Questo volume ha una precisa finalità didattica: vuole essere un agile strumento di consultazione, per aiutare gli studenti - e in particolare le matricole - ad acquisire una prima infarinatura del lessico giuridico. Nessuno di coloro che hanno collaborato a redigere le voci presenti in questo testo ha avuto la presunzione di alterare usi consolidati o di aprire nuove vie al pensiero giuridico; tutti hanno lavorato come ogni docente dovrebbe sempre lavorare, riflettendo prima sulle necessità oggettive degli studenti e poi sulle modalità ottimali per venire loro incontro.
Un vademecum filosofico per orientarsi di fronte all’immenso problema della giustizia; un problema che tocca la realtà più profonda dell’esistenza umana, perché attiene alla dimensione della coesistenza, dello stare-insieme, dello stare di fronte a un altro che ci interpella e che esige di essere riconosciuto. Il libro si divide in paragrafi, ognuno dei quali spiega un termine giuridico o filosofico: filosofia e teoria del diritto, la prassi, l’etica, l’economia, la politica, la pace, la persona, l’eguaglianza, la simmetria, la violenza, la vendetta, la guerra, il processo, la punizione, la coscienza e molti altri argomenti.
Francesco D’Agostino è ordinario di Filosofia del diritto all’Università di Roma II, presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani e presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica. È autore di numerose opere: Filosofia del Diritto (Torino 2005); Parole di bioetica (Torino 2004); Una filosofia della famiglia (Milano 2003); La sanzione nell’esperienza giuridica (Torino 1999); Il diritto come problema teologico (Torino 1997). Con i tipi della San Paolo ha pubblicato: Diritto e Giustizia. Per una introduzione allo studio del diritto (20042) e diverse opere in collaborazione con altri autori: Bioetica, diritti umani e multietnicità: I. Immigrazione e sistema sanitario nazionale (2001), II. Dinamiche multiculturali e servizi sociosanitari in Italia (2003), III. Confronto interculturale: dibattiti bioetici e pratiche giuridiche (2003); Immigrazione. Fra accoglienza e rifiuto (2005). Vi sono inoltre “indicazioni di lettura” per ciascun paragrafo. Libro molto utile per chi deve bazzicare col diritto. Testo usato in qualche università, es. Lateranense.
"Fino ad alcuni decenni fa, la distinzione tra filosofia del diritto e teoria generale del diritto sembrava consolidata: la prima era ritenuta disciplina filosofica, la seconda disciplina giuridica; la prima disciplina affascinante, ma (almeno per alcuni) inessenziale per la pratica giuridica, la seconda disciplina più arida, ma (almeno per alcuni) utile e significativa per il lavoro del giurista; la prima disciplina orientata ai valori e pertanto ideologica, dai contorni indefinibili e in larga misura arbitrari, la seconda una disciplina orientata ai fatti, alla concretezza del diritto positivo e grazie a questo solido riferimento dotata di una rigorosa identità. Alcuni ancora sostenevano che la filosofia del diritto fosse opportunamente definibile alla stregua di una teoria del diritto fatta da filosofi e la teoria generale del diritto come una filosofia del diritto fatta da giuristi. È ben difficile, oggi, continuare ad elaborare simili dicotomie. La rigidità delle demarcazioni accademiche sembra aver perduto ogni senso. Chi è ottimista parla con soddisfazione della fusione di orizzonti che caratterizza il postmoderno; chi è pessimista ha invece buon gioco nel profetizzare un ulteriore decadimento qualitativo del sapere giuridico del nostro tempo. Chi vuole, invece, andare alle cose stesse non potrà alla fine che arrivare ad una sola conclusione e cioè che quella dimensione del sapere che ha per oggetto il diritto, e cioè il sapere giuridico, non tollera etichettature aprioristiche."