"Mitsou", apparsa dapprima a puntate sui settimanale "La Vie parisienne" alla fine del 1917, fu da Colette, per l'edizione in volume di due anni più tardi, rivista e soprattutto allungata sino all'attuale forma di "romanzo breve"; anche se è forse eccessivo e al tempo stesso limitativo parlare di romanzo per questa "operetta" - come in seguito l'avrebbe definita la stessa autrice che, pur nella sua brevità, assume di volta in volta le cadenze della "pièce" teatrale e della novella epistolare.
Nel 1947 l'editore Mermod di Losanna propose a Colette di mandarle regolarmente un bouquet di fiori ogni volta diverso; Colette, da parte sua, avrebbe scritto una sorta di «ritratto» dell'uno o dell'altro di quei fiori. Ne risultò una raccolta che apparve l'anno successivo con il titolo «Per un erbario» e che qui viene proposta per la prima volta in edizione italiana.