Gli storici e i critici d'arte sono soliti definire lo prima metà del Novecento come l'età delle avanguardie: se in ogni secolo vi sono stati degli artisti che si sono ribellati alla tradizione, insoddisfatti di quanto veniva loro insegnato, mai prima di allora, però, la contestazione era stata così vasta e radicale. Il 1900 si apre con l'Esposizione universale di Parigi, che da una parte sancisce il trionfo dello pittura impressionista, dall'altra segna la consacrazione dell'Art Nouveau, un movimento che si diffonde in tutta Europa con nomi diversi mantenendo però un denominatore comune: rinnovare lo stile e i contenuti dell'arte, in coraggioso conflitto con i dettami tradizionalisti delle accademie.
In quale occasione fu costruita la Torre Eiffel? Come si spiega la crescita demografica di Berlino nel corso del XIX secolo? Chi furono gli esponenti del movimento preraffaellita in Inghilterra? Il volume risponde ai molteplici interrogativi sollevati dall'arte e dalla cultura ottocentesca. Dal neoclassicismo all'invenzione della fotografia, da San Pietroburgo ai mari del Sud, da Alma-Tadema a Zandomeneghi: i movimenti, i centri di produzione artistica e gli artisti che nel corso del secolo hanno portato al radicale rinnovamento della società e dell'arte, gettando le basi della modernità.
Presente nella pittura fin dall'antichità, il paesaggio viene codificato come genere autonomo solo nel Seicento e si sviluppa nel corso del Settecento soprattutto in Italia, che diviene tappa obbligata del Grand Tour. La scoperta del "plein air" avvia la grande stagione della pittura di paesaggio ottocentesca, naturalista, romantica e successivamente impressionista. Attraverso una doppia indagine storica e tematica, con testi di sintesi ampiamente illustrati, gli autori analizzano i diversi modi in cui l'artista, nei secoli, si è rapportato alla natura.
Questo libro mostra la capacita orientativa della Dottrina sociale della Chiesa e la vitalita del messaggio cristiano anche sugli scenari globali della progressiva integrazione del pianeta.
La CEI ha posto al centro dell'attenzione pastorale negli ultimi anni anche il problema lavoro e su questa tematica ha sensibilizzato i propri responsabili su tutto il territorio nazionale. Il volume pubblica gli atti del recente convegno CEI degli operatori della pastorale sociale e del lavoro, informa sui nuovi problemi del lavoro, in Italia e in Europa, e costringe ad aggiornare gli strumenti pastorali tradizionali superando il provincialismo, le approssimazioni, le soluzioni meramente volontaristiche. pagine come le cose "non dovrebbero andare". realizzare in gruppo.
Politiche dell'ambiente e Dottrina sociale della Chiesa. Forse la lacuna principale presente in tanti atteggiamenti ambientalistici, pur soggettivamente generosi ma deboli sul piano culturale, e' di voler salvare la natura concentrandosi sulla natura stessa. Mons. Giampaolo Crepaldi, nel suo intervento, dimostra che per riuscire a ottenere dei risultati bisogna concentrarsi non sulla natura materialmente intesa, ma sull'uomo e sulla sua vocazione e su Dio, che ha voluto associare l'uomo alla sua creazione. Sembra un paradosso, ma per sviluppare una cultura dell'ambiente naturale bisogna prenderne le distanze e mirare a cio' che e' veramente essenziale: il bene autentico della persona umana e il vero bene comune.
In quanto lo Stato ha per sua funzione essenziale di tutelare i diritti degli individui, delle famiglie e delle forze sociali e di promuovere interessi comuni mediante l'impiego delle forze di tutti, lo Stato ha per proprio connaturale fine il bene comune. Per realizzare questo fine lo Stato deve riconoscere come legge indeclinabile di ogni attività umana, e quindi anche della sua, la legge morale, e in particolare i princìpi fondamentali dell'ordine giuridico, cioè della giustizia. Saggi di Lorenzo Ornaghi, Andrea Riccardi, Gianpaolo Crepaldi, Raffaele Bonanni.