Con la meditazione i monaci buddhisti riescono a raggiungere uno stato di serena felicità. E ci assicurano che è una condizione che tutti possono sperimentare. Ma come? Per rispondere a questa domanda un gruppo di psicologi, filosofi e neuroscienziati occidentali guidati da Daniel Goleman - il profeta della cosiddetta "intelligenza emotiva" - si è confrontato con il Dalai Lama. Dal loro incontro è scaturita una sola risposta: liberarsi dai "veleni della mente" (rabbia, desiderio, illusione) è la chiave delle felicità. Così se da un lato il Dalai Lama ci spiega come trasformare le emozioni negative in sentimenti positivi, dall'altro Goleman ci mostra, con rigorosi metodi scientifici, come la pratica della meditazione possa rimuovere le cause delle nostre peggiori pulsioni. Insieme i due autori ci invitano a gettare uno sguardo colmo di speranza sul lato più oscuro della nostra mente per renderlo limpido e luminoso.
Per ottenere la felicità e raggiungere l'appagamento personale è essenziale saper dare e ricevere amore. Ma fino a che punto comprendiamo la straordinaria forza trasformatrice di questo sentimento? Siamo davvero in grado di coltivarne e di apprezzarne i doni inestimabili? Nella "Via dell'amore" il Dalai Lama ci insegna come tradurre l'energia che ognuno di noi dedica a se stesso in una forma di compassione rivolta agli altri. Riprendendo esercizi e tecniche messi a punto nei monasteri tibetani più di mille anni fa, ci guida lungo un cammino che porta a sviluppare il nostro potenziale, trasformando l'eccessiva e controproducente concentrazione su di noi in un sano interesse per gli altri. Così, passo dopo passo, impariamo a superare la generale abitudine a inquadrare le persone in categorie rigide per creare e mantenere invece un atteggiamento positivo verso tutti coloro che ci circondano, allargandone sempre di più la cerchia. Riflettere sulla gentilezza e sull'amore ricevuti soprattutto durante l'infanzia (quando maggiore è la nostra dipendenza dall'attenzione e dalle cure altrui), ci spingerà poi a ricambiare chi ci ha fatto del bene, aiutandolo a raggiungere i suoi obiettivi. In tal modo riusciremo ad apprezzare l'altruismo disinteressato, il dare con generosità senza tornaconto personale, perché nel momento in cui cerchiamo di realizzare il benessere degli altri stimoliamo la compassione, che è l'aspetto più vero e pieno dell'amore.
IL LIBRO
Qualche anno fa, il Dalai Lama ha soggiornato in Francia per una serie di incontri itineranti con autorità del mondo religioso, scientifico e culturale. Lo straordinario successo delle sue conferenze, riunite in questo volume assieme ai dibattiti che le hanno accompagnate, ben riflette il crescente interesse del mondo nei confronti di una personalità dal carisma fuori dal comune. Che si esprima come monaco buddhista, come capo di Stato in esilio, come instancabile difensore dei Diritti Umani, o come dotto umanista disponibile al dialogo con gli scienziati, Tenzin Gyatso, un uomo davvero «oltre i dogmi», non abbandona mai un’apertura di spirito fondata sul rispetto, sull’amore per il prossimo e su una spiritualità profondamente vissuta. Così risponde, con una libertà e un’ampiezza di vedute che sorprendono, alle tante domande dei suoi interlocutori, sulla bioetica e la scienza, l’omosessualità, la sovrappopolazione, i problemi del Terzo mondo, dell’ambiente e dello sviluppo economico, l’integralismo religioso, le relazioni tra Occidente e Oriente, i difficili rapporti tra il Tibet e la Cina (di cui abbiamo avuto recentemente una tragica testimonianza).
Non si accontenta di una linea di condotta fissata una volta per tutte, ma si confronta con gli specialisti, analizza con loro i dati specifici, per poi proporre la soluzione più umana possibile.
Sebbene sia profondamente radicata nella tradizione buddhista, la sua parola riguarda tutti, indipendentemente dal credo religioso, e invita ciascuno ad assumersi la propria parte di «responsabilità universale».
L'AUTORE
TENZIN GYATSO, XIV Dalai Lama, è il capo spirituale e temporale del popolo tibetano. Dal 1959 vive in esilio a Dharamsala, in India, dove è stato seguito da 120.000 tibetani. Nel 1989 è stato insignito del premio Nobel per la Pace.
