badessa del monastero benedettino di clausura sull'isola di San Giulio, si guarda indietro e decide di raccontare la storia della sua vita e della sua vocazione: "la parola di Madre Canopi dall'oasi della memoria e da quell'oasi del suo presente che è il piccolo paradiso monastico sul lago d'Orta si rivolge all'umanità intera. Parla con amore e dolcezza ma anche con intensità e certezza a quella 'crisalide divina' che è racchiusa nel 'bozzolo del mistero'..." (Gianfranco Ravasi).
Percorrendo di vetta in vetta l'intera Sacra Scrittura, le pagine di questo libro fanno rivivere in prima persona la storia della salvezza. Il santo pellegrinaggio inizia con Abramo dal monte del sacrificio, quasi a dire che il punto di partenza di ogni cammino spirituale è la rinunzia a se stessi per aprirsi con fede al misterioso disegno di Dio. Il panorama si apre poi sui luminosi e vasti orizzonti della santità: con Mosè presso il roveto ardente ognuno può prendere consapevolezza di essere nato per una missione che lo lega agli altri uomini, del cui destino diventa responsabile. Nessuno vive per se stesso, nessuno è lasciato solo a faticare lungo le vie della storia: salendo i monti dell'alleanza, della preghiera e della contemplazione, si fa un'esperienza sempre più profonda della vita come comunione d'amore con Dio e con i fratelli. Con il profeta Elia si affronta anche la grande sfida che il mondo con i suoi idoli lancia al credente di ogni tempo e luogo. Superata la prova, il cammino procede, alacre e appassionato, per il cristiano che, sospinto dall'amore, accetta di salire con Cristo il monte della croce per passare con Lui alla radiosa vetta della gloria.
M. Anna Maria Cànopi OSB è Abbadessa dell'abbazia «Mater Ecclesiae», Isola San Giulio (Novara), da lei fondata nel 1973. È autrice di numerose pubblicazioni, prevalentemente frutto del servizio della Parola (Lectio divina) da lei assiduamente offerto alla comunità monastica e agli ospiti. I temi dei suoi scritti sono indicativi di una spiritualità alimentata alle fonti della Sacra Scrittura e della Tradizione monastico-patristica e attenta alle attese esistenziali dell'uomo contemporaneo.
Segnaliamo almeno qualche titolo: Monachesimo benedettino femminile, Abbazia S. Benedetto, Seregno 1994; Patì per noi. Passione di Gesù secondo Matteo e «Via Crucis», Piemme, Casale Monferrato 1994; Mansuetudine, volto del monaco, La Scala, Noci 19953; Il segreto del chiostro, Piemme, Casale Monferrato 1996; I salmi. Canto di Cristo e della Chiesa, Milano 1997; Sì, Padre!, EP, Milano 1999; Lettera a Edith, Piemme, Casale Monferrato 2000; Piedini nudi. Ricordi e canti sul mistero del Natale, Interlinea, Novara 2001; Carissimi nel Signore, Piemme, Casale Monferrato 2003; Nel cuore di Maria. Meditazioni sul Rosario, EP, Milano 2003; Collana «Parole di vita», EP, Milano 2000-2001: dieci volumetti per meditare con il Vangelo sulle parole più importanti della vita: amicizia, misericordia, vita nuova, sequela, gratitudine, gioia, amore, pace, fedeltà, consolazione; Collana «Coltivare la Parola», EP, Milano 2003-2005, comprendente dieci titoli a commento di testi biblici (Michea, Rut, Parabole evangeliche, Atti, Vangeli dell'infanzia, Beatitudini)
"Tutte le definizioni dell'educare date nel testo ruotano attorno a questa idea: l'educazione è "educazione dell'amore", il suo compito è di "condurre dall'amore infantile all'amore autentico, aperto agli altri, accettandoli veramente come altri". Per questo si diventa educatori solo se si entra "nella stessa logica divina del dono di sé", secondo la quale l'educazione non è regola e comando, ma "un insegnamento vitale, una comunicazione di vita che plasma mente e cuore"" (dall'Introduzione). L'educazione di cui parla l'autrice non si limita all'ambito comportamentale e neppure all'apprendimento di valori morali e civili, pur importanti, ma ha a che fare con l'identità intima dei soggetti umani, con il cuore, che da uno stato di chiusura si apre progressivamente all'Altro e agli altri, imparando a rispondere all'amore con l'amore. L'educazione si rivela, dunque, un'opera a imitazione di quella divina e che del divino ha necessariamente bisogno per realizzarsi davvero. Il testo si pone anche come contributo all'impegno ecclesiale della Chiesa italiana che ha scelto di dedicare la sua prossima attenzione decennale al tema dell'educazione "alla vita buona del Vangelo." (Orientamenti pastorali dell'episcopato italiano per il decennio 2010-2020) Introduzione di Francesco Tommaso Botturi.
"Alla società del nostro tempo, sopraffatta dalle parole e dai rumori, una cosa sarebbe estremamente necessaria, la riscoperta del silenzio quale dimensione interiore e irrinunciabile dell'uomo. (...) Questa raccolta di spunti meditativi sul silenzio esce discretamente dal chiostro per farsi compagna di viaggio a quanti, esuli sulle strade del mondo, aspirano a raccogliersi nella "cella interiore" e ristorarsi alla vergine sorgente della Parola" (dalla Premessa). La prima parte del volume propone, in certo qual modo, una scuola di formazione al silenzio. Segue poi un breve saggio su Romano Guardini, le cui parole hanno ancora oggi la forza della profezia. Nella seconda parte sono offerte suggestive evocazioni di quella ineffabile esperienza che è il silenzio contemplativo. Un libro nato in un contesto di lectio divina, da non leggersi tutto di seguito, ma da 'sorseggiare' lungo il cammino, quando il passo si fa più stanco e il cuore più assetato.