"Il secondo amante di Lucrezia Buti", elaborato in un intenso trimestre di scrittura tra maggio e luglio del 1924, è l'unico testo autobiografico - in senso proprio - di Gabriele d'Annunzio adolescente: ambientato a Prato, infatti, nel quadriennio in cui il giovane Gabriele compie i suoi studi superiori al liceo Cicognini (1876-1880), il testo narra della vita quotidiana del convittore e delle sue prodezze di studente poco avvezzo all'ordine ed alla disciplina. Il racconto si snoda tra insubordinazioni ai professori e al personale scolastico, gare retoriche e oratorie, incursioni notturne nei laboratori della scuola e scorribande nelle vie cittadine, a caccia di giovani fanciulle per sperimentare i piaceri di una intraprendente sessualità, alternando riflessioni sulla propria arte di scrittore e di ineguagliabile artefice della parola. L'adolescenza del poeta si rivela così una sorta di paradigma indiziario di una precoce eccezionalità d'uomo e di artista, come la storia biografica e letteraria di Gabriele D'Annunzio ha poi dimostrato.
"Le dit du sourd et muet" (ora tradotto per la prima volta in italiano, ma scritto dall'autore in francese) è l'ultimo romanzo di Gabriele D'Annunzio, e il suo più sentito e potente testamento spirituale, l'ultimo atto, l'estrema testimonianza, dolente e insieme affascinata, di un intellettuale europeo, dall'anima duplice, italo-francese, anzi molteplice, universale, ansiosa di abbracciare ogni esperienza, ogni realtà e ogni sollecitazione, bruciandole e sublimandole nel fuoco vivo dello stile.
Il poeta-pittore Andrea Sperelli, protagonista del romanzo, è il primo alter ego di D'Annunzio, e il più significativo: incarna una raffinata sensibilità, carica di civiltà e di corruzione, scettica e cinica, che agisce secondo l'istanza estetica di vivere per il piacere e paga un duro scotto per la sua resa incondizionata ai sensi. Libro apparentemente senza azione, dove tutto sembra accadere nella mente del protagonista, modernamente sospesa tra aspettazione e memoria, "Il piacere" ha una svolta narrativa cruciale nel lapsus mentale e linguistico del protagonista che, mentre abbraccia la donna virtuosa e dolente che ha sedotto, pensa alla perduta e appassionata amante finendo per pronunciare il nome sbagliato.