Qualche anno fa il Dalai Lama visitò il centro internazionale di ritiro buddista Lerab Ling, nel Sud della Francia, per impartire il suo importante insegnamento "II Sentiero verso l'llluminazione". Fu un evento epocale, durato più giorni, cui assistettero oltre diecimila persone provenienti da tutto il mondo. Questo libro, che ne è il fedele resoconto, vuole permettere a tutti di conoscere le parole di Sua Santità e di condividerne la ricchezza: in termini semplici e chiari esso indica la via che unisce lo studio e la pratica, dagli stadi iniziali fino alla Grande Perfezione, o Dzogpachenpo. Il testo è diviso in due sezioni: la prima presenta i principi chiave del buddismo, mostrando come la mente possa trasformarsi per superare la sofferenza attraverso l'amore, la compassione e la comprensione della natura della realtà; la seconda affronta il tema di come ricevere e attuare gli insegnamenti a partire dalle parole di un grande classico della tradizione Nyingma, il maestro Longchen Rapjam, autore di un'opera incentrata sulla meditazione. Esponendo il contenuto in modo limpido ed estremamente accessibile e illustrandolo con riferimenti alla propria storia personale e consigli dettati dall'esperienza, il Dalai Lama guida il lettore attraverso i punti fondamentali del cammino verso la perfetta felicità.
Quando gli uomini si abbandonano alla rabbia e all'odio, precipitano in una spirale senza fine che distrugge gli individui e le società. Solo il perdono un perdono non superficiale e formale, ma frutto della "meditazione profonda" - può spezzare quella spirale e diventare fonte di crescita a livello individuale e fondamento di una pace vera: il perdono e la compassione per il dolore e la sofferenza altrui sono indispensabili per creare un circolo virtuoso che possa migliorare l'esistenza dell'umanità. È questo il messaggio che il Dalai Lama affida a questo libro, frutto delle conversazioni con il giornalista e studioso Victor Chan. Premio Nobel per la pace nel 1989, Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama, è la massima autorità del buddhismo tibetano.
In un tempo in cui la religione diventa il pretesto per giustificare azioni criminali e in cui il sospetto divampa tra chi appartiene a fedi diverse, pur avendo radici comuni, la lettura di questo libro ci restituisce la speranza, la certezza cioè, che il credere nella trascendenza sia un messaggio di pace. Al tempo stesso vivere una fede intensamente significa pure raggiungere la pace interiore e trasmetterla al nostro prossimo.
Questi dialoghi vedono il Dalai Lama a confronto con cinque scienziati e con uno storico in una approfondita indagine sui nuovi orizzonti aperti dagli studi più avanzati di cosmologia e di fisica. Che posto ha il pensiero in un mondo governato da leggi? E come la conoscenza della natura può aiutare la meditazione sui grandi temi della vita, della morte, del dolore e della felicità? Un confronto tra spregiudicatezza scientifica e profonda spiritualità che rispetta i diritti della scienza come quelli dell'esperienza religiosa senza che l'una pretenda mai di prevalere sull'altra.
Un uomo comune, con responsabilità lavorative e familiari, può raggiungere il nirvana o l'illuminazione? Un manager indaffarato può coltivare la spiritualità? Le emozioni negative sono tutte uguali o ne esistono di tipi diversi? Come possiamo rimanere sereni di fronte alle ingiustizie umane e alle devastazioni ambientali? Nell'ultimo libro Sua Santità il Dalai Lama risponde a queste e ad altre domande interpretando l'ineguagliabile saggezza del Buddha e adattandola al mondo contemporaneo. Parla delle molte strade che conducono alla realizzazione di sé, del bisogno di superare le emozioni negative per sviluppare la consapevolezza.
Nel suo stile tipicamente amichevole, Sua Santità il Dalai Lama esamina in questo libro la natura della mente umana e sottolinea la necessità di trasformarla in profondità per vivere un'esistenza più consapevole e piena. Attraverso una serie di conversazioni che coprono un arco di nove anni, il Dalai Lama parla della sofferenza, della felicità, dell'amore e della verità, offrendo consigli di saggezza pratica su un arco di argomenti che spaziano dalla tolleranza religiosa all'economia mondiale.
Un messaggio di fiducia e speranza costituisce il nucleo di queste "lezioni", tenute dal Dalai Lama a New York. Parole che indicano nell'apertura mentale e nell'assenza di pregiudizi la via per raggiungere la serenità interiore e la pace nel mondo. Le parole del Dalai Lama aiutano a capire come "l'altro" non sia una minaccia a i nostri valori o un nemico da sconfiggere, ma un'occasione di confronto e di crescita.
Il resoconto del seminario e delle lezioni che il Dalai Lama ha tenuto in occasione del suo soggiorno a Londra nel maggio 1999 sul tema della disciplina interiore che conduce all'amore e alla felicità.