La vasta rete di scambi e di diffusione di novità, esperienze, conoscenze che coinvolge nel Seicento eruditi e 'savants' dei diversi paesi europei passa attraverso i corrieri. Ne dà conferma il carteggio Descartes, Beeckman, Mersenne. Il filosofo, il 'savant' calvinista, il Minimo erudito, personalità del tutto e in tutto differenti, sono legate dal 'commercium artium et scientiarum'. Il promotore dello scambio epistolare è l'infaticabile Marin Mersenne, il "curioso" che vuole penetrare tutti i segreti della natura e "portare a perfezione tutte le scienze". Le questioni di cui discutono il gentiluomo del Poitou, il magister calvinista nederlandese e il monaco parigino coprono grande parte delle scienze del tempo e sono altrettante stimolanti provocazioni nelle prospettive che propongono e nelle nuove teorie che tratteggiano. Il loro carteggio costituisce un ampio corpus scientifico-filosofico che si snoda attorno a nuclei unitari di ricerca quali, ad esempio, lo studio del Fenomeno dei pareli o Falsi soli, i dibattiti sulle coniche e sulle maree, la discussione sulle "verità eterne". Amici sinceri, ma prudenti, nelle loro lettere svelano e nascondono, dissimulano persino. Mostrano insomma le variate forme della strategia della comunicazione nel Seicento.
Le pagine di questo libro presentano di Descartes uno degli scritti più significativi, quelle Meditazioni metafisiche che hanno costituito il privilegiato punto di riferimento per gran parte del pensiero moderno, da Vico a Leibniz, passando per Malebranche e Spinoza. L’offerta in versione italiana, latina (1641-1642) e francese (1647) è un esplicito invito alla lettura di un classico della cultura filosofica e scientifica.
Le opere postume filosofiche e scientifiche di Cartesio, dal 1650 al 2009.
In origine il trattato, che vide la luce nel 1649, pochi mesi prima della scomparsa dell'autore, doveva avere soltanto una destinazione privata, a beneficio della principessa Elisabetta di Boemia, afflitta da numerosi problemi di salute che Cartesio considerava conseguenze di affezioni dell'anima. Precisando puntigliosamente di voler parlare "in quanto fisico", l'autore trasfigura una materia d'occasione per includerla nel suo piano di ricerca che assomma la visione di una nuova scienza dell'uomo e le prime, rivoluzionarie prove della psicobiologia.
Cartesio, consapevole della portata rivoluzionaria del "Discorso sul metodo", lo scrisse in francese, non in latino, per dare al suo pensiero la maggiore possibilità di diffusione, e fece appello alla sola ragione naturale, non all'autorità, per esporre il suo messaggio al vaglio critico di tutti. Dalle riflessioni sulla matematica, in cui fu un geniale inventore, come pure sulle scienze, che praticò da maestro, ricavò quel metodo con cui affrontò l'impresa della ricostruzione filosofica e scientifica. Quest'edizione è curata da Lucia Urbani Ulivi, studiosa di filosofia moderna e contemporanea. Il testo francese a fronte riproduce esattamente l'edizione curata da Charles Adam e Paul Tannery.
Le "Meditazioni Metafisiche" sono il pilastro filosofico su cui Cartesio appoggia quella riforma di tutto il sapere che segna l'inizio dell'epoca moderna. Abbandonato il paradigma della filosofia scolastica, dominante per secoli nel pensiero occidentale, Cartesio offre ai suoi contemporanei un nuovo medello di pensiero, partendo da una costatazione che qualunque osservatore attento non poteva non condividere: non c'è argomento filosofico che non sia oggetto di discussione e fonte di disaccordo tra i filosofi. Per riparare a un tale stato di confusione, è necessario fondare la filosofia su qualcosa di altrettanto coerente e consistente quanto le scienze. Testo latino a fronte e in appendice la traduzione francese rivista personalmente da Cartesio.